“Se qualcosa può andar male, lo farà”: l’assioma tratto dalla legge di Murphy viene continuamente messo alla prove nella vita reale di ognuno di noi.
O meglio siamo noi a richiamarlo ogni volta che qualcosa va storto e ci piace scherzarci su.
Eccolo allora l’ottimista che dopo una settimana di inizio febbraio, dove le temperature salgono decisamente sopra lo zero e il sole comincia a colorare il mondo, trova un complice per organizzare un veloce giro in moto, uno di quelli della domenica mattina per conciliare gli impegni famigliari con la voglia di guidare.
Fino al sabato sera temperature gradevoli, per il periodo, e la palla di fuoco che scalda l’aria oltre che il cuore, la moto ha il pieno e l’abbigliamento è pronto.
Al mattino però la temperatura promette freddo intenso e, seguendo la suddetta legge di Murphy, la nebbia avvolge il paese per intensificarsi nelle campagne che scorrono verso nord-ovest.
I 3° scendono velocemente a 1° mentre l’umidità della grigia coltre comincia a bagnare la giacca e la visiera del casco, ma ormai ci siamo, siamo in sella e speriamo nel clima mite del lago Maggiore.
E finalmente il sole sbuca e il cielo prende il colore azzurro che speravamo e ci accompagna lungo la strada che finalmente fa intravedere le acque del lago.
E’ d’obbligo un caffè ad Arona, una piccola pausa dove il sole prova a riscaldare il corpo nonostante la temperatura rimanga a quel fatidico 3 che in questo caso non ha nulla del numero perfetto.
Mai mollare e così ci godiamo il lungo lago fino a Feriolo per poi staccare verso Gravellona Toce, con il bordo strada che si colora di bianco, per poi puntare di nuovo verso casa costeggiamo di nuovo il lago, ma questa volta quello d’Orta.
La rotta ormai è tracciata, e puntuali per il pranzo in famiglia siamo a casa, infreddoliti ma contenti…alla faccia di Murphy.