MotoGP Ducati
Categoria: News Sport

Mentre la MotoGP attende lo spegnimento dei semafori rossi, quello dei blocchi causati dal coronavirus, Ducati organizza il suo futuro tra budget da definire e il futuro dei suoi piloti.


Unica casa ad avere 6 moto in pista, con tre team a gestire le 4 cilindri a V di Borgo Panigale, la gestione di piloti, moto e budget è tutt'altro che trascurabile. Da qui la proposta di Gigi Dall'Igna di attuare quanto già accaduto in Superbike, vale a dire calmierare i costi assegnando una sola moto a pilota e poi lavorando con le parti di ricambio. Per ora è rimasta però una voce isolata, nessuna delle altre case ha aderito alla proposta, ma il tutto sarà discusso in MSMA.

Non trascurabile sicuramente poi la gestione dei piloti, con un numero di riders sempre più ad alto livello, nessuno vuole restare con una moto con specifiche dell'anno precedente. Già Ducati aveva forzato per prima la mano mettendo a disposizione del team satellite Pramac, prima una, poi due moto factory per Jack Miller e Pecco Bagnaia. La trattativa che aveva poi portato all'acquisizione difficile di Johan Zarco doveva portare una quinta moto factory per il pilota francese in forza al team Avintia, ma l'emergenza coronavirus con difficoltà anche logistiche hanno fatto tornare la casa di Borgo Panigale sui suoi passi, mettendo a disposizione di Zarco una moto con specifiche 2019. Chissà se il pilota transalpino, che già aveva i suoi dubbi, ora tornerà sui suoi passi.

Ultima grana da derimere è la trattativa per i piloti 2021, tutti a fine contratto serve avere idee chiare per il futuro, difficile in questo momento. Dopo 8 anni i rapporti con Andrea Dovizioso, sempre comunque il migliore del lotto, si sono fatti via via difficili, già accostato da qualche gossip a KTM, il pilota di Forlì sembra abbia chiesto anche un adeguamento salariale. Inoltre Jack Miller sembra seriamente candidato ad una sella ufficiale, anche se dovrebbe essere quella di Danilo Petrucci. In Ducati però rassicurano che si sta facendo il massimo per far coincidere necessità e budget aziendale con quello dei piloti, resta tuttavia l'incognita e questa lunga storia d'amore potrebbe arrivare a capolinea.

Michele Rubin

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