In principio era il verbo…
Categoria: trafiletti

Tranquilli non vogliamo fare catechesi e l’incipit del Vangelo (Gv 1, 1-18) è solo un pretesto per chiacchierare di comunicazione.


Comunicare quel modo che ha il genere umano, ma in genere tutti gli esseri viventi, per farsi comprendere, capire esprimersi.
Per il genere umano il linguaggio e la parola sono stati evidentemente il primo più comprensibile e le traduzioni dei vari idiomi ha permesso e permette tuttora lo scambio di informazioni tra le persone.
La parola capace di tramandare per generazioni usanze, tradizioni e cultura, insomma la storia che passava.

La scrittura poi è diventata un secondo modo di tramandare, di lasciare traccia, di raccontare, appunto di comunicate, ma soprattutto fissare le parole seguendo la logica del “Verba volant, scripta manent”.
Le lettere scritte nelle loro varie forme che si sono susseguite nei secoli e che hanno retto il confronto con le nuove tecnologie che si sono affacciate via via.

Dalla stampa al più moderno telegrafo e poi telefono, fino alla comunicazione di massa della radio, della televisione e infine il web.
Lettere, fax, mail, l’evoluzione che ha via via superato la precedente rendendola in pochi anni preistoria o puramente nostalgica. La novità che diventava indispensabile e davvero efficace, finché la successiva non la rendeva superata.

L’SMS che è stato superato da WhatsApp, e similari, che in un attimo e che è diventato ormai lo strumento di riferimento per comunicare, nemmeno più ci si chiama, si mandano messaggi, anche gli antipatici vocali, e ci si perde spesso più tempo di due parole al telefono.
Strumento geniale indubbiamente, discreto ed efficace, qualche volta crudele perché nella sua caratteristica di velocità ci ha abituato ad altrettanto immediata risposta, la doppia spunta che non diventa blu o che lo diventa ma non ottiene replica.
La stessa frustrazione che sale quando una mail non riceve risposta; sarà stata vista? Ignorata? Finita in spam?
Lo scenario diventa più preoccupante in un crescendo insieme all’importanza e l’urgenza della risposta.

Allora non resta che prendere il telefono e chiamare, anche se magari non risponde o è sempre occupato, alla fine la parola è unica, inconfutabile, inevitabile, certa e per di più aiutata dai suoi toni e dalla mimica.

Le parole, il verbo che dal principio rimane per sempre.

Flap firma

Back To Top
We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.