Partita già in condizioni di incertezza il MotoGP d’Austria ha offerto uno spettacolo inaspettato, la pioggia nel finale annulla le tattiche di piloti e squadre, ne esce un Brad Binder temerario.

La gara sul circuito di Styria è stato contrassegnato da tanti avvenimenti, la squalifica a opera della Yamaha del proprio pilota Maverick Vinales, … ma anche il tributo che il circuito austriaco ha voluto consegnare a Valentino Rossi, non il semplice muro giallo onnipresente, ma anche una bandiera che ha solcato a lungo il cielo da parte degli organizzatori austriaci con scritto “Danke” e il muro arancione KTM che si è trasformato anche lui in un muro giallo, ad onorare un pilota che ha scritto più di vent’anni di storia del motociclismo.

YAMAHA PROVA IL MODELLO HONDA: all in su Fabio Quartararo

Yamaha che si è affidata totalmente al solo Fabio Quartararo, non una novità visto che tutti i piloti lamentano una incompatibilità con la moto di Iwata tranne il giovane francese, quasi a seguire il modello Honda. Esperimento pericoloso per Yamaha che per ora non trova conforto nei risultati, Quartararo per quanto capolista del mondiale non sembra essere convincente come Marc Marquez quando dominava i mondiali, sembra in lotta tra prestazioni altalenanti e un motore che non esprime i cavalli necessari.

Marc Marquez che torna ad essere pericoloso per i primati di classifica, con un Quartararo che per ora capitalizza raramente vittorie, l’otto volte campione del mondo ha gestito bene una gara tutta all’attacco, nonostante le non perfette condizioni fisiche è riuscito a insidiare la prima posizione e a prenderla, anche se la misurazione non può essere certa visti le condizioni della pista mai perfetta a causa di una pioggia sparsa che ha mantenuto alti i tempi.

Il confronto è stato con le Ducati, ancora in forma sul circuito austriaco con Pecco Bagnaia a guidare la compagine rossa che ha sconfitto la resistenza dei compagni del team Pramac, compreso Jorge Martin che aveva dominato la gara della scorsa settimana.

LA GARA: pazzia in MotoGP negli ultimi giri

Gara partita con un confronto acceso tra un pugno di piloti capace fin dalle prime fasi di separarsi dal resto del gruppo, con Martin, Zarco, Quartararo, Marquez e Bagnaia. Da questa lotta ne esce proprio Pecco, che tira un trenino per niente stabile, con i quattro piloti che si alternano alle sue spalle fino all’ottavo giro quando Quartararo in rimonta sembra avere i numeri per prendere il comando. Ma il recupero si arresta e Marquez diventa più insistente.

La gara impazzisce a cinque giri dalla fine, quando l’acqua inizia a scendere copiosa, Marquez sopravanza Bagnaia, una parte dei piloti entra al box mentre altri tentano la fortuna. Al rientro il colpo di scena è la caduta di Marquez, mentre inizia la rincorsa dei piloti gommati da pioggia su chi è rimasto in pista. C’è spazio per sognare anche il 200° podio in MotoGP di Valentino Rossi, ma nel finale solo Brad Binder resiste al ritorno di Bagnaia e Martin che riescono a prendere il podio.

PECCO BAGNAIA A DUCATI: ancora non basta

Classifica MotoGP che si accorcia per Bagnaia, mentre Zarco perde terreno cadendo a pochi giri dalla fine, risuonano le parole di Pecco nel dopo gara con un “ancora non basta” parlando della sua Ducati quando è ora di battersi con Fabio Quartararo o contro un Marc Marquez che lentamente, con sofferenza, torna ad essere consistente.

Gara che ha dato spettacolo, che ha emozionato anche nelle prime fasi di sorpasso, con qualche polemica su un regolamento che non impone il cambio moto in caso di situazione di bagnato pericolosa, ma che di fatto ha visto cadere solo Marquez con le gomme da bagnato. Suzuki non a livello della gara precedente, con Mir che inizia a recuperare troppo tardi, servirà più consistenza per il campione del mondo della MotoGP se vuole battersi nuovamente per il titolo.

Prossimo appuntamento è con la Superbike sul circuito di Navarra, altra novità delle derivate, con una classifica davvero corta.

Risultati e classifiche della MotoGP