L’otto volte campione del mondo rientrerà a breve, tutto bene fisicamente, tutto bene mentalmente, ma il resto?
Come il resto, qual è il resto? C’è il fisico, e quello Marc lo ha temprato a suon di operazioni, allenamenti e coriacea volontà. C’è la mente, beh qui il cabroncito è un portento di persistenza, di cattiveria agonistica, di concentrazione sovrumana. E quindi cosa rimane? Beh rimane quell’aura più o meno benevola che ti gira attorno, quell’insieme di chakra, la settima stella di ocuto che brilla, anche un po’ di “cubo” ogni tanto, e poi c’è la sindrome di Valentino Rossi.
Nata parecchi anni fa da una fuga accidentale in un laboratorio di ricerca Borgo Panigale, nella nota regione di Wu...rrìa vincere un altro titolo, la sindrome che attanaglia i plurititolati sviluppa una sorta di immunoresistenza alle case motocistiche. La sindrome crea una repulsione immediata, una sorta di fobia per il pluricampione. Nella mente della casa si instilla un pensiero maligno che recita “se vince è merito suo, se perde sono razzi miei”, ripetuto in continuazione tipo “la mattina ha l’oro in bocca”, avete presente?
Medici e scienziati, ma anche meccanici e telemetristi, sono alla ricerca di una cura, un farmaco, un ricostituente che mitighi l’emanazione che annichilisce le case, un metabloccante del campionissimo! Dopo tutto che sarà mai, non è mica... cryptonite.