Ecco gli ingredienti che portano alla ricetta perfetta per un fine anno tra le dune con viaggisterrati.it dove sono inviata speciale di Kerosene Racing Team. 

Non mi resta quindi che raccontare il mio viaggio vacanza, certo, uno dei tanti viaggi organizzati ma per me coincide, da neofita dell’enduro, con il battesimo della sabbia.



Finalmente la prima tappa! Si parte verso Tozeur. Circa 430 km. Ovviamente l’ansia era alle stelle per quanto mi riguarda. Dopo circa 50 km di asfalto mi sono fermata per mettere i guanti invernali perché ero completamente congelata! Tappa lunga e stancante. Abbiamo lasciato l’asfalto per lo sterrato, paesaggi bellissimi, non sapevo dove guardare, abbiamo fatto un pezzo in montagna con sasso smosso, salita, discesa abbastanza impegnativo per me ma poi sono stata ripagata dal passaggio in mezzo ad un a gola che mi ha lasciata senza fiato per quanto era bello.

Quando abbiamo ripreso l’asfalto ero quasi sollevata ma è durato poco. La traccia ci ha portati su una pista di sabbia con attraversamento di uno chott dove il fango ha fatto del suo meglio per stendermi ma ho resistito non era ancora ora. 
Abbiamo finito la giornata con un’altra pista di sabbia fatta ovviamente al tramonto ed in parte al buio. Ormai ero stremata! Ma gli ultimi 70 km di asfalto la mia Beta li ha fatti da sola era lei che mi portava.
Questo era il 31 dicembre, tutti stanchi, doccia cena un Brindisi alle 00.05 e via a letto

1 gennaio direzione Nefta 180 km 
La maggior parte sterrato, piste di sabbia e abbiamo visitato le meravigliose oasi di montagna! Tamaghza è meravigliosa! Sempre nella seconda tappa abbiamo fatto la bellissima pista Rommel. Li i paesaggi ti lasciano senza fiato, a pranzo ci siamo fermati vicino a delle cascate dove ho accarezzato un cobra e abbiamo pranzato con la pizza berbera (ancora sento il piccante se ci ripenso) la giornata stava finendo, stavamo arrivando a Nefta ed io ero convinta di non poter vedere nulla di più bello. Sbagliavo.

2 gennaio terza tappa stiamo andando verso Douz.
Tutti emozionati aspettando le dune. Intanto abbiamo dovuto attraversare il Chott El Jerid su asfalto, era completamente allagato ma anche lì i paesaggi ci facevano fermare un sacco di volte per farsi ammirare e fare foto. Lasciamo l’asfalto ed ecco la sabbia… cumuli che noi abbiamo chiamato erroneamente dune e che abbiamo capito solo quando siamo arrivati al villaggio dove hanno girato Star Wars. Che emozione. Dune alte, gente sorridente, suoni, colori tutti diversi ed il primo morbidoso dromedario. 
Ecco questa comunque è stata la giornata in cui la stanchezza mi stava dicendo… ma perché? Cosa cavolo stai facendo…
E comunque 200km li abbiamo fatti…

3 gennaio quarta tappa 160/170 km quasi tutti sabbia!!!
Stiamo andando a Zmela con pranzo a Ksar Ghilane. Emozione pura. Iniziamo subito con una pista di sabbia e dune, dune, dune!!! Ormai era un mantra. Culo indietro, spingi sulle pedane, apri il gas 
Dopo un po’ di km … un tè nel deserto!!! Si C’era un bar!!! Piccola pausa e si riparte. La Beta che avrei voluto scambiare con un dromedario si vendica subito e mi infila due volte con il muso dentro la sabbia in giro di neanche mezz’ora! Antipatica! Gli chiedo umilmente scusa è ripartiamo senza altri incidenti. Gli ultimi km prima di Ksar Ghilane mi fanno perdere la testa per quanto erano belli. Un continuo di saliscendi che mi hanno fatto tornare bambina è così sulle giostre siamo arrivati alla pausa pranzo. Un oasi stupenda, con laghetti di acqua calda e un pranzo da re! Con calma si riparte. Abbiamo altri 30/40 km prima di arrivare al campo tendato. Arrivati facciamo un po’ di pratica con le dune che troviamo bellissime. Tende in mezzo al nulla caldo e poi la sera … cavolo che freddo!!!! Guardiamo come fanno il pane berbero nella cenere, cena veloce e via a dormire (con abbigliamento termico 3 felpe ed un piumone) 
Prima di raccontarti la 5 tappa ti dico qualcosa del gruppo. Spesso Marco, Roberto, Gustavo e Ugo viaggiano insieme, moto più grandi. Io con Giulio e sua moglie Cristina. Giulio è sempre pronto a darci un sacco di consigli e si accertarsi che la posizione in sella è corretta e che facciamo le cose per bene! A volte distribuendo qualche cazziatone. Li conoscevo ma non sapevo fossero così! Sono diventati famiglia per me.


 
4 gennaio e quinta tappa si va a Tataouine sui 200 km
Abbiamo fatto alcune delle piste della Dakar la cosa impressionante e la varietà dei fondi! Si passa velocemente dallo sterrato semplice a sassi piste di sabbia e attraversamento oued di continuo! Tutto scorrevole, siccome stavamo arrivando un po’ troppo presto… io e Gustavo abbiamo bucato! E vai di cazzeggio. 
Luca Viola a sistemare le gomme e noi modalità cazzeggio on.

5 gennaio e siamo alla sesta e penultima tappa.
Siamo un po’ tristi e ai va verso Matmata, villaggio troglodita. Anche in questa giornata si alterna di tutto. Piste, piste di sabbia, e tanti oued. Ma ormai ci siamo… Matmata è bellissima.

6 gennaio l’ultima tappa. Si ritorna a sousse!
380 km con paesaggi di montagna stupendi e con l’aspettativa di sterrati e attraversamento oued. Noi vogliamo ancora la sabbia… 
La sorpresa per la nostra felicità arriva presto perché finito un pezzo di sterrato facciamo qualche centinaio di metri di asfalto rovinato ci troviamo in mezzo ad un mare di dune! Bellissime, soffici. Un saliscendi emozionante ed inaspettato noi volevamo rimanere lì. Stiamo andando a riprendere l’asfalto e rimaniamo sorpresi di nuovo! Raffiche fino ai 70/h e… tempesta di sabbia si va tra risate e stupore. Al pranzo ci fermiamo a El Jemm dove c’è un piccolo Colosseo che guardiamo stupiti mentre mangiamo della buonissima carne alla brace. Finito il pranzo continuiamo il viaggio. Mancano 70 km quasi tutti di autostrada ma l’Africa ci vuole stupire ancora. Si mette a piovere. Il rientro è stato un ripasso di tutto quasi a voler fissare tutto nella nostra mente. 



Che dire . È il primo. Non sarà l’ultimo. Ma rimarrà sempre speciale per me. 
Luca faceva assistenza con il pick-up, Stefano un ex professore di francese simpaticissimo faceva da guida e ci spiegava un sacco di cose. 
Poi Francesco medico insieme a sua moglie Stefania infermiere che per fortuna non abbiamo fatto lavorare.
Grazie a Luca Viola del sodalizio Runforfun che mi ha invitato.

Testo e foto di Mihaela by Kerosene Racing Team

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