Settima vittoria su otto gare, Marc Marquez giudicato colpevole di voler uccidere il campionato MotoGP, Pecco prova a resistere, anche il fato gli dà una mano nel finale.
Non è proprio lo stesso Pecco, anche se oggi dopo la pessima qualifica che lo ha relegato indietro nello schieramento, ha fatto un piccolo capolavoro, con una partenza che in pochi giri lo ha portato davanti anche a Marc Marquez. Ma Pecco non è lo stesso, non è quel dominatore che nelle ultime stagioni cedeva il passo a Jorge Martin e in rare altre occasioni, sono diversi i piloti che durante le gare di questa stagione riescono a relegarlo a ruolo di comprimario, non è solo questione di avere un Marc Marquez nel team che vince tutte le gare, c’è anche l’altro Marquez, un Morbidelli, oggi un Vinales, segni che per la forma piena a Pecco manca ancora qualcosa, ammesso che ritrovi quello stato di grazia.
Nel frattempo Marquez vive una stagione che forse nemmeno alla Honda ha mai vissuto. L’unico che può battere Marc Marquez in questo momento, è Marc Marquez, come accaduto a Austin. Sette gare su otto e la sensazione che l’otto volte campione del mondo sia in gestione. E’ apparso in gestione oggi, quando è stato superato prima da Morbidelli, poi da Bagnaia e infine da Vinales. Ma in tutte le occasioni è sempre apparso in gestione e mai in affanno. Lo ha dimostrato nel finale, quando per scrollarsi Vinales e Bagnaia ci ha messo quell’ultimo colpo di reni che è servito, come fosse tutto studiato, e forse lo era.
I riflettori di Losail illuminano lo spettacolo in pista
E’ stata comunque una gara divertente, se la Sprint Race non ha riservato grandi emozioni, la gara è stata un concentrato di sorprese, con Franco Morbidelli che prende il comando sotto i riflettori del Qatar dopo poche curve e lo tiene per quasi metà gara. Nel frattempo Pecco arriva da dietro e passa di slancio Marquez, è qui forse più che in ogni altro punto della gara Marc ha fatto vedere di essere in gestione. Una fuga di Pecco sarebbe stata un problema, e la reazione è arrivata dopo soli due giri. Chi non ti aspetti però è proprio Maverick Vinales, in stato di grazia come gli capita di rado, per buona sorte di tutti. Al nono giro si mangia Pecco e al decimo giro passa al comando. Prova a trattenere Marquez, ma bisogna guidare troppo al limite, così un lungo al quindicesimo giro spalanca la porta a Marc che chiude con la “solita” vittoria.
Nel finale poi il colpo discena, la pressione irregolare della gomma della KTM di Vinales lo scaraventano lontano dal podio, mettendo Pecco sul secondo gradino e Morbidelli sul terzo.
Buona prova nuovamente per la Honda di Zarco, ai piedi del podio del Quatar da vera protagonista, qualcosa a Tokio, o in Italia nel team LCR, si muove. Brutto rientro invece per il campione del mondo MotoGP Jorge Martin, che ha faticato per tutto il week end, ma il brutto incidente sul cordolo seguito dall’impatto con la moto di Di Giannantonio sono stati il colpo di grazia per un rientro terribile, terminato in ospedale.
Jorge Martin ancora sfortunato, il Diggia rimbalza sulle moto come in flipper
Anche Di Giannantonio non se l’è vista meglio. Partito bene nella gara MotoGP della domenica, è stato preso a botte da Alex Marquez, non nuovo a questo tipo di incidenti, poi uno scontro con Mir e infine l’investimento di Martin, per fortuna senza gravi conseguenze. Un peccato visto il ritmo che aveva preso oggi, ritmo che lo portava sicuramente sul podio del Qatar, ma Alex Marquez ha negato al pilota VR46. Marquez… VR46… se qualcuno ci vede del marcio… beh un po’ di pettegolezzo è il sale della vita e fa vendere più copie.
Domenica chiusa, nelle luci della notte del Qatar, Marc Marquez cerca di soffocare questa stagione MotoGP e tutte le velleità degli aversari. La fame del cannibale è ancora intatta, se qualcuno vuole fermarlo è meglio che abbia nervi e cuore saldo. La stagione è lunga.
Prossimo appuntamento in Spagna tra due settimane.
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