Una doppietta quella di Motegi che riporta il campione del mondo più vicino a Jorge Martin, una corsa il titolo MotoGP che si stringe a quattro gran premi dal termine.
Basta titoli mirabolanti sulle doppiette di Pecco, il titolo giusto è prorpio “un buon lavoro”. Perché da qui a fine della stagione il numero uno della MotoGP deve dividere la sua anima da campione tra indole famelica e quella stacanovista delle corse, metodico, intelligente, preciso come l’orologio che scandisce la giornata di un impiegato… un impiegato molto veloce.
Certezza, è quello che serve per continuare a rosicchiare punto dopo punto il vantaggio accumulato da Jorge negli ultimi GP, complice qualche errore di troppo di Bagnaia. Il distacco va via via assottigliandosi, perché per buona sorte anche Jorge per quanto sembri implacabile, qualche inciampo lo ha concesso. Lo ha concesso lo scorso gran premio con una caduta nella Sprint Race, lo ha concesso qui in Giappone con una qualifica non all’altezza di un finale di stagione così impegnativo.
In questo campionato... non c'è spazio per tutti e quattro
Con soli quattro date da disputarsi, il confronto tra questi due piloti torna ad essere il punto focale del campionato, se anche Marc Marquez e Enea Bastianini non sono ancora matematicamente fuori dalla lotta per il titolo MotoGP, sembra ormai chiaro che con il passo che Bagnaia e Martin riescono a tenere c’è davvero poco spazio per un inserirsi nella lotta. Potrebbero però essere ancora ago della bilancia, in una situazione così precaria i pochi punti spostati da questi due piloti dovessero inserirsi tra i due contendenti, potrebbero decidere anche il risultato finale.
Due gare dominate da Pecco, con l’unico contendente in entrambe le gare di Pedro Acosta, ma terminate dallo spagnolo anzitempo con una caduta. Nella gara Sprint Pecco si mette subito davanti e prova a fare il ritmo. Acosta però non molla e al terzo giro prende il comando. Pecco non riesce a recuperare e la Sprint sembra dominata dal rookie dell’anno, ma al nono giro Acosta cade e spalanca la porta a Pecco. Jorge rimedia la brutta qualifica con una partenza a fionda ma chiude giù dal podio.
Martin ci prova, ma Pecco tiene le distanze
La gara della domenica di Motegi invece è un dominio completo di Bagnaia, che parte davanti e ci resta tutta la gara. Martin parte ancora bene al terzo giro è alle spalle di Pecco. Un inseguimento lungo tutta la gara, ma senza l’aggancio finale. Dietro di loro c’è ancora la disputa tra Marquez e Bastianini, nella Sprint finita con un sorpasso di carattere del Bestia su Marquez, ma questa volta lo spagnolo resiste alla rimonta di Enea e chiude ancora a podio. Nello scontro diretto tra i due il week end va a Marquez con un +1.
Alle spalle di questi primi quattro ci sono poche cose da segnalare, la prima è che per le case giapponesi sono davvero lontane dai fasti delle moto made in Japan, la passerella storica di Motegi, pista di casa Honda, dove era normale mostrare i muscoli.
Per i piloti continua il giudizio difficile su Pedro Acosta, rookie d’oro di casa KTM che il prossimo anno nel box ufficiale, ma che sembra non trovare stabilità sulla MotoGP, troppe volte buttate sull’asfalto o nella ghiaia. Periodo positivo invece per il nostro Franco Morbidelli, da diverse gare vicino al podio si prepara a diventare la punta di diamante del team di Valentino Rossi, che del pilota italo brasiliano ha sempre avuto una grande considerazione.
Prossimo appuntamento con la MotoGP tra due settimane a Phillip Island, solitamente teatro di un grande spettacolo.