Categoria: trafiletti

L’Expo visto con gli occhi dell’”Operatore”.
Non è vero che sono un operatore e nemmeno un giornalista, ma in quest’avventura di aMotoMio mi sono trovato nel ruolo dell’appassionato curioso che gira per un salone gustandosi le forme delle amate due ruote e curiosando tra le infinite proposte di accessori e gadget.
Sono sempre stato curioso e questo mi porta da sempre a guardare con occhi attenti, anche se spesso ignoranti, ogni variante della Nostra passione.
Apprezzo il tuning sportivo estremo come opere d’arte di customizzazione, mi perdo su scarichi in carbonio come su selle in pelle di pitone, anche se poi le mie moto sono normalmente di serie.

 
Adesso in più voglio e devo anche informarmi, conoscere e provare ad analizzare i contenuti, i materiali, la storia che magari c’è dietro un marchio o un prodotto.
Eccomi quindi, spesso timidamente, presentarmi, biglietto da visita in mano, per esporre cosa è aMotoMio, cosa facciamo e il suo obiettivo finale, che altro non è raccontare con parole semplici da appassionati il mondo che ci circonda.
La parola d’ordine del giorno era “Made in Italy”, quindi sono stati “privilegiati” i produttori piccoli e grandi che operano in questo faticoso e concorrenziale mondo.
Le risposte avute spesso sono state di sufficienza, qualche volta di leggero fastidio e in alcuni casi di sospetto, salvo poi trasformarsi in migliore disponibilità quando veniva specificato che non chiediamo soldi!
Altri, assolutamente senza motivo ne avendo effettivo “valore” reale in questo mondo, ci hanno trattato con arrogante superiorità facendoci pensare “ma chi credi di essere?”.
Da contro però ho trovato veri appassionati disponibili e gentili che, se magari hanno rimandato un contatto più approfondito a momenti più tranquilli nel dopo Expo, sono apparsi interessati.
Tra questi sicuramente lo Staff della Headbanger, di cui abbiamo anche apprezzato l’ottima birra, della Gimoto con un Marco lanciatissimo fino ad addentrarsi in dettagli da vero appassionato, disponibilità dimostrata anche dalla TCX.
Ho trovato un marchio, la MWA, che faceva parte del mio passato motoristico e il titolare che, dopo anni ha rimesso in moto il marchio, mi ha regalato qualche momento di aspetto tecnico dei nuovi prodotti e piacere nostalgico ricordando i momenti pionieristici.
Qualcuno, Xtech, senza nessuna richiesta particolare mi ha omaggiato di un paio di calze tecniche per farne un test pratico dimostrando attenzione a far girare la “voce” oltre che l’economia.
Molti altri hanno avuto un atteggiamento positivo e attento anche alla nostra piccola realtà, mentre altri, forse meno appassionati o semplicemente un po’ troppo “snob” ci hanno trattato, quasi infastiditi, con la simpatia di una scimmia urlatrice nel pieno della notte (altre metafore non sono politicamente corrette).
Disponibilità avuta anche da chi famoso lo è, ed ecco un Dj Ringo disponibile a un contatto con Fagna.
Sull’onda di questo, mentre stiamo chiacchierando con il responsabile dell’Adria Raceway, mi avvicino con un pò di imbarazzo a disturbare Marco Lucchinelli, pilota e personaggio che continuo ad ammirare oggi come quando mi ha fatto sognare negli anni ’80 in sella alla Suzuki, e gli porgo un biglietto da visita, invitandolo a una sbirciata al portale, biglietto che accoglie con simpatia e piacere……….Signori si nasce.

Flap

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