Marc Marquez
Categoria: News Sport

La presentazione del team Honda Repsol ha messo in luce carattere e debolezze del team nipponico, ma tutti i riflettori sono ancora puntati sul riente di Marc Marquez.


Questa pandemia sta offrendo una possibilità in più al pilota spagnolo, lunga e articolata ormai la vicenda che ha come protagonista l'infortunio di Marc Marquez, le operazioni, gli errori, i tentativi, i cambi di equipe medica, ma dalle parole dello stesso Marquez, sempre che in effetti manchi davvero poco.

Marc Marquez: "Faremo un ulteriore controllo a metà marzo, a quel punto vedremo se potrò arrivare a Qatar 1. Se non dovessi farcela per Qatar 1 sposterò l'obiettivo su Qatar 2 e via via sul GP successivo"

Come ha riferito lo spagnolo, dopo la terza operazione le cose hanno iniziato a prendere la piega giusta, l'infezione che ha causato ritardi e paure è stata eliminata, e il processo di guarigione ha imboccato la strada giusta. Marc non imputa a nessuno l'errore che è stato fatto di risalire troppo presto in moto, per sua stessa ammissione era tra quelli favorevoli. Oggi è diventato più consapevole che certi situazioni vanno analizzate più attentamente, attende l'ok da parte dei medici, che però non coinciderà con il suo rientro.

Troppo il gap da recuperare nell'uso del braccio, serve ancora un po' di tempo. L'obbiettivo sono le gare in Qatar saltando i test pre-stagionali, ma anche le gare di Losail sono in forse, tutto dipenderà dal percorso riabilitativo. Marc parla di stagione di recupero, più calma e meno aggressiva, ma è risaputo che il pilota di Cervela non è incline alle gare "rilassate". E' terminata quindi la festa per gli avverari? Dovesse perdere anche le prime due gare, avrebbe tutte le possibilità di lottare comunque per il titolo... se fosse ancora il vecchio Marc.

Marc Marquez: "Non si può pretendere di arrivare dopo un anno ed essere subito lo stesso Marc, dobbiamo essere coscienti di questo"

Honda intanto spinge perché il team ritrovi la sua competitività mettendo sul piatto anche il nuovo arrivato, Pol Espargarò, per il quale però ci si domanda se Honda, compreso il problema di un unico pilota competitivo, abbia deciso di cambiare strada nello sviluppo della moto. Restano dei punti oscuri, quella spedizione Honda in Spagna per verificare l'operato dei medici spagnoli, questa ritrovata fiducia nel secondo pilota, quasi ad indicare che l'epoca dell'all-in su un unico pilota è terminata.

 

 
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