Categoria: trafiletti

Sei lì sdraiato sull’asfalto, ancora incredulo, la moto sopra di te, e non riesci ancora a renderti conto di preciso come sia successo; un attimo.
Un amico che ti aiuta, a sollevare la due ruote che poco prima eri riuscito finalmente ad avviare e con cui avevi già percorso qualche chilometro di prova, giusto quelli per la revisione dopo tanti anni passati ferma in un box.


La vita di un motore che riprende a girare in un attimo.
Provi a rimettere in moto il monocilindrico ma qualcosa ti ferma; non è la chiazza di benzina sull’asfalto e nemmeno l’odore di carburante che arriva forte dai tuoi pantaloni, c’è qualcosa che non va.
Un attimo e la moto è sul cavalletto e ti trovi seduto, sul marciapiede, senza casco e senza giacca, a cercare lungo la clavicola un segno di rottura.
E’ terrore quello che quasi ti fa perdere i sensi e subito i pensieri corrono veloci, è un attimo, agli impegni immediati, al fatto di essere bloccato per un po’ di tempo e a tutto quello che salterà per una cosa così stupida.
Già sei incazzato, spaventato e preoccupato anche se le dita che stanno ancora percorrendo le ossa non sentono nulla di strano, solo un punto dolente e una sporgenza che non ricordavi ci fosse.
Provi a pensare a come cavolo hai fatto, dopo anni, chilometri e moto anche molto più pesanti a finire a terra così, da fermo, un motore che si ferma e l’impossibilità di mettere giù il piede; un attimo e sei a terra a peso morto sulla spalla con quel “Toc” sul casco che non sentivi da tempo.
Forse lì stivale o i pantaloni si sono impigliati ma è stato un attimo davvero.
Non ti resta che andare al Pronto Soccorso per accertarti che le tue supposizioni siano come speri sbagliate: lastre, responso che dice che non hai nulla di rotto, ma…..., ma in un attimo sei imbragato e immobilizzato.
La notte passa tra piccoli dolori e pensieri sempre più neri che ti fanno già pensare a quanto starai fermo a tutto quello che dovrai rimandare e al fastidio di essere bloccato, nulla di grave ma tutto è relativo.
Ancora un attimo, un po’ più lungo e sei di fronte a un ortopedico che ti spiega che in fondo non è così grave la situazione, basta un tutore e un po’ di attenzione nel fare un po’ tutto quello che si fa normalmente.
Un attimo e la domanda è: Dottore ma domenica posso correre?

Flap

(Foto trovata nel Web, se qualcuni ritenesse il diritto di citazione o rimozione si metta in contatto con aMotoMio)

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