La gara MotoGP indonesiana, a campionato già assegnato, segna una serie inaspettata di colpi di scena che segnano il finale dellastagione2026 e forse anche il futuro.
La gara Sprint del sabato ci aveva regalato uno spettacolo sontuoso, l’accoppiata Aprilia-Bezzecchi aveva mandato in brodo di giuggiole il pubblico italiano della MotoGP, e non solo. Una gara davvero da Simply the Bez, una dichiarazione di grandezza che sapeva di week end perfetto, ma il diavolo fa le pentole e non i coperchi. L’incidente della domenica tra Bezzecchi e Marquez ha innescato alcuni fatti non di poco conto. Marc Marquez ruzzola nella ghiaia, si alza e si tiene la spalla, i fan sono terrorizzati dall’eventualità che la spalla martoriata abbia subito un nuovo danno.

Il primo referto medico mitigherà le paure, con un Marquez ai microfoni più rilassato, ma questa nuova variabile cambia il risultato dell’equazione. Fuori Marquez almeno per qualche gara, o fino a fine stagione, se confermato il problema ai legamenti, il Bez perde terreno da Alex Marquez, vince il suo primo GP Fermin Aldeguer, voluto da Ducati sotto contratto ufficiale nel team Gresini, mentre Pecco Bganaia, dopo il miglior week end dell’anno incappa in uno dei peggiori, il pilota più lento della Sprint, più lento nella gara fino ad una caduta quasi surreale.
Ducati sempre al centro della MotoGP, ma ha qualcuno non piace!
Eccole qui le variabili che si muovono nella MotoGP, un Bagnaia arrabbiato che inizia ad avere frizioni nelle dichiarazioni verso il box Ducati, Marc Marquez fuori dai giochi per qualche gara mostra i suoi limiti fisici, una giovane promessa come Fermin continua a dare conferme, con un destino già segnato dal colore rosso. E’ il punto di non ritorno? Di certo la tensione creata dalla situazione di Pecco inizia a fare breccia in quella che sembrava un’incrollabile convinzione Ducati, con Tardozzi che hai microfoni da conto di tutto il nervosismo e l’insofferenza che regna nel box Ducati, per l’attenzione mediatica generata dalla situazione di Bagnaia. Davvero la fiducia Ducati nelle capacità di Pecco è ancora così incrollabile?

Sarà interessante vedere come si dipaneranno le cose a Phillip Island, dove Ducati e Bagnaia dovranno risolvere il rebus di quanto accaduto tra Motegi e Mandalika. Intanto Marc Bezzecchi, caduta a parte, si mostra sempre più in sintonia con l’Aprilia RS-GP, sempre più concentrato e professionale, ma con ancora una maturazione che deve completarsi sia per il pilota Bezzecchi, che oggi ha commesso un’ingenuità dettata dalla foga di recuperare la seconda brutta partenza, ma anche la moto deve compiere l’ultimo step verso una resa più lineare in tutti i comparti su ogni circuito. I problemi alla partenza nelle due gare di Mandalika hanno generato non pochi grattacapi al Bez.
Una MotoGP senza Ducatiufficiali e senza Aprilia, ora sappiamo cosa succederebbe
Intanto il buco creato dal week end difficile delle Ducati ufficiali, ha fatto emergere un po’ di protagonisti, qualcuno confermato, come Acosta, Alex Marquez, un Luca Marino che meritava di più nella gara MotoGP, Raul Fernandez che mette in evidenza in toto i progressi Aprilia, ma soprattutto Aldeguer, vero vincitore del week che riparte dall’Indonesia quasi a bottino pieno.

Gare caratterizzate da due fatti rilevanti, nella Sprint Race la partenza a rilento di Bezzecchi, costringe il pilota italiano ad una rimonta fenomenale dalla sesta posizione. Dopo aver passato Fernandez sembravano pochi i giri per recuperare anche Aldeguer, ma Marco ha fatto un capolavoro.
Gara MotoGP che prende il via con l’incidente in cui Bezzecchi atterra Marc Marquez dopo la stessa brutta partenza della Sprint. Davanti si scatena una bagarre spettacolare, in cui Acosta e Aldeguer per un terzo di gara si contendono la prima piazza e un buon Luca Marini alle spalle. Poi Aldeguer molla la compagnia, Marini viene risucchiato dal gruppo, e sono Acosta e Alex Marquez a disputarsi il secondo gradino del podio, che va ad Acosta.
Si chiude anche questa data del far-east, tocca ora all’Australia, un circuito speciale quello di Phillip Island, croce e delizia per le sue caratteristiche, forse non il posto migliore per gli esperimenti Ducati per provare a sbrogliare la matassa Bagnaia.