Categoria: Biker World



“La carica dei 700”

Monferraglia in trasferta nel Pavese, un piccolo paese arroccato sulle colline vinicole dell’Oltrepò per un’edizione all’insegna dell’uva di questa pazza “corsa” con motorini monomarca dotati di baffi.


Il Garage aMotoMio dopo due edizioni di Monferraglia, Uinter Ediscion e Spring Ediscion, di cui l’ultima troppo impegnativa, competitiva e poco fortunata non si sentiva pronto, percepiva lo spirito originario della "Monfe" un po’ perso, insomma non era tra i partenti.



Ma il richiamo dell’olio bruciato, della compagnia e della pazzia ci ha comunque portato sul percorso, da spettatori, a rincontrare amici che ormai fanno parte del nostro scorrere in questa vita motociclistica.
La giornata comincia bene con un sole che fin dal mattino scalda e colora i campi in questo inizio d’autunno, la moto scorre tra le campagne tra balle di fieno, mietitrebbia al lavoro e aironi che curiosi osservano il nostro incedere.
La strada porta a Torrazza Coste, non ci sono indicazioni sul ritrovo, ma basta seguire il profumo della nostalgica miscela per ritrovarsi nella piccola piazza invasa da scoppiettanti motorini, un’invasione pacifica di mezzi di ogni foggia, età e tipo.
Qualcuno rigorosamente originale i più devastati dalla fantasia dei proprietari che in alcuni casi hanno rasentato la genialità e l’arte meccanica oltre che la fantasia artistica.
Il Briefing del carismatico Hans anticipa il saluto del direttore di Riders, Roberto Ungaro, dopo di che si scatena l’inferno.



Il rumore e l’azzurro fumo accompagnano la carovana all’uscita del paese lasciando la piazza al suo tradizionale silenzio.
Non mi resta che salire sulla mia moto e seguire, tagliando qualche paese, il percorso fino al punto di ristoro.
Mi bastano poche curve in questi splendidi paesaggi per rimpiangere di aver lasciato a casa il fido Ciao dell’82, il sole e il panorama oggi avrebbero offerto una giornata perfetta.
Invidia che sale guardando lo sterrato che sale verso il cielo dal punto intermedio del percorso dove vedo scomparire anche Roberto Parodi a bordo della sua Harley in veste di Reporter speciale.



Non mi resta andare all’arrivo, ritrovando sulla strada gruppi di disperati partecipanti alle prese con camere d’aria, candele e carburatori capricciosi, e aspettare l’arrivo dei partecipanti e assistere alla spremitura dell’uva fatta con piedi, stivali e motorini da altrettanto improbabili contadini.
Il pranzo, come sempre ottimo, gustato al sole mentre continuano ad arrivare partecipanti più o coraggiosi, questi ultimi riconoscibili dalla terra argillosa del fangoso guado che hanno deciso di affrontare anziché schivare.



Chiacchiere simpatiche con le conoscenze di sempre e alla fine è ora di riprendere la strada di casa.
Un saluto a Hans e all’infaticabile moglie Daniela con la promessa di esserci alla prossima, perché oggi ho ritrovato l’aria originale della Monferraglia.
Scusate, ma adesso devo andare a controllare se il Ciao parte.

Partenza:


Flap

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