Categoria: Sport

"Le Prove di Sepang."

Finalmente riprende l'attività agonistica, le tanto attese prove della MotoGP danno il via ad una stagione, che dovrebbe presentare molte novità e molte sorprese. Tutte le premesse c'erano, tutte le condizioni anche e quindi cosa è successo? NIENTE! Ma ve lo racconto meglio.

I tempi:
1. Casey Stoner - Honda 1:59.607
2. Jorge Lorenzo - Yamaha 2:00.198 +0.591 +0.591
3. Dani Pedrosa - Honda 2:00.256 +0.058 +0.649
4. Ben Spies - Yamaha 2:00.495 +0.239 +0.888
5. Valentino Rossi - Ducati +0.329 +1.217
6. Hector Barbera - Ducati Pramac 2:00.929 +0.105 +1.322
7. Cal Crutchlow - Yamaha Tech 3 2:01.108 +0.179 +1.501
8. Andrea Dovizioso - Yamaha Tech 3 2:01.257 +0.149 +1.650
9. Alvaro Bautista - Honda Gresini 2:01.384 +0.127 +1.777
10. Nicky Hayden - Ducati 2:01.729 +0.345 +2.122
11. Stefan Bradl - LCR Honda 2:01.894 +0.165 +2.287
12. Karel Abraham - Ducati Cardion AB 2:02.218 +0.324 +2.611
13. Katsuyuki Nakasuga - Yamaha 2:02.334 +0.116 +2.727
14. Franco Battaini - Ducati 2:03.033 +0.699 +3.426
15. Colin Edwards - NGM Mobile Forward 2:04.722 +1.689 +5.115
16. Ivan Silva - Avintia Racing 2:08.225 +3.503 +8.618
17. Robertino Pietri - Avintia Racing 2:09.640 +1.415 +10.033
18. Jordi Torres - Avintia Racing 2:10.184 +0.544 +10.577

Tutti ci siamo messi davanti ad un sito internet o su un giornale o in contatto diretto con le prove che si sono svolte dall'altra parte del pianeta, per vedere se tutte queste novità introdotte dalla Dorna, potevano fare la differenza tra il "già visto" e un bel rimescolamento delle carte, ma alla fine ha prevalso la prima delle due cose.



Casey Stoner sopra a tutti ha fatto capire che al di là della moto, l'uomo da battere resta lui. Questa Honda e questa elettronica sono il vestito su misura per il talento del pilota australiano, lontano anni luce da quella Honda 1000 pre epoca 800, con la quale cadeva in continuazione e che gli avevano fatto guadagnare l'appellativo di Rolling Sroner. Evidentemente la qualità della ciclistica e dell'elettronica nel controllare la cavalleria, hanno fatto salti in avanti talmente grandi, da annullare i difetti di controllo del canguro australiano. Sicuramente molto ha fatto anche la maturazione del suo talento. I Ducatisti lo stanno rimpiangendo? La mia opinione è che non dovrebbero, dopo il titolo del 2007 su quella moto non ha saputo bissare, e forse non sarebbe neppure riuscito a comunicare quanto andava fatto sulla moto per farlo. E' indubbio che questa Honda è stratosferica.

Gli altri inseguono, un po' affannosamente, al di là delle dichiarazioni di soddisfazione abbiamo l'ex, e vice, campione del mondo Jorge Lorenzo a più di mezzo secondo, un abisso per chi aveva dichiarato di voler recuperare il gap presente tra le due moto. E' vero che le prospettive non erano delle migliori, la Yamaha ha accusato durante il 2011 un ritardo di sviluppo della nuova 1000, che in questo sport molte volte è letale. Resta da vedere se nel suo abitat, la gara, lo spagnolo riuscirà ad annulare il gap, magari avvantaggiato anche dalle nuove gomme, che sulla lunga distanza potrebbero mutare i valori in campo, a favore di la moto la sa controllare.

Sta di fatto che lì davanti di novità non ce ne sono, i 4 ufficiali sono esattamente nelle posizioni che tutti si aspettavano, per cavalcatura e per risultati della passata stagione: Stoner, Lorenzo, Pedrosa e Spies.



Novità Ducati? Beh, l'unica viene dalla soddisfazione di Rossi per avere finalmente una moto a sua misura e a sua capacità di comprensione, una moto capace di rispondere in modo più sincero, e se vogliamo standard, alle regolazioni impartite. Il risultato però è tra luci ed ombre. 1 secondo e 2 da Casey Stoner, molto vicino a quel secondo e mezzo dello scorso anno, ma è vero che qui si sta parlando di un marziano, ancora troppo veloce per tutti, anche per chi ha la sua stessa moto, mentre il secondo in classifica, Jorge Lorenzo, è a poco più di 6 decimi, più umano, più vicino, per una moto che è solo all'inizio del suo sviluppo e che presenta ancora molti punti di miglioramento.
"Va bene, ma c'è ancora tanto lavoro". Insomma, speranza, quella che porta la gente a leggere dei prossimi test, dei prossimi sviluppi e a guardare le corse. Self marketing? E perchè no? Ducati e Rossi sono 2 aziende, non solo moto e pilota.



Capitolo CRT. Purtroppo come preannunciato, troppo, davvero troppo, lontane. Colin Edwards si trova a più di 5 secondi con la sua NGM, e nonostante abbia migliorato 4 secondi in 3 giorni, è ancora davvero troppo lontano. 4 secondi a giro vuol dire essere quasi d'intralcio, qualcosa si deve muovere e deve cambiare. Non si è vista la moto di Gresini in pista, che forte dell'esperienza della Honda, del team di Fausto e di quella di Ten Kate, forse è la più accreditabile per fare qualcosa di buono. Tutto da scoprire però la resa del giovane Pirro, mentre Colin è una sicurezza.
Va ricordato poi, che a causa dei costi troppo elevati, alcuni team CRT si sono fermati a Valencia, dove è rimasto anche il team Aspar, forse l'altro team davvero interessante per esperienza dei piloti, De Puniet e Espargarò, del team, da anni in MotoGP, e di Aprilia che fornisce motore ed elettronica.



Cosa possiamo dedurre quindi? NIENTE! Non ho nessuna intenzione di fare come altri che tirano conclusioni a caso. E' tutto ancora troppo giovane e troppo acerbo, e qualcosa in più lo si potrà vedere con i prossimi test di Sepang tra un mese, dove le case faranno vedere sicuramente qualcosa in più, dopo aver analizzato e tradotto in modifiche i dati rilevati in questi giorni.

A me personalmente, che guardo le gare da tifoso delle gare e non di un pilota o di una marca, mi serve un Valentino Rossi e una Ducati lì davanti a combattere con i primi, a rimescolare le carte, specialmente ora che senza il Sic, lì davanti si rischia che prima di ogni sorpasso si mandino un invito su carta anticata tra un box e l'altro.

Alla prossima


Wolf

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