Categoria: Sport

"WSBK si comincia"

La prova d'appello solitamente crea tante aspettative quante la prima gara di stagione, tutti vogliono sapere se quello che hanno visto durante la prima gara è quello che si vedrà per il resto del campionato, se il campione del mondo è alla mercè del pirata!
Tutti lo volevano sapere e tutti hanno avuto la loro risposta: NO! Un no bello grande, grande come è sembrata l'imperturbabile tranquillità con cui Carlos ha perseguito e raggiunto due splendide vittorie. Forse non proprio così facile come nella passata stagione, ma a dargli filo da torcere non sono stati Max Biaggi e l'Aprilia, ma una verdona esplosiva e un Tom Sykes che in sella finalmente ad una gran moto sembra non deludere la fiducia che Kawasaki gli ha confermato.

A vedere la classifica delle prime 4 posizioni delle 2 gare, qualcuno potrebbe pensare ad un errore "hanno pubblicato 2 volte la stessa classifica", ma invece è andata proprio così. In entrambe le gare, anche se sono leggermente cambiati i punti cruciali, si è trattata quasi della stessa gara: Sykes parte e dopo poche curve è già davanti davanti, Carlos gli si mette alle calcagna e prova a stargli attaccato, unico elemento di disturbo è un Max Biaggi che è stato molto più protagonista di quello che racconta la classifica finale, infilandosi di tanto in tanto tra i 2 contendenti. Non appena si è presentato il momento propizio e Sykes ha calato leggermente il ritmo, Carlos si è fatto trovare pronto, con un ritmo come a martello, colpo su colpo, curva su curva, staccata su staccata. Una volta passato, Carlos non lascia spazio alle repliche, prende il largo quel tanto che basta per segnare la sua superiorità. Intanto la lotta per il terzo gradino si concludeva sempre con la stessa solzuione, Leon Haslam dopo aver pedinato per tutta la gara Max, lo passava mettendo in mostra una BMW con un'ottima forma, anche se quella di Melandri e quelle del team BMW Italia sembravano la brutta copia, quelle dell'anno scorso in pratica.

 



Quanto ci piace però vedere un Carlos Checa così e quanto invece non ci piace sentire nel dopo corsa parlare già di ulteriori penalizzazioni per la 1198, visto l'estrema bontà dei risultati che la stanno accompagnando. La realtà però è che quello che gioca a sfavore è l'estrema numerosità delle Ducati in griglia, che le fanno raccogliere punti a scapito dei concorrenti. Questo dovrebbe essere messo in conto, non si può affossare una moto zavorrandola di continuo e toccandole il motore solo perchè moto più pilota continuano ad essere un binomio formidabile e inarrivabile. Carlo sulla 1198 sembra davvero un tutt'uno con la moto, dove gli altri sembrano impiccati, lui guida con una perfezione sconosciuta ad altri piloti più... agitati in sella.
A questo bisognerebbe aggiungere che la 1198 è praticamente la stessa da quando ci saliva Troy Bayliss, quanti anni sono passati ormai? Quanto hanno avuto tutte le case per mettere mano alle proprie moto? Quanti modelli? Non voglio ergermi a difensore della rossa, non ho desmodromici nel box, eppure proprio da quel Bayliss all'arrivo di Checa questa 1198 era sembrata una moto da pensionare, tanto è vero che la stessa Ducati l'aveva abbandonata. Poi ci sale un certo Carlos Checa, ed è come quando Harry Potter entra nella bottega di Olivander e trova la sua bacchetta. In effeti sembra proprio una coppia magica! Diciamoci la verità, è stata la coppia Biaggi-Aprilia la grande assenza.

Gli altri? Ci sono stati poco e non hanno ben figurato. L'unico è stato Laverty, 5° in Gara 1 e 6° in Gara 2. Un bel debutto sulla moto di Noale, non molto distante da Max, un talento che potrebbe ripagare Aprilia in futuro. Tutti gli altri sono stati discontinui, viaggianto tra le posizioni a ridosso dei primi o molto indietro: Smrz, Melandri, Rea. Sorprende il giovane Zanetti in Gara 1, deludono Badovini  e Fabrizio con pessime prestazioni, così come le Suzuki, con il solo Camier che si affaccia all'8^ posizione in Gara 2 e uno scomparso Hopkins.

 



Insomma che dire ancora di questa Domenica? 80 mila spettatori ad affollare Imola, nonostante il cambio radicale di data, uno dei più bei circuiti del mondo, disegnato quando i circuiti non si somigliavano tutti come oggi, a offrire una cornice impeccabile alla World Superbike, che continua a lasciare stupiti per lo spettacolo che offre.

Classifica Gara 1:
1. Carlos Checa - Ducati Althea
2. Tom Sykes - Kawasaki
3. Leon Haslam - BMW
4. Max Biaggi - Aprilia
5. Eugene Laverty - Aprilia
6. Marco Melandri - BMW
7. Joan Lacorz - Kawasaki
8. Luca Zanetti - Aprilia Pata Racing
9. Jonathan Rea - Honda Ten Kate
10. Nicolo Canepa - Ducati Red Devils Roma
11. Jacob Smrz - Ducati Effemberg-Liberty
12. Maxim Berger - Ducati Effemberg Liberty
13. John Hopkins - Suzuki Crescent
14. Leo Mercado - Kawasaki Pedercini
15. Ayrton Badovini - BMW Italia

Classifica Gara 2:

1. Carlos Checa - Ducati Althea
2. Tom Sykes - Kawasaki
3. Leon Haslam - BMW
4. Max Biaggi - Aprilia
5. Jonathan Rea - Honda Ten Kate
6. Eugene Laverty - Aprilia
7. Jacob Smrz - Ducati Effemberg-Liberty
8. Leon Camier - Suzuki Crescent
9. Joan Lacorz - Kawasaki
10. Marco Melandri - BMW
11. Sylvain Guintoli - Ducati Effemberg-Liberty
12. Maxim Berger - Ducati Effemberg Liberty
13. Luca Zanetti - Aprilia Pata Racing
14. Chaz Davies - Aprilia ParkinGO
15. Ayrton Badovini - BMW Italia

 



Classifica piloti:
1. Carlos Checa 75
2. Max Biaggi 71
3. Tom Sykes 69
4. Leon Haslam 47
5. Marco Melandri 46
6. Jonathan Rea 40
7. Jakub Smrz 30
8. Eugene Laverty 29
9. Sylvain Guintoli 21
10. Maxime Berger 20
11. Lorenzo Zanetti 18
12. Joan Lascorz 17
13. Hiroshi Aoyama 15
14. Leon Camier 12
15. Niccolò Canepa 12

Classifica costruttori:
1. Ducati 91
2. Aprilia 71
3. Kawasaki 69
4. BMW 63
5. Honda 40
6. Suzuki 15

 



Le Pagelle:

Checa 10. Semplicemente impeccabile, lo stesso dell'anno scorso. Lui e la Ducati sono un tutt'uno.

Sykes 9. Velocissimo e adrenalinico il pilota inglese, ma quel calo di ritmo nell'ultimo quarto di gara lo penalizza.

Haslam 8. Non sorprende con la sua guida come faceva 2 anni fa in sella alla Suzuki, ma è sembrato consistente e pronto a prendere il podio, anche a scapito dell'ex campione del mondo

Biaggi 7. Combatte, ma manca qualcosa, non c'è la superiorità fatta vedere in Australia, solo la pista sbagliata?

Laverty 6. No sorprende ma è consistente. Prende 2 posti a ridosso dei primi nelle 2 gare, non è poco visto il calibro dei bombardoni che ha davanti.

Rea 6. Se lo guadagna in Gara 2 con un quinto posto, ma delude fortemente visto che dopo la prestazione di fine anno scorso, era fortemente atteso a bissare la grande prestazione

Melandri 5. Non c'è, manca in tutte e 2 le gare, ostaggio di una moto che non fa quello che dice, e la beffa è che il suo compagno di squadra nel dopo gara ringrazia il suo ingresso e quello di parte del vecchio team Yamaha in BMW, per l'apporto che ha fatto migliorare la moto

La gara 7. Non è adrenalinica come molte viste l'anno scorso, ma la bagare vista per le prime 4 posizioni è stata alta scuola di motociclismo. 2 vecchi e ancora vivaci leoni contro 2 arrembanti leoncini che reclamano una posizione dominante nel branco

Non è il caso comunque di eccitarsi troppo dopo aver visto le gare mi raccomando, mappa "brain" sempre inserita per strada.

Wolf

 

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