Categoria: Sport

In una pazza Domenica bagnata dalla pioggia d'autunno, il circuito francese di Magny-Cours si tinge di toni drammatici, con un pilota dalla forza titanica, incatenato dalle logiche di classifica e dalla ragion di stato. Le catene tengono in Gara 1 ma vanno in frantumi in Gara 2, quando Macho Melandri straripa di incontenibile voglia di vincere.


E' ovvio che il pilota Melandri consideri come vittoria il solo passaggio alla bandiera a scacchi in prima posizione, è un pilota puro sangue, ma lo possiamo rassicurare, anche cedere la prima piazza a vittoria ormai acqusita lo mette al primo posto, per lo meno nel cuore dei tifosi e nel cuore... dell'azienda.

 

LA GARA

Una Domenica difficile per il ravennate, che ormai ha preso le misure della RSV4. Allo start tutti aspettavano il compagno francese, sulla pista di casa, sull'acqua su cui si trova tanto bene, eppure il pasticcio era dietro l'angolo. Due gare fotocopia in cui Sylvain Guintoli parte all'inseguimento della prima posizione, la prende, prova ad andarsene, ma quando ha pista libera davanti è il momento in cui Marco prende confidenza con moto e pista, comincia a mangiare secondi, fino ad arrivare nella coda del compagno.
E' il momento dello suspence, dentro e fuori dal box, sugli spalti come davanti alla tv: cosa farà Marco? A dire il vero in entrambe le gare non si fa grossi poblemi, si mangia Guintoli, lo specialista della pista in umido, e può prendere il largo. In entrambe le gare comincia il balletto delle segnalazioni dal box, con un faccino corrucciato esposto sui cartelli di segnalazione di Marco.
In Gara 1 si compie il rito: Marco con un gesto abbastanza plateale indica al compagno di passate, Sylvain vince, la Kawasaki chiede di fare lo stesso a Baz con Sykes e il capitolo 1 si chiude. Gara 2 si replica, a Marco vengono esposti i cartelli, i giri passano, tutti aspettano il bis ma... Marco decide diversamente e va a vincere Gara 2.



Sceso dalla moto Marco parlerà di rispetto per sè stesso e del duro lavoro fatto per il quale non poteva cedere due gare. Sta di fatto che nelle ultime 3 gare Marco ha preso decisioni molto importanti, per sè e per l'azienda. I 15 punti, 5 per ogni gara che ha vinto davanti a Sylvain, che ha deciso di non cedere sarebbero stati sufficienti per vedere in testa al campionato Guintoli e l'Aprilia, già prima nel campionato costruttori, in lizza anche per il campionato piloti, che a parlar chiaro è quello che fa più rumore, anche se Albesiano per levarsi d'impaccio nel dopo gara ha dichiarato che la prima delle priorità è quello marche.

Per il resto si sono viste due belle gare, i protagonisti sono stati tanti, ma quello più atteso, Tom Sykes, è stato abbastanza deludente. Poco a suo agio sulla sua verdona, in Gara 1 è stato protagonista di diversi lunghi e anche lui nel finale ha dovuto ricevere un aiutino, in Gara 2 invece, messo un po' meglio, ha dovuto però vedersela con insolitamente coriaceo Leon Haslam, che dopo una stagione in sordina ha dato vita a 4 giri finali davvero dell'altro Haslam, quello che sulla Suzuki si azzuffava con Max Biaggi per il campionato del mondo.



Ducati delle meraviglie... no Ducati delle dulusioni. Pare brutto ma anche questa volta Giugliano ha visto fin troppo asfalto, il pilota romano strapazza e spreme la rossa come nessuno, ma la rossa è una tipa insofferente, e anche questa volta lo scarica in entrambe le gare. In Gara 1 risale e chiude in un buon settimo posto, in Gara 2 non c'è stato niente da fare. Partito a razzo, in prima posizione inseguito da Jonathan Rea, perde la moto e lascia tutti i ducatisti a bocca asciutta.
O quasi. Dall'armadio della grande passione ducatista appare un fantasma dall'accento vero di romagna. Loenzo Lanzi, wild card nel team tedesco 3C, fa una Gara 2 davvero incredibile, e con una Panigale messa insieme all'ultimo momento si piazza quinto, la miglior Ducati del week end. E' il caso di trovargli un team a questo simpatico guascone?

Altro grande protagonista è Jonathan Rea, partito bene in entrambe le gare, in Gara 1 dopo qualche giro cede terreno e si riprende solo nel finale, mentre in Gara 2 cerca di resistere a Sylvain Guintoli mentre viaggia in prima piazza, ma l'acqua è traditrice, tocca anche a lui assaggiare l'asfalto.

 

Due gare davvero belle e intense, a differenza di quello che accade in MotoGP la pioggia è stata come quel piccolo tocco da grande chef su un piatto già meraviglioso. Difficile pretendere di più da questa domenica, difficile forse pretendere di più da questo Marco Melandri.

 

CONCLUDENDO

Le conclusioni vanno per prima, amaramente, a questo campionato mondiale superbike. Così bello, così appassionante, così sminuito, così diluito tra prove ad un mese di distanza, così bistrattato da chi lo dovrebbe trattare come un gioiello.

Aprilia ha una gran gatta da pelare. Marco Melandri avrà anche fatto il duro e con tutti i diritti che il gurriero sul campo di battaglia ha reclamato le sue vittorie, ma si sa, anche i più grandi eroi e condottieri primo o dopo alla ragion di stato hanno dovuto dire "obbedisco". Davvero Aprilia perdonerà a Marco questa insubordinazione? Davvero Aprilia torverà ancora lo stimolo per creare un team a Marco per l'anno prossimo?



E sempre parlando di Marco, ora che l'Aprilia RSV4 è davvero un pezzo del suo talento, ora che in pista sembra diventato una brutta bestia per gli avversari, di nuovo vedrà tutto andare in fumo come troppo spesso gli accaduto? Questa volta sarà anche lui responsabile delle sue sfortune?

Ducati che non ci sei, o meglio Ducati che ha fatto crescere davvero tanto questa Panigale e che con il regolamento del prossimo anno potrebbe chiudere ulteriormente il gap, forse ha un problema con un binomio in sella troppo poco consistente?

Il bello comunque è che in questo campionato Superbike, il tutto si giocherà all'ultima gara!

Prossimo appuntamento settimana prossima in Giappone con la MotoGP. Forse con il secondo titolo di Marc Marquez?

Wolf

 

 

Gara 1
1. Sylvain Guintoli - Aprilia RSV4
2. Marco Melandri - Aprilia RSV4
3. Jonathan Rea - Honda CBR1000RR Pata
4. Tom Sykes - Kawasaki ZX10R
5. Loris Baz - Kawasaki ZX10R
6. Leon Haslam - Honda CBR1000RR Pata
7. Davide Giugliano - Ducati
8. Lorenzo Lanzi - Ducati Panigale 3C Racing
9. Max Beukirchner - Ducati Panigale 3C Racing
10. Sylvain Barrier - BMW S1000RR EVO BMW Motorrad Italia
11. Nicolò Canepa - Ducati Panigale EVO Althea
12. Jeremy Guarnoni - Kawasaki ZX10R EVO MRS
13. Claudio Corti - MV Agusta F4RR Reparto Corse
14. B Staring - Kawasaki ZX10R Iron Brain Grillini
15. Fabien Foret - Kawasaki ZX10R Pedercini
16. N Salchaud - MV Agusta F4RR Dream Team
17. S Morais - Kawasaki ZX10R EVO Grillini
18. G May - Team Hero EBR 1190 RX
19. Eugene Laverty - Suzuki GSXR1000 Crescent Voltcom
20. L Toth - BMW S1000RR  EVO Team Toth

Gara 2:
1. Marco Melandri - Aprilia RSV4
2. Sylvain Guintoli - Aprilia RSV4
3. Leon Haslam - Honda CBR1000RR Pata
4. Tom Sykes - Kawasaki ZX10R
5. Lorenzo Lanzi - Ducati Panigale 3C Racing
6. Max Beukirchner - Ducati Panigale 3C Racing
7. Loris Baz - Kawasaki ZX10R
8. Claudio Corti - MV Agusta F4RR Reparto Corse
9. Chaz Davies - Ducati Panigale
10. Nicolò Canepa - Ducati Panigale EVO Althea
11. Fabien Foret - Kawasaki ZX10R Pedercini
12. G Rizmayer - BMW S1000RR EVO Team Toth
13. L Toth - BMW S1000RR  EVO Team Toth

Classifica:
1. Tom Sykes 378
2. Sylvain Guintoli 366
3. Marco Melandri 312
4. Jonathan Rea 301
5. Loris Baz 282
6. Chaz Davies 195
7. Leon Haslam 176
8. Davide Giugliano 162
9. Eugene Laverty 154
10. Toni Elias 151
11. Alex Lowes 126
12. David Salom 95
13. Nicolò Canepa 65
14. Jeremi Guarnoni 45
15. Sylvain Barrier 38

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