Categoria: Turismo

I vulcani dell’Auvergne; il “perché” del nome lo puoi trovare gongolando senza nemmeno troppo sbattimento, ma per capirlo a fondo li devi vedere. E il punto di osservazione migliore è la vetta del Puy-De-Dome, dall’altro dei suoi 1460 metri, la vista si perde sulla catena montuosa composta da tantissimi vulcani ormai estinti (ovviamente).

 E se sei fortunato e la giornata è limpida la vista si apre a 360 gradi per oltre 40 km. E “vulcani” sono li, testimoni immortali dell’evoluzione della terra, e alcuni hanno proprio quella forma tronco conica da cartone animato. Fin qui le belle notizie.

Quella brutta e che in vetta al Puy de domme non ci puoi andare in moto. O ci vai a piedi oppure tramite una moderna e comodissima ferrovia a cremagliera.  Non abbatterti però, tutta la zona dei vulcani o più in generale dell’Auvergne è un reticolo di strade talmente perfette da sembrare piste. Curve di ogni genere, asfalto ben tenuto, e panorami che in alcuni casi mozzano letteralmente il fiato. Certo posso capire che la distanza dai nostri confini sia abbastanza scoraggiante, visto che per fare un esempio Milano e Clermont-Ferrand distano circa 600 km, ma vi assicuriamo che è una zona assolutamente da vedere e da guidare, magari inserita nel contesto di un viaggio più ampio, magari come deviazione o semplicemente come meta stessa del viaggio.

L’itinario di cui vi stiamo raccontando si sviluppa in totale per poco più di 200 km, ma basta fare una singola deviazione e scoprire dietro ad ogni curva una nuova magia della Natura volutamente con la N maiuscola. Per necessità di viaggio noi abbiamo guidato da sud verso nord, ma è stato assolutamente un caso. La partenza era fissata per “Salers” piccolo e bellissimo paesino, da cui prendono il nome le famose mucche dal manto marrone scuro e possenti corna; naturalmente ne deriva un formaggio omonimo che è buonissimo.

Anzi già che ci siete, se avete tempo, seguite le varie indicazioni per la “route de fromages”, i vari produttori disseminati “lungo la via” organizzano degustazioni ed eventi eno-gastronomici degni di nota. Da Salers dirigetevi subito vero il pas de Peyrol la salita è emozionante, visto che la strada (molto stretta) è quasi a strapiombo sulla valle. Dal “pas”, potete parcheggiare e arrampicarvi sul Puy Mary, quella che dicono essere la vetta tra le più belle. Proseguendo poi sulla D978 prima e sulla D5 poi s raggiunge St-Nectaire, la cui chiesa posta nella parte alta del paese merita senz’altro una sosta.

Le stazioni sciisticche di Besse e Super Besse sono ad un passo, così come il Lac Pavin, bellissimo laghetto di montagna, che visto dall’alto altro non è che il “cratere” di un vulcano (google per credere). La stazione stazione termale del Mont-Dore merita a nostro avviso giusto un passaggio; il centro è molto bello, ma è anche molto incasinata in alta stagione. La piccola e accogliente piazza di Orcival circonda l’omonima chiesa, la cui architettura sobria ospita un’icona della Vergine Maria tra le più famose dell’Auvergne.  

Curiosi sono i posteggi riservati alle moto, ricavati nei “ritagli” non utilizzabili per le auto che per altro affollando in gran quantità la piazza. Da Orcival a Puy-De-Dome il passo è breve. Si parcheggia e si sale. E anche se ne abbiamo già parlato all’inizio, vorrei tornare un attimo sull’accessibilità della vetta, che grazie al treno a cremagliera, è davvero alla portata di tutti, bambini, anziani, diversamente abili e..pigri. Segno che se usata con intelligenza la tecnologia può essere davvero utile a tutti, in contrasto con quelle frange ecologiste più radicali che non vorrebbero mai in nessun caso che manufatti, moderni o meno possano intaccare la “natura”. E lo capisci vedendo quell’anziana signora, in carrozzina, che si gode il panorama con emozione e gioia.

Tornando in sella non ci rimane che visitare Clermont-Ferrand, il cui centro storico è ricco di ristoranti e locali, su cui si incentra molto della movida della città; le strette viuzze sono quasi tutte pedonali e meritano una passeggiata serale.
Come sempre il nostro report vuole incuriosire e stimolare i moto viaggiatori ad informasi meglio e in maniera più approfondita, ma credetemi, le nostre foto non renderanno mai giustizia alla bellezza di questi luoghi.

Consigliati da aMotoMio

Dormire:

*Ravel loc. Le Geries. Tramite Air B&B siamo stati ospiti di Pascal e di sua Moglie nella loro splendida casa, dove i motociclisti sono i benvenuti. Tutto molto pulito e loro sono cordialissimi e ci hanno addirittura offerto la colazione che non era prevista. Cercateli e  fermatevi da loro assolutamente.

*Apchon hotel “Le Cheylet”. Camera spaziosa e assoluatamente economica, ma pulita e ben tenuta. L’hotel è anche l’unico ristorante e bar del paese. Ottimo rapporto qualità prezzo.  La proprietaria e la sua famiglia sono un po’ particolari ma molto gentili.

Mangiare:

*Lezoux – Restaurant de Voyageurs (www.hotel-logisvoyageurs.com) Cibo e vini di ottima qualità, così come il rapporto qualità prezzo. Sosta consigliata.

La Moto Del Viaggio 

BMW F800GS. Agile e scattante è sicuramente più leggera della sorellona 1200, e anche meno potente. Il motore 800 è generoso, e consuma davvero poco con medie (reali misurate) che raggiungono anche i 22 km/l. Ottime le capacità di carico anche se le borse “vario” non ci fanno impazzire, poiché una volta smontate dalla moto non si sa mai come appoggiarle a terra per riempirle o vuotarle, rendendo quasi obbligatorie le borse interne. La moto è comoda ed è un’ottima viaggiatrice, non disegnando il misto sia veloche che stretto, restando sempre divertente. Con la borsa a serbatoio montata, il tappo della benzina laterale è a dir poco fantastico. Si ringrazia BMW Motorrad Italia

Abbigliamento del viaggio

Fagna: Giacca Macna Mountain – Pantaloni Promo Jeans – Sneakers Tcx – Guanti Oj, Casco LS2 Metro – Intimo Sixs
Cri: Giacca e Guanti Oj, Pantaloni Promo Jeans, Casco Hjc, Sneakers Stylmartin – Intimo Evo+

Letture consigliate

Francia on The Road by Lonely Planet

Fagna

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