L'uomo nero
L'incubo notturno di tutti i bambini, quello che veniva di notte a rapire i più cattivi evocato dagli adulti che male sopportavano le marachelle di noi piccoli teppisti.
Tempi che furono, tempi che son cambiati ora ai bimbi basta minacciare di togliere la Play Station o negare Peppa Pig.
Sicuramente meno devastanti negli incubi notturni delle giovani menti ma sicuramente più deleteri nella vita reale.
Eppure anche a cinquant'anni passati l'uomo nero mi spaventa.
Non credevo di vederlo materializzare dopo averlo immaginato per mezzo secolo.
Lo vedo a volte a bordo strada, sempre di notte come tradizione, e per aumentarne il terrore spesso quando la pioggia o la nebbia rendono ancora più terrificante la visione.
Si muove anche lui su due ruote, spesso a pedali, a volte a motore, di quei motorini che sembrano ormai scomparsi eppure esistono ancora, come l'uomo nero.
Non puoi prevederlo si mimetizza nel buio, senza nessuna luce e vestito di scuro, come la sua pelle, invisibile finché non ti appare a pochi metri dalla tua ruota davanti.
Lo schivi, fuggi maledendolo e vedi il lampo di luce dei suoi denti candidi in un sorriso che sembra dire prima o poi ti avrò.
Può darsi Uomo Nero ma anche questa volta ti sono sfuggito.
Flap