Il round francese della Superbike riapre i giochi per il mondiale, come accaduto in MotoGP, sono solo una trentina i punti che dividono l’uomo in fuga, Alvaro Bautista, e il suo inseguitore Toprak Ragzatlioglu. E dove è finito Jonathan Rea?
La Superbike deve essere gelosa della sorella più elegante e aristocratica, madama MotoGP, e in questo round sembra copiarne in tutto per tutto la situazione post Misano. Anche qui il divario tra capolista e l’inseguitore scende sotto livelli ragionevoli, anche qui il nuovo inseguitore Ragzatlioglu, passa quello precedente Rea, come in MotoGP Bagnaia ha scavalcato Espargarò. La differenza invece sono i ruoli: qui è una moto blu a inseguire una rossa, e non viceversa.
Jonathan Rea protagonista del week end, ma in negativo
Altra differenza fondamentale è che Alvaro Bautista non è affatto in difficoltà, anche se un Ragzatlioglu che se ne va da Magny-Cours con due vittorie su tre non dà tutte quelle certezze che c’erano tre giorni fa, ma va anche detto che Bautista è stato incolpevole vittima di una caduta innescata da Rea in Gara2.
Il nord irlandese a digiuno da ormai 12 gare inizia a dar segni di nervosismo, lo stomaco è vuoto e per quanto si impegni, quando le cose sembrano funzionare, ci si mette qualche noia meccanica. Una volta sono i freni, una volta è un sensore, fatto sta che non sembra avere le armi per essere lui il contendente al titolo, specialmente ora che Toprak ha ritrovato la via.
Il campione del mondo la via l’ha trovata a suon di staccatone, ora che i circuiti sembrano più vicini alle caratteristiche della sua Yamaha, ma soprattutto delle sue staccate assurde. Unico nemico quel motorone della Ducati Panigale nelle mani di Bautista, che lo mette in grado di gestire per lo meno le gare lunghe, per le Superpole Race il discorso è più complicato, c’è il permesso di stracciare le gomme e Toprak non si fa pregare.
LE GARE: scontri e cadute, poi la fuga degli italiani
Gare caratterizzate dalle cadute, in Gara1 Rea e Ragzatlioglu cadono a poca distanza l’uno dall’altro aprendo le porte a Bautista, che però ha prima dovuto regolare un ritrovato Scott Redding. La Superpole Race invece ha regalato una bella bagarre tra i tre contendenti al campionato, terminata solo all’ultimo giro con Ragzatlioglu che rapina i due avversari.
Gara2 ha visto alti e bassi. Prima la caduta di Alvaro Bautista innescata da un’entrata di Jonathan Rea, che poi rimedia un long lap penalty che lo relega nel finale al quinto posto, mentre per buona parte della gara l’Italia può sognare, prima con Axel Bassani e poi con Michale Rinaldi, che restano in testa fino a quanto Ragzatlioglu risolve la situazione e porta a casa un gran bottino.
Episodio quello tra Bautista e Rea che lascerà qualche strascico, i due piloti infatti non concordano sulla versione, Rea ritiene di non essere stato eccessivo, Bautista, come la direzione gara, ritiene che l’entrata del sei volte campione del mondo non fosse corretta. Ma Bautista era già stato graziato dalla sorte in altre occasioni, questo zero lo mette a pari con gli avversari, dovrà solo dimostrare di essere il più forte.
Intanto l’Italia può sognare con questo splendido Axel Bassani, due volte a podio con una Ducati Panigale molto privata.
Risultati e classifiche della Superbike
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