Il manto nero scompare velocemente sotto le ruote, la linea è quella tracciata dall’equilibrio che il mezzo mantiene grazie alla velocità.
Basta un piccolo spostamento del peso o la pressione su un lato del manubrio per cambiare direzione seguendo la strada e i pensieri.
Lo sguardo fisso e proteso in avanti a volte cade su quello scorrere di asfalto che testimonia la velocità e la fa percepire più di quanto il tachimetro possa fare.
Un nero che sfioriamo a volte con un piede o con una pedana quando osiamo un po’ di più in curva.
Nastro infinito che si intreccia come un reticolo infinito in un mondo da scoprire che proviamo ad esplorare nel nostro andare sapendo che per quanto viaggiamo sarà impossibile da percorrere completamente.
Ognuno ha le sue strade; quelle fatte e quelle da fare, ognuno le percorre con il mezzo che preferisce e che ha a disposizione, con il suo passo, da solo o in compagnia in un incedere personale.
Il tempo scorre insieme alla strada, per qualcuno lento come una passeggiata, per altri un cronometro con cui misurarsi ma in fondo la velocità con cui il nero catrame passa sotto di noi è la sola differenza per lo stesso piacere.
Quello che ci prende quando guidiamo una moto, che sia un piccolo ciclomotore o l’ultima supersportiva, la strada è uguale per tutti e per tutti scorre.
Flap