Terminata la due giorni di test della Superbike a Barcellona, una sola certezza dalla Spagna, il settimo titolo per Jomathan Rea è alla portata

Forse ci si aspettava un po' più di battaglia, ma i presupposti non erano esattamente quelli dei migliori. Kawasaki oltre ad avere il pilota migliore quest'anno si è presa anche la briga di mettere in pista una nuova ZX10RR, e così la Superbike rischia di vivere ancora un altro anno di dominio, sempre che gli investimenti fatti da Yamaha, Honda e Ducati, non portino ad un risultato inaspettato in questa Superbike.

Due giorni con il primo gradino del podio virtuale occupato da Johnny, che chiude la seconda giornata con un velocissimo 1:40.264 dopo 66 giri per testare a fondo la sua nuova Ninja, mentre alle sue spalle si accomodano Scott Redding, primo contendente al titolo, ma troviamo soprattutto Garrett Gerloff, l'americano della Yamaha che lo scorso anno aveva messo in scena uno splendido finale di campionato Superbike, e che di fatto si sta candidando a protagonista in casa Yamaha.

Bene anche il rookie Andrea Locatelli, sempre nei primi 10 e complessivamente meglio di Toprak Ragzatlioglu, che ha dovuto interrompere i test dopo 9 giri nel day 2 perché positivo al Covid-19.

Niente male anche la prestazione delle BMW S1000RR, che con Tom Sykes e Joans Fogler, nelle prime due giornate hanno messo in mostra grosse potenzialità della moto bavarese in versione Superbike, mentre è apparso ancora in grande difficoltà il neo acquisto Michael ven der Mark, molto staccato in classifica.

Prestazioni in casa Ducati abbastanza distribuite, con Scott Redding a tirare il gruppo, Michael Rinaldi in miglioramento nella seconda giornata, e Chaz Davies in fase di affiatamento con il nuovo team, ma sempre nei primi 10. In difficoltà per ora Tito Rabat, che nel passaggio dalle derivate per ora cerca ancora il setting per mettere alla frusta la sua Panigale.

Resta solo da chi scommettere, non per il titolo, ma come antagonista del Johnny furioso.