"Profumo d'olio"
Ci sono profumi che inebriano la testa, s’infilano nelle narici e le riempiono di quel gusto, a volte smarrito, ma mai dimenticato.
Il profumo dell'olio è tra questi, non lo splendido e corposo olio di oliva extravergine, magari delle colline Toscane, non quello che da sapore alle insalate e ai cibi con il suo gusto pieno che anche solo sul pane diventa prelibatezza.
L'olio in questo caso è quello combusto dalle pulsioni dei motori a due tempi, profumi ormai banditi dalle restrittive leggi anti inquinamento e dall'evoluzione tecnica che ne limita le emissioni.
Sacrosanta l'attenzione per l'ambiente, ma per chi ha vissuto i ruggenti anni '70 sono profumi sopiti nei cassetti della memoria.
Odori che invece di infastidire diventano nostalgia, diventano profumo di Miscela, aroma di olio ricinato dei motori più spinti, profumi che a ogni rievocazione storica ci riportano indietro in un immaginario sequel di "ritorno al Futuro" dove il nostro incedere era accompagnato dal "profumato" azzurro fumo.
Tornano gli allunghi fumosi dei Benelli due cilindri delle tre marmitte dei Mach III e IV, dei tanti motorini a due tempi che hanno messo in moto l'Italia.
Profumi che hanno fatto sognare i sedicenni di allora e anche qualche maggiorenne con le Yamaha RD350 e RD500, Honda NS400 e Suzuki Gamma 250 e 500.
Moto ormai anacronistiche, fuori dal tempo e dalla logica ma ancora piene di fascino e capaci, ancora oggi, con una sola sgasata di riportarci indietro nel tempo e nei ricordi.
Profumi che ritornano, rari, ma appunto per questo preziosi.
Flap
