Finalmente, dopo un mese e mezzo, riparto alla scoperta dei borghi!!!
Oggi il tempo non è dei migliori, ma domani le previsioni danno addirittura pioggia, quindi voglio approfittare di questa giornata.
Do un'occhiata veloce al meteo, per decidere dove sia meglio andare e tra le varie alternative vincono le Langhe alla scoperta del borgo di Neive.
Lascio nell'armadio l'abbigliamento estivo che fino a un mese fa era la mia seconda pelle, non sono più abituata a indossare giacca e giubbotto più pesanti e mi sento un po' goffa nei movimenti, ma so che da lì a poco mi ci abituerò.
Salgo in sella, dentro la prima e parto.
Non ho stabilito un itinerario preciso, so soltanto quale sarà la mia meta. Seguo il mio cuore e il mio istinto, decido più o meno a ogni incrocio da che parte andare. Nonostante siano zone che conosco molto bene riesco quasi a perdermi, ma tutto ciò mi diverte e mi rilassa, mi godo il panorama sui vigneti che stanno prendendo i colori caldi dell'autunno, ogni tanto sento il profumo della vendemmia.
L'occhio è sempre attento alla strada, ma la mente viaggia in altre direzioni: finalmente mi sento leggera, il carico di stress e stanchezza accumulati in quest'ultimo periodo tutto ad un tratto svaniscono.
Il tragitto di per sé non è molto lungo, meno di 100 km per arrivare, ma me li godo tutti. Peccato non ci sia il sole ad esaltare i colori dell'autunno: sarebbe uno spettacolo meraviglioso.
Finalmente arrivo a Neive e salgo nella parte alta del borgo, la più bella e caratteristica da cui si può ammirare a 360 gradi il panorama sottostante.
Lascio la moto e inizio a camminare per cercare gli angoli più belli e caratteristici.
Per fortuna oggi non devo affrontare ripidi e stretti vicoletti, il borgo non è molto grande ma le vie di ciottoli sono larghe e con pendenze leggere.
Cammino, cercando i luoghi meno battuti dai turisti che in questo periodo sono davvero tanti, arrivano addirittura comitive con i pullman.
Visito un paio di chiese di cui una ospita anche la comunità ortodossa del paese, scorci e costruzioni medievali si alternano a palazzi settecenteschi di nobili famiglie e su tutto domina la splendida Torre con l'orologio. 
Il borgo è molto bello, ma sicuramente l'attrattiva principale è il vino che qui viene prodotto, il Barbaresco in primis. Sono tantissime le enoteche e le cantine che offrono degustazioni, peccato che io sia in moto e debba tornare a casa, altrimenti ne avrei sicuramente approfittato.
Non rinuncio però a un ottimo panino con il pane tipico delle Langhe farcito di carne cruda e tartufo, una vera leccornia.
Ormai si è fatto tardi, devo rientrare se non voglio arrivare a casa con il buio (ormai faccio fatica a guidare di notte).
A malincuore rinuncio alla visita della distilleria Romano Levi, luogo molto particolare e interessante che già avevo avuto modo di visitare parecchi anni fa, ma mi avrebbe fatto piacere replicare e non ho neppure il tempo di cercare la Big Bench... Vorrà dire che ho un’ottima scusa per una nuova visita.
Torno a casa felice per aver ripreso a viaggiare, ma con un briciolo di malinconia perché sento arrivare la brutta stagione e anche la fine del Trofeo Borghi in Moto che si avvicina.
Un lampeggio da Monikawa
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