Suzuki e Mir delusi, sfortunati, e possono certo recriminare su una norma sbagliata, ma scritta nero su bianco. Prendersela con Vinales forse è un po' eccessivo.
L'ira del team Suzuki era già molto chiara ieri alla fine del gran premio di Stiria, quando intevistato Davide Brivio recriminava sulla valutazione soggettiva da parte dei commissari di una norma, quella che indica al pilota che finisce sulla zona verde di cedere una posizione, che invece dovrebbe essere valutata oggettivamente in quanto scritta nero su bianco senza nessun appiglio interpretativo.
Joan Mir rincara la dose invece contro commissari e anche contro Mavericlk Vinales, che secondo il connazionale passa da vittima a "irresponsabile". Mir non ha evidentemente digerito che dopo la prima fase di gara che lo vedeva lanciato verso la vittoria, nella seconda gara sia stato beffato due volte. I piloti scesi in pista con una gommatura fresca, e in alcuni casi morbida, sono andari meglio di lui, in più arrivato alla soglia del podio il regolamento non è stato preso alla lettera, Espargarò è andato fuori pista sulla zona verde, e non gli è stato concesso il terzo gradino.
Mir in effetti cita l'episodio che al quarto giro vede Vinales farsi da parte alzando il braccio per un problema, problema poi rientrato apparentemente rimettendo Vinales in gara. Secondo Mir è stato un gesto irresponsabile da investigare che ha portato al successivo incidente.
Comprensibile la rabbia di Mir, ma forse un po' sopra le righe, il ragionamento non regge. Le corse vanno accettate anche per gli episodi che possono cambiare le sorti di una gara, come la pioggia, come una scivolta, come la rottura della moto o il consumo anomalo di una gomma. Vinales non ha danneggiato nessuno se non la Yamaha nell'incidente, ha avuto un problema che è sembrato rientrare e come qualsiasi altro pilota ha ripreso a girare. Niente di anormale, se non l'imprevidibile esito finale.
Michele Rubin (Wolf)