Percorro la strada che porta verso il Lago Maggiore, non c’è traffico e la calda giornata invita ad uscire, così è anche per gli amici allegri pedalatori.
Ne incontro e supero molti in solitaria, a coppie e a piccoli gruppi non disturbano qualcuno è in doppia fila ma appena si accorge del sopraggiungere di una veicolo si accoda al compagno velocemente, mi sembra di sognare, persino un nutrito gruppo di ciclisti di una squadra locale in perfetta fila indiana veloce e precisa.

Comincio a pensare che il mondo dei pedali stia cambiando, ma dopo un po’ comincia una fila di auto che stranamente viaggiano lentamente.
Sarà il traffico della mattina domenicale penso, ma mentre comincio prudentemente a superare la fila di auto ecco che mi trovo davanti la cruda realtà.
Un grosso gruppo di ciclisti occupa tutta la carreggiata seguiti e preceduti dalle due ammiraglie con tanto di ruote di scorta!
Eppure in Giro d’Italia è lontano, comincio a ricredermi e da lì gli episodi di maleducazione stradale dei pedalatori domenicali si moltiplica, persino qualche solitario riesce a stare a centro strada costringendo chi sopraggiunge ad invadere la corsia opposta.
Ammetto che le mele marce ci sono in tutte le grandi famiglie, ma certi comportamenti impuniti da sempre irritano gli altri utenti della strada ben più soggetti a controlli da parte delle forze dell’ordine.
Io intanto proseguo cercando di rispettare i numerosi cartelli stradali con i più svariati limiti e indicazioni con la minaccia presunta del famigerato autovelox, lo so che la legge non perdona e basta un nulla per perdere punti patente.
Mi scappa l’occhio ed ecco un cartello nuovo, ma non riguarda i veicoli a motore, questa volta ricorda l’articolo n° 182 del c.d.s. forse il meno rispettato e mono sanzionato in tutt’Italia.
Già la legge è uguale per tutti…ma per qualcuno è più uguale! *

Flap

*Parafrasando George Orwell nella sua “La Fattoria degli animali”