Che abbia sempre avuto una passione per i motori italiani non è una news; e per motori intendo proprio il propulsore, non necessariamente la marca. E pur non essendo un "estremista" fedele alle aquile di Mandello, trovo che il bicilindrico Moto Guzzi, sia tra gli italici appunto, quello che anche solo visivamente abbia più personalità ed identità;
i cilindroni si impongono sempre su nude e carenate, sono li a farsi vedere; non mi stupisce quindi che molte special e cafè racer di questo periodo si basino proprio su un motore che già di per se si impone alla storia e contemporaneamente ne fa parte.
Nico Dragoni Motociclette, ne tira fuori una interpretazione semplice, lineare e ignorante (termine ormai abusato ma che mi piace tantissimo) quanto basta per gironzolare tranquilli su strada, con un mezzo unico che comunque sia ruberà più di qualche sguardo curioso.
Forza della semplicità appunto, perché Nico parte dalla sua idea fissa di alleggerire il più possibile per poi "ricamare" attorno alla figura snella che ne rimane.
E a voler ben analizzare questa V35 Imola del 1983, ne esce un mezzo ampiamente rimaneggiato, ma con il family feeling tipico di Moto Guzzi. Il serbatoio infatti è il suo originale modificato nella parte posteriore, del motore abbiamo già detto, e l'aggiunta dei semimanubri dona quel carattere cafè...davvero speciale. Altre modifiche riguardano l'impianto frenante, arricchito da tubi in treccia, oltre che la volontà (condivisa appieno per quel che mi riguarda) di nascondere il più possibile batterie ed impianto elettrico.
La chiacchierata con Nico si fa lunga e appassionate, ve ne avevo già parlato, e tutto questo disquisire di moto e modifiche altro non fa che aumenta la fame, la voglia di (as)saggiare questa Guzzi Special.
La posizione di guida è meno esasperata di quanto sembrasse "vista da fuori", anzi vi dirò che la nuova sella pensata da Dragoni è anche confortevole, con l'ulteriore chicca che il colore del rivestimento in ecopelle è in tinta con le manopole del manubrio; i polsi non sono troppo caricati, e fatti i primi metri la ex V35 sembra tutt'altro che inguidabile (credetemi caratteristica di molte special). Il suono è davvero cupo e divertente, anche se come ben potete immaginare il motore non sprigiona una marea di cavalli, ma ha coppia e "schiena" a sufficienza per divertirsi e "fare un po' di casino" alla maniera dei frequentatori dell'Ace Cafè corner a Londra.
Se proprio-proprio devo confessare un desiderio di pura follia, vorrei avere un botto di Kw in più sotto sta special, anche solo per andar via di gas a blasonate SBK. Certo con la consapevolezza di stamparsi alla prima curva visto che forse telaio e pneumatici non mi consentirebbero tanta baldanzosità...
Tornando con i piedi per terra, ci trastulliamo con la guzzina fin quando giove pluvio e Nico ce lo consentono, sgasando, ridendo e scherzando come bambini al Luna Park. Poi è tempo di tonare in garage (in senso stretto) e di riconsegnare la "Guzzissima" al suo preparatore, con la consapevolezza che una moto così, ci starebbe bene, li in un angolo, anche del salotto buona, pronta a scattar fuori alla prima occhiata di sole, o appena arriva l'arcobaleno.
Ah..a proposito di giove pluvio....sto parafango davati lo vogliamo montare o no???
Questa moto era stata pensata da Nico per una persona speciale, che ora non c'è più; Nico stesso mi ha pregato di aggiungere un piccolo ricordo di suo pugno a questo testo, e ve lo riporto pari pari:
<<Questa moto ha preso forma grazie anche e sopratutto alla gentilezza e alla disponibilità dello zio Remo, che rivive tra noi attraverso questa Moto Guzzi. Ciao Remo>>
Come dico sempre tutte le moto, nessuna esclusa , hanno un'anima.
Abbigliamento del Test: Jeans Rev'it - Sneakers Tcx - Casco LS2 - Giubbotto SkinCube - Occhiali OJ
Fagna
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