Fabio Quartararo Catalunya
Categoria: Sport

Sul circuito di Barcellona la MotoGP ritrova il giovane talento Fabio Quartararo, Dovizioso cede le armi con una caduta alla seconda curva, Valentino ci regala una bella illusione. Attenzione al blu Suzuki.

Punto e accapo! E’ un po’ il succo e il sugo di questo week end di Barcellona per questa MotoGP, come fossimo ad un giro di boa è rispuntato quel Fabio Quartararo così tanto accreditato al titolo dopo le prime due gare, che si era un po’ smarrito, o scolorito, nel sole cocente d’Agosto. Strana coincidenza quella di una prestazione così limpida non appena il campione del mondo Marc Marquez, ha fatto capolino in pista, quasi Quartararo abbia bisogno della sua nemesi per fare risultato, per galvanizzarsi. Questo divario improvviso che si è creato prima in pista, con la vittoria del francese e lo zero di Andrea Dovizioso, e poi anche di punteggio in classifica suona un po’ come una specie di “inizio della fine”, un po’ come in quei film thriller dove ad un certo punto la matassa inizia a sbrogliarsi e lo spettatore capisce come andranno le cose.

Joan Mir Catalunya

Una cosa però ha capito lo spettatore dopo tanti anni di visione e dopo tanti film, che il regista è subdolamente dispettoso, che se il finale è avviato in un certo modo resta sempre quell’eventualità che ci sia un imprevisto, anche se piccolo, anche se ininfluente. E in effetti la pedina sempre meno impazzita e sempre più costante di questa MotoGP si chiama Joan Mir, figlio di un campionato strampalato, figlio dell’incapacità degli avversari di fare due gare su livelli accettabili. Basti pensare che nonostante Fabio Quartararo ha incassato tre vittorie e Joan nemmeno una, si ritrova dopo il GP di Catalunya a soli otto punti dal francese. Una parabola tutta ascendente quella del giovane maiorchino, una scommessa del solito Davide Brivio che lo ha preferito ad altri nomi più blasonati anche nel momento in cui c’era bisogno di sviluppare la moto, e ora questa scommessa di trova ad essere più veloce di quello che pareva un ottimo Alex Rins.


LA GARA

Gara divisa in tre fasi a grandi linee, segnate da una prima parte dominata da Franco Morbidelli e Valentino Rossi, partiti bene dal semaforo e ben saldi nelle loro posizioni. Ma anche se non partito benissimo è apparso subito buono il livello di forma di Fabio Quartararo, capace di passare Valentino Rossi in fondo al rettilineo dopo aver preso la scia del pesarese e aver staccato a bandiera prima di imboccare la curva. Manovra ripetuta su Morbidelli quattro giri dopo.
Una volta in testa la sua leadership non è più stata in discussione, mentre l’ultima fase di gara è stata caratterizzata da un Valentino Rossi che sopravanza Morbidelli pronto a inseguire Quartararo, ma che due giri dopo finisce a terra nella ghiaia. Nel finale solita progressione di Joan Mir, l’unico a poter girare costantemente sugli stessi tempi di inizio gara. Cade Rossi, passa Miller, passa Morbidelli ed è più veloce anche di Quartararo, ma senza il tempo necessario per riagganciarlo. Termina sul traguardo a meno di un secondo dal vincitore.

La partenza del MotoGP della Catalunya

Classifica che si sgrana a danno degli italiani, abbiamo sognato con quella fuga iniziale di Franco Morbidelli e Valentino Rossi, ma il risveglio è stato meno brillante, meno divertente, con Quartararo che recupera e regola tutti, e quel Joan Mir che è atteso solo a fare una prima parte di gara abbastanza vicino ai primi per poi andare a prendere la vittoria nella seconda parte, la parte di gara in cui con questa Suzuki così equilibrata, così efficacie, sembra avere il grip delle gomme fresche.


VALENTINO CHE FA ANCORA SOGNARE

Il rammarico più grande di questa gara è stato quel Valentino Rossi partito dalla prima fila e che è sembrato essere l’unico a poter tenere il ritmo di Quartararo al Montmelò, almeno nel periodo in cui è rimasto in pista. Certo, c’è la forte sensazione che avremmo visto un replay di un Mir che lo scippa all’ultimo giro, ma intanto nel week end dell’annuncio di passaggio al team Petronas qualcosa di nuovo sembrava poter succedere. L’ipotesi potrebbe essere che il nove volte campione del mondo, poco avvezzo alle cadute, stia proprio spendendo gli ultimi millesimi, oltrepassando quella sottile linea che lo ha sempre reso molto costante, poco avvezzo a correre su quel 110% che sembra essere l’arma totale di Marc Marquez. Dovremo attendere ancora prima di rivederlo sul podio, ma intanto ci ha fatto bene vedere che ne ha ancora e che ha ragione resta uno dei protagonisti della MotoGP.

Andrea Dovizioso Catalunya

Tra i vari alti e bassi a cui ormai siamo abituati, ci sono quello di Pecco Bagnaia, Pol Espargarò, Brad Binder e Maverick Vinales. Quest’ultimo dopo la vittoria convincente a Misano e atteso alla replica, ha invece fatto un doppio carpiato all’indietro, un sali e scendi a cui lo spagnolo, sicuramente accreditato come uno dei migliori piloti della MotoGP, ci ha abituati. Chissà se in Yamaha sono davvero convinti di aver fermato il pilota giusto, o se fosse meglio lasciarlo andare in Ducati e riportare in attività un Jorge Lorenzo.

Con tutti questi interrogativi, e con il dubbio che Quartararo sia uno dei soliti avventori in rotazione sul gradino più alto del podio, la MotoGP si mette in pausa e ci possiamo preparare al penultimo round della Superbike in Francia, sul circuito di Magny-Cours. Anche qui i problemi nella gestione dei piloti Ducati non mancano.

Michele Rubin (Wolf)

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Risultati e classifiche

 

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