I Signori del Freddo
Categoria: trafiletti

Non sospendo l’assicurazione della moto, non rinuncio ad usarla e farci un giro, insomma non ho paura del freddo.


Sarà che poi abbigliamento ed accessori permettono di rendere più facile la vita al motociclista, sarà che gli inverni non sono più “Quelli di una volta…”, ma devo ammettere che da sempre la moto in inverno non è stato mai un problema.

Certo quando gli anni sulle ossa erano poche decine si osava di più, ora che il futuro è inevitabilmente più corto del passato, a parte per Connor MacLeod, la frequenza e la voglia di bardarsi per una fuga invernale diventa sempre più ridotta.
Eppure questo è il periodo dei cimenti invernali, e il calendario ne è davvero ricco, dal più famoso Elefantentreffen, giunto alla sessantaseiesima edizione, al nostrano AgnelloTreffen che ne conta ben dieci, fino a molti altri, minori come numero, ma non come passione e dose di coraggio.

Già, quegli eventi dove sfidare il freddo, magari dormendo in tenda, diventa un gesto eroico, un marchio personale da sfoggiare con orgoglio, perché si sa che un po’ di narcisismo, oltre che masochismo, è presente in ognuno di noi, una prova di coraggio soprattutto contro se stessi.
Ammetto di averci pensato in giovane età a partecipare, proprio a quello degli elefanti, ma poi la scusa della moto non adatta, la mancanza di complici, gli impegni di lavoro, tutte scuse peraltro superabili, hanno avuto la meglio perché probabilmente non ne avevo davvero voglia.

Una consapevolezza che ora mi è chiara, ammiro davvero chi ha la voglia di sfidare il freddo e le intemperie per infilarsi con altrettanti eroi dell’Inverno in raduni fatti di falò, amicizia, risate, alcool e geloni, ma non mi passa minimamente per la testa di prendere e partire anche se la moto giusta c’è, la compagnia pure e il lavoro può avere una pausa.

Non mi esalta il fare centinaio di chilometri sfidando costantemente la gravita instabile di strade fredde, di soffrire il freddo inutilmente e probabilmente non capisco, se c’è, la ricompensa a questo sacrificio.
Leggo volentieri i racconti entusiasti dei partecipanti al loro ritorno, li ammiro, ma non li invidio, la moto è un piacere se manca quello inutile mettersi “in moto”!

Così anche quest’anno uso la moto di inverno, poco lo ammetto, ma non verso i raduni invernali che per ora non mi attirano, non riescono a far scattare la molla per dire c’ero anche io…
per ora, perché il futuro è sempre un’incognita, potrei impazzire o rinsavire del tutto.

Flap Firma

Foto di apertura Ph. Carlo Flaminio

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