Built in garage è quell’insana passione che ogni buon motociclista porta dentro di sé, quell’idea pazza che da due ruote, un telaio e un motore, possa nascere la più bella e personale delle motociclette. Oggi vi raccontiamo quella di Francesco.
Una Guzzi per caso, così forse si potrebbe chiamare la storia che accomuna Francesco alla sua Moto Guzzi 850 T5 del 1996, ex moto della Polizia pensionata, destinata come molte ad un deposito o a qualche appassionato collezionista con in mente qualcosa di strano, di bello.
Ma questo appassionato a dire il vero non era Francesco, ma suo suocero, che nel 2011 ha recuperato questa Moto Guzzi ad una svendita della Polizia con in testa la voglia di farci qualcosa. Una voglia che forse poi è venuta meno e ha passato il testimone al nostro Francesco, che a quanto pare di inventiva e gusto ne ha di quello buono. Qualche dubbio iniziale, la tentazione di venderla, ma poi è capitato a lui quello che capita a molti motociclisti, un sogno, un amore e un briciolo di pazzia.
Build in garage, nel vero senso della parola, del titolo, del concetto. Francesco Stallone, Qualifica Speciale dell’Esercito Italiano, decide di dedicarsi al suo nuovo hobby: dare nuova vita al Guzzi. Nel garage di casa spoglia completamente la moto e inizia a dare forma alla nuova creatura, si parte da zero, si parte spogliando la 850 di tutte le sontuose sovrastrutture, per poi ripartire a dargli una forma, un’anima.
Il bello delle Moto Guzzi, soprattutto quelle attempate, è che lasciato l’essenziale la si potrebbe considerare quasi finita. Francesco si dedica prima alla meccanica, c’è da sistemare il cardano, revisionare l’impianto frenante, sistemare i carburatori. Poi si riparte mantenendo il serbatoio originale che ha già un ottimo design, dandogli un bel colore nuovo, Francesco costruisce dei fianchetti ad-hoc, mantiene i parateste della polizia, aggiunge un bel sellone a due posti e un manubrio più basso e largo.
Sugli scarichi il lavoro è più radicale, un piccolo colpo di genio del nostro Francesco. Vengono adattati gli scarichi di una Harley Davidson, solitamente posizionati da un lato, per vestire i due lati della Guzzi, comprensivo di una lavoro di restauro e verniciatura. Il tutto completato dall’immancabile bendaggio dei collettori.
Le ore in garage sono state molte, il garage di Francesco è diventata un’officina per sei mesi. Non è male poi avere l’aiuto di un piccolo meccanico in garage, un piccolo motociclista che inizia la sua storia nel modo migliore, con il papà e con un motore vero, qualcosa di unico da portare nell’album dei ricordi e da raccontare all’infinito.
L’aspetto generale della nuova 850 T-5 è davvero ruvido, rogue come si suol dire, completa di borse in pelle e faro a lente gialla sembra una viaggiatrice da grandi spazi americani, essenziale nelle linee, una scelta sottolineata anche dal logo verniciato sul serbatoio che ha preso nella seconda versione un colore più adatto, un verde opaco che rende meglio per questo tipo di creazione.
Una prima versione più ricca, con borse più grandi e qualche appendice tubolare in più, visibile nelle foto, e poi come accade a molti garagisti i ritocchi che fanno la differenza, quelle che portano al risultato finale. Meno strutture, i coperchi delle teste neri, una cura meticolosa dei particolari e il ritorno al manubrio Guzzi perché più comodo per viaggiare come ci racconta Francesco.
Promossa a pieni voti per noi questa “Built in Garage” di Francesco, che ha dato vita ad una moto unica, tutta personale, tutta da vivere, una moto che ha abbandonato le linee del tempo e che ci trasporta su strade lontane. Bravo Francesco! Un vero “Built in Garage”.
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