Categoria: Dentro al bauletto



“Cafè Racer Dream”
I desideri percorrono la strada dei sogni finché non vengono realizzati.
Così il sogno di una “Special”, una moto personale e unica è diventato realtà.


Se però i sogni possono tendere all’infinito i desideri si devono calare nella realtà e si scontrano con le possibilità e la logica.
Il mio sogno di Special è diventato un desiderio realizzabile scegliendo una moto di base relativamente economica e cercando di metterci, per quanto possibile, quanto più di mio nella realizzazione.



Le quote ciclistiche originali sono state mantenute come tutte le parti soggette ad omologazione per poter circolare liberamente, un sogno deve essere libero di viaggiare.
Facile a dirsi, meno a realizzarsi, ci vogliono gli ingredienti giusti.


La Moto:
Una Moto Guzzi V35 1^ serie, passata attraverso innumerevoli mani e rimaneggiata alla belle meglio per sopravvivere alla demolizione.
Eppure ancora esteticamente gradevole, funzionante e adatta all’idea che il mio sogno rappresenta.


Il Complice:
Sono partito proprio da qui; dal complice, prima ancora di acquistare la moto, chiedere ad un amico fidato e capace se voleva imbarcarsi in questa avventura.
Roberto Carnaghi è un geometra, strano? No, oltre che un bravo geometra è un appassionato di moto, moto d’epoca nello specifico, e abile restauratore con ottime realizzazioni all’attivo.
Qui lo stimolo era diverso, non restaurare, non riportare all’antico splendore, bensì creare qualcosa di diverso rispetto all’originale, secondo un progetto presente solo nella mia mente a cui lui doveva dare corpo e aggiustare il tiro della mia fantasia.


Il Nome:
“Viola” Nome di Donna e splendido colore che amo da sempre, sembra strano iniziare da qui, ma una volta scelta la moto, la stessa deve avere un nome.
Sulla mia Special volevo un tocco di viola e la scelta è stata immediata.
La scelta del “Du de Picc” è arrivata subito dopo seguendo la logica del Nero, come il Picche, di base e poi due come i Cilindri.
Mi piaceva l'idea di utilizzare il modo gergale che indica situazioni, le frasi ed i modi per smorzare degli approcci da persone indesiderate, spesso legate alle avance di noi maschietti verso l'Universo femminile.


La Location:
Certo un posto dove lavorare, dove spargere i pezzi, dove tutta l’attrezzatura possibile è a disposizione è difficile da trovare, ma grazie alla disponibilità di Gigi, della carrozzeria D.G. di Cuggiono, abbiamo trovato un angolo nel capannone per il nostro bricolage.
Non solo lo spazio, l’utilizzo dell’attrezzatura, ma anche utili consigli e la sua arte di carrozziere per i lavori con la fibra, la saldatura e la verniciatura di telaio, motore e altre parti.


L’Idea:
Tante idee, confuse, molte irrealizzabili, ma con dei punti fissi, il nero come vestito con bandiera a scacchi, un due con picche, un tocco di viola e tanto 70’s Style.
Una bassa e lunga cafè racer con semimanubri e tabelle porta numero.


Lo smembramento:
Oltre trent’anni di telaio portavano i segni, quindi andava denudato, modificato per accogliere serbatoio e sella nuova e poi sabbiato e verniciato.
Ecco quindi che ogni particolare di “Viola” è stato smontato codificato e sistemato in modo apparentemente logico per poter poi ricomporre alcuni particolari con semplicità.
Molti pezzi, fiancatine, serbatoio, sella, parafanghi, frecce, strumentazione, comandi elettrici, specchietti, cassa filtro, ecc. hanno preso posto in uno scatolone con la certezza dell’inutilità in questo progetto.


Il Telaio:
Una volta scelto codino porta sella e serbatoio abbiamo dovuto procedere alla realizzazione degli attacchi per sostenerli e fissarli.
E’ stata saldata una rete di separazione per il sottosella e sono stati tagliate le asole e parti inutili, dopo di che è stato sabbiato e verniciato in nero lucido, forcellone compreso.
Pronto poi per accogliere di nuovo il motore.


Il Motore:
Più o meno originale, liberato da tutto, non è stato aperto, ma sottoposto a lavaggio e leggera sabbiatura prima di essere verniciato, teste e cilindri esclusi, con una vernice ad alta resistenza ad effetto buccia d’arancio a finitura opaca, stessa vernice utilizzata anche per il piatto del gruppo del cardano.


Cerchi e forcella:
Scartata per motivi economici la possibilità di cerchi a raggi abbiamo mantenuto quelli in lega originali, erano già verniciati in nero opaco e così son rimasti, le forcelle, di serie, sono diventate dello stesso colore dei cerchi, come le piastre di sterzo.


Scarichi:
Sono rimasti, per ora, gli originali cromati, per motivi di omologazione visto che “Viola” dovrà circolare, solo i collettori hanno ricevuto una bendatura con materiale ignifugo per un tocco retrò racing.


Pedane Arretrate:
L’arretramento della sella e la minore altezza dal suolo hanno obbligato alla scelta di pedane arretrate.
Quelle trovate nel web avevano delle piastre grossolane, così Motocicli veloci seguendo le misure del telaio e delle leve e i rinvii di cambio e freno in mio possesso, ha realizzato delle semplici ma eleganti piastre che ben si intonano con la linea, ora disponibili per tutti i telai della serie “piccola” Moto Guzzi.
Motocicli Veloci ha realizzato, per gli stessi attacchi, anche splendide pedane, ma per ora ho preferito mantenere quella acquistate precedentemente.


Freni:
La frenata integrale è stata eliminata, il serbatoio e la linea idraulica disturbava parecchio la realizzazione, pertanto abbiamo mantenuto la pinza originale posteriore, con relativa pompa, e sdoppiato l’impianto idraulico anteriore della pompa che comanda comunque le due pinze originali.
Tutto dell’epoca marchiato Brembo come i tre dischi originali, ma sono stati montati tubi in treccia che donano un elegante tocco classic-racing.


Serbatoio e Codino:
La scelta della vetroresina si è rivelata la più economica, pescando sull’ampio catalogo di Europlast mi sono immaginato la linea finale.
Certo, poi il tutto andava fissato, con apposite staffe al telaio realizzando attacchi e sostegni specifici.
Sul codino poi Sellemotoinpelle ha realizzato una struttura portante su cui ha creato una sella in pelle dal gusto tipicamente old style, combattuta la scelta del colore, ma alla fine un po’ di pazzia mi ha fatto scegliere per un bel bordeaux finitura pelle d'elefante.


Comandi:
Il manubrio è un Tommaselli Condor classic, come si usava in quegli anni su cui lavorano le leve originali, mentre il gas è anch’esso di Tommaselli al pari dei sostegni del faro.
I comandi elettrici sono di varie derivazioni recuperate nel web e a Novegro.
Per gli specchietti sono quelli omologati originali in attesa di trovare quelli che faranno palpitare il cuore.


Strumentazione:
Contagiri e contachilometri recuperati a Novegro, replica con grafica Guzzi di diametro e colore diversi, spie di derivazione Triumph.
Il tutto fissato su una piastra di alluminio che abbiamo disegnato per poi essere trasferita al CAD da Roberto per una realizzazione più precisa effettuata da Francesco di Litoseritarga.
Il blocchetto elettrico a chiave è stato spostato sotto la sella.


Alimentazione:
Carburatori Dell'Orto originali, ma che respirano attraverso cornetti/filtri K&N.


Impianto elettrico:
Molti componenti elettrici sono stati spostati dalla sede originaria e per poter accogliere i nuovi blocchetti elettrici, l’impianto è stato sistemato da Alfredo l'amico elettrauto che ha raccolto la sfida di quest'avventura ricostruendo e modificando l'impianto dopo le barbarie elettriche dei precedenti proprietari.
Faro anteriore e clacson originali, faro posteriore in stile retrò e frecce after market bianche.
La batteria è stata sostituita con una moderna al Lithium messa a disposizione da Bergamaschi spa.


Portatarga:
La fantasia a volte non ha limiti e così per non appesantire il codino, quindi un semplice profilato in alluminio, comprato per pochi Euro in un Brico Center, curvato sostiene la targa, il fanale posteriore e le frecce.


Carrozzeria:
Una Moto si riconosce dall’abito, di solito è il serbatoio a far da padrone, ma nel caso di “Viola” tutto il complesso, porta numero, serbatoio e codino ne caratterizzano la linea e il carattere.
Per la grafica ho ascoltato i consigli di Gianluca di Kaos design che ha compreso le mie aspettative, le ha purificate e realizzate con tutta la sua arte creando apposta per questo progetto una vernice dedicata.
Inutile perdersi in descrizioni, le foto parlano da sole.



Sono passati quasi due anni da quando Viola, nel suo vestito originale, è arrivata nel mio box, i lavori però sono iniziati qualche mese dopo era gennaio del 2012 quando sotto le sapienti e capaci mani di Roberto le parti e i pezzi si sono suddivisi in ordinati scatoloni, dopo numerose foto che potevano aiutare a risalire alla disposizione di alcuni particolari.

Di fatto poi la mia fantasia, che aveva già portato all'immagine finale, ha comportato tagli e modifiche senza via possibilità di ritorno, così ci siamo lasciati guidare dall'idea della mia mente seppur controllata dalla ragione e dalla logica di Roberto che spesso mi diceva “questo non si può fare” oppure “non può funzionare”.
Ci siamo affidati a professionisti per i lavori che non sapevamo fare, ma la maggior parte dei lavori sul telaio, sulla carrozzeria e sul come fissarla, e sui componenti da inserire nell'estetica è stata fatta da noi, un'opera prima che doveva semplicemente raggiungere lo scopo di ogni Special; Emozionare e Piacere al proprietario.

Ci siamo scontrati con qualche piccolo problema, ma principalmente dalla volontà di fare da soli e dall'evitare di far lievitare il costo finale di questa moto.
Tanti dubbi e perplessità che si moltiplicavano ogni volta che qualche intoppo nasceva, ma nel frattempo Viola prendeva forma e assomigliava a quella che avevo sognato e immaginato.
Solo quel vuoto sotto la sella è rimasto troppo pieno, ma i vincoli di funzionalità non permettevano altro.
Ora che è finita, vestita nel suo elegante abito la riconosco, è esattamente Lei, l'immagine del sogno è diventata realtà.

Non perfetta ma curata, non lussuosa ma elegante, semplice nella sua eleganza pratica quasi contadina in alcuni particolari bella e “Rustica” al tempo stesso.
Certo ci sono voluti due anni, eravamo tra i primi a pensare a una Special su base “Piccola” Guzzi e ora siamo arrivati dopo molti altri, ma non era una gara, non avevamo fretta e il lavoro di entrambi e la disponibilità, sempre grande, di Gigi che ci ospitava nella sua carrozzeria non permettevano di correre di più, ma il tempo è volato e ora Viola è qui, pronta a tornare sulla strada.

Bella? Brutta? Fatta bene? Fatta male? Non importa la risposta una Special deve piacere ed essere unica ad immagine di quella sognata e Viola è così per me.

Ora che ripenso a due anni fa quando ho chiesto a Roberto “Mi aiuti a fare la mia Special” mi viene da sorridere e ora che la sua prima realizzazione è davanti ai nostri occhi entrambi siamo stupiti del risultato.



La mia prima Special, ma soprattutto la prima di Roberto per il quale mi sono inventato il gioco scherzoso del “Marchio” Carnaghi Moto Rustiche, chissà che un altro sogno si avveri.



Grazie Roby

PROLOGO



Flap


Hanno contribuito a questo progetto:
-    Roberto Carnaghi (Il Maestro)
-    Carrozzeria D.G. Cuggiono: Location, attrezzatura e verniciatura telaio e particolari
-    Europlast: Serbatoio, codino e parti in vetroresina
-    Motocicli Veloci Milano: realizzazione piastre padane arretrate, manubrio e accessori vari
-    Kaos Design: grafica e verniciatura carrozzeria
-    Sellemotoinpelle: realizzazione sella completa di telaio
-    Cipro srl: sabbiatura telaio
-    Motologic: particolari e accessori.
-    Soiatti: consulenza sulla meccanica Guzzi
-    Cassani Moto: pezzi originali Guzzi
-    Alfredo: parte elettrica
-    Litoseritarga: Piastra porta strumenti
-    Bergamaschi spa: Batteria al Lithium

Grazie a Fabrizio Jelmini per le foto di Viola al battesimo e a San Giacomo Horses di Arluno per la location messaci a disposizione per le stesse.

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