Categoria: Sport

Inizio di campionato all'insegna di Jorge Lorenzo. In una gara poco spettacolare a Losail mette in riga tutti con il giro record a fine gara e con il gesto che indica "bocche cucite" mette in chiaro quanto creda in sé e nella sua prestazione. Dietro a lui un Dovizioso risorto dalle ceneri regola un Marc Marquez che a fine gara non riesce ad avere la solita incisività. Resta giù dal podio Valentino Rossi.

Dopo tutte le parole fuori dalla pista, o per lo meno fuori dalla gara, ci si attendeva un inizio più esplosivo per questo campionato 2016, forse a questa gara è mancato Valentino Rossi, mai in grado di insidiare il gruppo di testa. Abituati con i primi due round della Superbike, i pochi sorpassi hanno caratterizzato una gara piuttosto sonnacchiosa, ma non certo priva di spunti.

 

LA GARA

La gara è partita all'insegna delle Ducati, Jorge scatta bene ma alla prima entrata sul rettilineo principale le due Ducati attaccano il turbo e bruciano la Yamaha portandosi via tutti gli adesivi. Dietro inseguono Rossi e Marquez. La battaglia principale nei primi giri è tra Iannone e Dovizioso, battaglia alla fine vinta da Lorenzo, che a metà gara brucia i due ducatisti, non prima che Dovizioso riuscisse a sopravanzare il compagno.



Mentre tutti attendono una fuga di Jorge, le due Ducati tengono il passo e si appostano sul codone della M1, in attesa del momento giusto. Ma Andrea Iannone perde l'anteriore e finisce a bordo pista, a piedi.

Marquez passa Rossi e inizia un infinito trenino con il solo Rossi a fare il tira e molla, allontanandosi e poi avvicinandosi al codone di Marquez. Solo negli ultimi giri qualcosa cambia, Jorge spreme tutto dalla moto e piazzando il giro veloce si allontana a un paio di secondi dagli inseguitori. Marquez si avvicina a Dovizioso, lo insidia, prepara l'attacco, lo studia e alla fine come prevedibile si infila in un piccolo spazio. Il copione è il solito, Marc sembra destinato al secondo gradino, ma il gran motore della Ducati permette di non perdere il contatto, di avvicinarlo e addirittura di fulminarlo di motore sul rettilineo all'entrata dell'ultimo giro. Poi è tutto un lavoro del Dovi di taglia e cuci per tenersi abbottonato ai cordoli e non lasciare fessure per Marquez.

 

CONFERME NEL RISULTATO

Jorge Lorenzo è la grande conferma e certezza di questo GP, dove il grosso non lo ha fatto in pista, ma al box con la scelta azzardata della gomma, la soft al posteriore. Mentre i suoi avversari pincipali andavano prudentemente sulla hard, lui giocava tutto sulla resistenza della nuova Michelin, scelta ripagata ampiamente, la gomma francese è un portento.

Se la conferma di Jorge Lorenzo non sorprende, tutti attendevano invece conferme sullo stato di forma di Marquez con la Honda, le Ducati e Vinales sulla Suzuki. Tutti promossi alla fine, impressionante di sicuro il super motore della Ducati, di nuovo in grado di bruciare tutti sul rettilineo, ma senza far rimpiangere le giapponesi tra i cordoli. Bene anche Marquez e la Honda, che nel week end hanno recuperato tanto, quasi a poter pensare di poter vincere la gara, ma con un duo così in forma come quello di Lorenzo-Yamaha, ha dovuto presto rivedere le sue priorità. Certo, una Ducati così consistente e veloce non era prevista forse.
Nemmeno Vinales ha deluso così tanto. Certo, lontano da quella prima fila da cui era partito, ma in molti attendevano una caduta di prestazione durante la gara della Suzuki, molto più importante, mentre una sesta posizione non è davvero da buttare via, appena dietro a tutti i piloti dai nomi più altisonanti.

Dietro a questi poche notizie, arrancano le giapponesi clienti, non si vedono e non si fanno vedere. Manca un buon piazzamento di Scott Redding, che nei test aveva fatto pensare a grandi risultati. Incolore anche Pedrosa, che forse è contento di questo quinto posto su un circuito che non gli è amico.

Chi è mancato più di tutti? Valentino Rossi, che su questo tracciato solitamente sale sul podio.



Tutti ora attendono il responso sul contratto da parte di Jorge Lorenzo, che con il suo atteggiamento a fine gara, il gesto delle bocche cucite, e la richiesta del contratto da Yamaha per poi non firmarlo, sembra in delirio di onnipotenza... forse con tanto di ragione? Andare in Ducati a fare quello che Valentino non è riuscito a fare, forse è una tentazione irresistibile?

Prossimo appuntamento doppio evento tra due settimane con la Superbike ad Aragon e con la MotoGP in Argentina.

Wolf

 

Risultati e classifica gara del Qatar

www.motogp.com/it

 

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