Categoria: Sport

Secondo titolo mondiale di Marc Marquez nella giornata che sancisce quella che può essere chiamata una piccola crisi. Torna il vecchio Jorge Lorenzo, che come un martello prende a pugni il cronometro e mette in fila due splendide gare, senza lasciare possibilità di replica al giovane connazionale. E' già anticipo di stagione nuova?


Marc Marquez non è l'unico a festeggiare oggi, ci sono tutte le alte sfere della Honda a Motegi ad attendere che quel giovane, pazzo, velocissimo occidentale, gli regali il titolo sulla pista di casa, un onore che la Honda aspetta da tantissimi anni.

Una giornata mirabolante per le emozioni, non molto per la gara, anche se in alcuni frangenti i più coriacei in pista hanno lottato con le unghie e con i denti. Non è raro vedere il campione del mondo neo eletto festeggiare ed essere festeggiato più di chi ha vinto la gara. Ma attenzione, non è tutto oro quel che luccica. Dopo due gare ad assaggiare l'asfalto, nemmeno qui Marc Marquez ha brillato. Certo, si potrebbe dire che per non rischiare non ha dato il massimo, era imperativo dare il titolo mondiale alla Honda a Motegi, e col secondo posto tutto era nelle giuste corde. Ma quel Jorge Lorenzo così veloce e così continuo come nelle ultime due gare, ricorda molto quello implacabile del 2012, e le due vittorie sono la strisca più positiva di questa stagione. Tutto vero? Lo vedremo in Australia, con Marquez rilassato e Lorenzo invece a soli 3 punti dalla seconda piazza in campionato, un finale di stagione che potrebbe trasformare un 2014 pessimo, in un risultato più che accettabile: secondo dietro quel talentuoso missile di Marc Marquez.



La gara ha regalato emozioni a sprazzi come dicevo, il più sorprendente di sicuro è stato Valentino Rossi alla partenza, quando lasciata la frizione ha bruciato tutti come non è sua abitudine, piazzandosi davanti e trainando un bel filotto. Il Dovi gli si è piazzato alle calcagna, ma è servito poco tempo a Lorenzo per sopravanzarlo e mettersi in caccia di Rossi. Il pesarese poi è durato 5 giri, un risultato niente male visto che Jorge era accreditato del miglior passo fin dal Warm Up.

Dietro a questi due intanto si consumava la solita rimonta, copione di un film visto tante volte. Marc prima aggancia Iannone, che questa volta non riesce a dare le solite due sportellate, poi Dovizioso, e infine Rossi. Qui forse si è vista la battaglia più bella della gara, Rossi ha tenuto botta a più di un tentativo, con i due stili di guida così diversi a confronto. Lo spagnolo alla fine ce l'ha fatta, passa e guadagna qualche metro, ma non così tanti. E' Rossi che nel finale di gara riprende ritmo, sembra quasi voler rientrare su Marc, ma i giri non sono sufficienti. Jorge davanti è imperativo, non molla niente, e al traguardo finisce così. Lorenzo festeggia il ritorno a suoi livelli, Marc il titolo con una scenetta nemmeno venuta troppo bene, e Rossi... e Rossi nel dopo gara non sembra troppo felice. Aveva immaginato di lottare con Pedrosa per la seconda piazza in campionato, ma quell'Jorge di nuovo in palla... gli rovinerà la festa forse.



MotoGP che non diverte, almeno così è apparsa. Anche con due moto in più là davanti, le due Ducati, i sorpassi appaiono troppo... "lisci", freddi, chirurgici. Eppure il duello Rossi-Marquez è stato davvero qualcosa di speciale, specialmente il primo tentativo di sorpasso.

Le Ducati di sicuro sono tornate, oggi tutti festeggiano le capacità di Gigi Dall'Igna, capace di portare le GP14 a pochi secondi dai primi, ma prima o poi questi pasticci di regolamento partoriti dalla Dorna dovranno finire, e rimettere tutti sullo stesso piano, senza fare preferenze di sorta. Per quell'anno, speriamo che Gigi abbia fatto una GP vincente.

Marquez che non incide. Sembra incredibile dirlo e forse prematuro. Difficile capire se è cresciuta la Yamaha, Lorenzo o tutti e due. Sembra che però il gap si stia chiudendo e che Marc stia esaurendo il suo vantaggio. Quello di cui si può essere sicuri è che ne rimanesse anche solo uno spicchio, quel pazzo spagnolo lo spremerà tutto!



Il Rossi dei desideri lo si vede a sprazzi, quello che parte in prima fila, quello che parte a razzo dalla prima casella e quello che vince a Misano. Oggi sarebbe stato bello vederlo vincere, ma con quei due in stato di grazia, per un pilota ben invecchaito non è tutto rose e fiori. Si spera che questo processo di ringiovanimento partito lo scorso anno, si concretizzi in molte vittorie nel 2015.

Prossimo appuntamento in Australia, sul tracciato magnifico di Phillip Island.


Classifica gara:
1. Jorge Lorenzo - Yamaha
2. Marc Marquez - Honda
3. Valentino Rossi - Yamaha
4. Dani Pedrosa - Honda
5. Andrea Dovizioso - Ducati
6. Andrea Iannone - Ducati Pramac
7. Stefan Bradl - LCR Honda
8. Pol Espargaro - Yamaha Tech3
9. Bradley Smith - Yamaha Tech3
10. Alvaro Bautista - Honda Gresini
11. Aleix Espargaro - Yamaha Open NGM Forward
12. Katsuvuki Nakasuga - Yamaha Yamalube
13. Hiroshi Aoyama - Honda Open Aspar
14. Nicky Hayden - Honda Open Aspar
15. Hector Barbera - Avintia Blusens
16. Scott Redding - Honda Gresini
17. Alex De Angelis - NGM Forward FTR-Yamaha Open
18. Michael Laverty - Paul Bird PBM
19. Mike Di Meglio - Avintia Racing
20. Broc Parkes - Paul Bird PBM

Classifica piloti:
1. Marc Marquez 312
2. Valentino Rossi 230
3. Dani Pedrosa 230
4. Jorge Lorenzo 227
5. Andrea Dovizioso 153
6. Aleix Espargarò 117
7. Pol Espargaro 116
8. Andrea Iannone 102
9. Stefan Bradl 96
10. Bradley Smith 92
11. Alvaro Bautista 79
12. Cal Crutchlow 63
13. Scott Redding 60
14. Hiroshi Aoyama 54
15. Yonny Hernandez 39

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