MotoGP Thailandia Marc Marquez
Categoria: Sport

La prima gara della MotoGP 2025 ha sancito il dominio della famiglia Marquez, Ducati ci ha messo la moto, a Bagnaia resta solo un bel posto in prima fila.

C’era puzza di bruciato nell’aria, e non era di grippo, già dalla fine della scorsa stagione, quando a Borgo Panigale con un’operazione che ha rotto tutti gli equilibri della MotoGP, avevano deciso di scommetere su Marc Marquez invece che sul probabile campione del mondo, Jorge Martin. Ma alla fine tutto si è incasellato nel migliore dei modi, forse anche più del previsto. Questo debutto della MotoGP 2025, complice la moto unica scaturita dai primi test del 2025, che hanno sancito la resilienza della GP24 a scapito della GP25, ha allineato tutti i pianeti della costellazione Marquez sulla truppa di inseguitori.

Marc ha fagocitato tutto il week end concretizzando i segnali che aveva dato nei test prestagionali, chiudendo un cerchio molto lungo iniziato con quell’infortunio che ha di fatto chiuso l’era di dominio della Honda in MotoGP, chiuso perché ha dato fondo a tutto il potenziale dell’accoppiata con Marquez, un incidente forse anche figlio dell’eccesso del pilota catalano, in difficoltà ormai rispetto all’arrembanza delle moto concorrenti, con quel mitico 110% che alla fine aveva portato ad un’inevitabile punto di rottura.

La moto conta: lo sa anche Marc Marquez

E così anche il pilota più talentuoso per tornare alla vittoria, è dovuto andare in cerca della moto migliore, una strategia partita lo scorso anno con la scelta del team Gresini, e concretizzata con l’approdo al team ufficiale, sulla moto ufficiale. Un week end perfetto, che ha messo in mostra talento, intelligenza, maturità lontana da quel modo arrembante di guidare che tanto gli ha attirato le ire dei colleghi, ma indubbiamente sono l’impronta di un pilota che sa sfruttare anche tatticamente  strada e moto.

Dietro di lui ci sarebbe forse dovuto essere Pecco, ma Pecco non c’è stato. Mai completamente a suo agio, mai con lo slancio necessario per stare anche con Alex Marquez, ha dovuto a tratti guardarsi le spalle da un incredibile rookie. Un Pecco sorridente nel dopogara, forzatamente sorridente, con quello strano scambio di batture con Dall’Igna e Tardozzi, alla ricerca di spiegazioni e motivazioni, per una prestazione, una moto, che non gli ha saputo dare la consueta sicurezza, specialmente la domenica. Capitalizzare, la parola importante che lo scorso anno è mancata ed è diventata motivo di disfatta.

Anche in pista, sulla famiglia (Marquez) si può sempre contare

Due gare poco brillanti, forse anche un po’ noiose, la Sprint Race che si è cristallizzata dopo le prime curve, con Marc Marquez, Alex Marquez, Bagnaia e il rookie delle meraviglie, il giapponese Ogura sull’Aprilia clienti, che hanno percorso tutti i giri senza nessun sussulto. La gara della domenica ha vissuto qualche emozione in più, almeno per chi non ha riconosciuto tattica e intelligenza di Marc Marquez, che lascia sfilare il fratello per risolvere un problema di pressione della gomma anteriore, per poi riprendersi la prima piazza con sicurezza a tre giri dalla fine. Pianificato, deciso, fatto, nessuna esitazione.

Una prima gara limpida, tutti i riflettori sono puntati su Marc Marquez tutto rosso, il nuovo Hulk rosso, ma qualche spunto lo possiamo estrarre dal mazzo. E’ stata un po’ la giornata delle moto clienti, con Ogura sull’Aprilia Trackhouse come Jack Miller sulla Yamaha del team Pramac, che hanno sopperito alla mancanza degli ufficiali. A parte l’infortunato Martin, sono mancati Quartararo e Acosta, mentre la festa Ducati è stata completata dall’ottima gara di Morbidelli con la Ducati GP24 del team VR46, quarto in gara. Bene Bezzecchi, che dopo una pessima Sprint ha recuperato con una buona gara domenica.

Prossimo appuntamento tra due settimane in Argentina. 

 

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