Se amate il mondo Custom, e nello stesso tempo siete convinti della bontà della filosofia e dalle qualità giapponese, la Honda CMX1100 Rebel può fare per voi.
Chi scrive parla a ragion veduta da utente anche del mondo custom, che ha avuto la possibilità di provare la Rebel sulle bellissime strade Umbre, e regioni limitrofe, durante la 20000 Pieghe 2025. 
Per la precisione la moto messaci a disposizione da Honda Motor Europe-Italia era una CMX1100 Rebel Plus (MY 2025), insomma il top della sua categoria.
Pensando ad una manifestazione di turismo poteva essere una scelta azzardata, ma alla fine anche la Rebel ha dimostrato che a volte i confini sono solo nella nostra mente.
Lunga e bassa, appariscente nel colore Flare Orange Metallic, che non passa inosservato e con il cambio DCT nell’ultima evoluzione.
Perfettamente in stile Custom, o forse un po’ cruiser, ma anche un po’ bobber, insomma una linea particolare caratterizzata da pedane avanzate. 
Il telaio tubolare a struttura a diamante lascia in bella vista il bicilindrico parallelo, a 8 valvole, raffreddato liquido, di 1084 cc che esprime una potenza di quasi 90 cavalli (88,4 a 7250 rpm) e una sostanziosa coppia di 98 Nm a soli 4750 rpm.
Sul lato destro il lungo silenziatore di scarico che passa parallelo al terreno, mentre sul lato sinistro la vista rimane più libera e i più attenti noteranno l’assenza della leva del cambio e della frizione.
All’anteriore troviamo una robusta forcella tradizionale da 43 mm regolabile nel precarico che guida un cerchio in lega multi-raggio da 18”, con generosa gomma da 130/70, che ospita il disco freno flottante da 330 mm con pinza a quattro pistoncini con attacco radiale.
Tradizionale anche la sospensione posteriore con un robusto forcellone in tubi d’acciaio con doppio ammortizzatore piggyback regolabili nel precarico.
Il cerchio posteriore è da 16”, con gomma da 180/65, che supporta la trasmissione a catena e il disco posteriore da 256 mm con pinza a pistoncino singolo.
Il cambio a sei rapporti è gestito dal sistema DCT che significa un cambio automatico con doppia frizione, con trasmissione sequenziale, utilizzabile sia in “Drive” totalmente automatico sia in “Manuale” utilizzando le palette sui comandi al manubrio di sinistra. Disponibili modalità preimpostate o personalizzabili per adeguarsi perfettamente allo spirito e allo stile di guida del pilota.
Il vestito è composto da un particolare serbatoio a goccia, da 13,6 litri, che sovrasta il telaio e da parafanghi anteriore e posteriore in robusto metallo. I fianchetti si inseriscono nella forma del telaio e nella versione Plus, come quella in prova, il tondo e caratteristico faro a LED è inglobato in un piccolo cupolino in tinta con il serbatoio.
La sella è di tipo “single”, trapuntata con cuciture a diamante, che sostiene bene il pilota nelle accelerazioni mentre per il passeggero resta a disposizione un sellino rettangolare a filo parafango posizionato dietro alla curva del telaietto reggisella.
Manubrio largo, ruotato verso il pilota su cui troviamo i comandi elettrici per gestire le funzioni elettroniche, e le informazioni, sul TFT da 5”.
In linea con lo stile anche i tondi specchietti bar end, come anche il fanale posteriore rettangolare e le frecce bullit, anche queste, come tutto l’impianto d’illuminazione a LED.
All’avanguardia la dotazione elettronica che prevede sistema Throttle by Wire con tre modalità di guida preimpostate (Standard – Sport – Rain) e due personalizzabili (User 1 – User 2)
Le modalità di guida preimpostate sono state migliorate e perfezionate nell’intervento di ABS, controllo di trazione (HSTC) e anti impennata. Questi parametri sono personalizzabili, insieme a potenza e freno motore, nelle modalità User.
Completa la dotazione elettronica la presenza del cruise control e la connettività Roadsync, a tal proposito anche la presa USB – C diventa una preziosa risorsa.
IN SELLA
L’approccio alla Honda Rebel 1100 richiede un reset completo per il motociclista normale.
Sella bassa, solo 71 cm, pedane avanzate che portano ad una posizione tipicamente Custom vagamente appesi al manubrio.
Poi la mancanza delle leve di cambio e frizione necessitano di una nuova apertura mentale.
La stessa chiave di accensione posta sotto al serbatoio e la sella sul alto sinistro ci riporta indietro nel tempo.
Un bel suono esce dallo scarico con doppia uscita sovrapposta, a questo punto basta premere il tasto sul lato destro D/M, con freno anteriore tirato, e a questo punto basta accelerare.
Le marce si susseguono linearmente seguendo la modalità impostata e lo stesso succede quando si rilascia l’acceleratore e in numero di giri scende, in sostanza la moto sembra leggere nel pensiero il pilota e cambiare rapporto al momento giusto.
Non sempre pilota e cambio vanno d’accordo, o meglio ci vuole un po’ di tempo per conoscersi e ottenere il meglio che questo DCT sa fare.
Molto più immediato il feeling usando le palette per passare al rapporto superiore o inferiore, tremendamente veloci le cambiate e precise senza bisogno di spostare l’appoggio sulle pedane, davvero efficace e divertente. E se vi dimenticate di scalare fermandovi magari allo stop o al semaforo, niente paura il DCT passa automaticamente alla marcia inferiore rendendo praticamente impossibile “imballare” il motore è spegnere la moto in marcia. 
A questo punto non resta che dedicarsi alla guida che porta a fidarsi dell’anteriore vista la posizione in sella, fiducia che è sicuramente ben riposta perché la Rebel segue la linea senza incertezze e una volta prese le misure scende in piega sincera.
Misure che vanno prese bene anche per le pieghe visto che non è poi così difficile grattare le pedane nelle curve più accentuate, ma questa è un’altra caratteristica della filosofia Custom.
Sicuramente nelle accelerazioni il sostegno della sella si percepisce positivamente, sella che comunque si è rivelata comoda anche dopo qualche ora di guida.
La frenata è adeguata alle prestazioni della moto con un anteriore corposo e pronto, modulabile nell’intervento, con il disco posteriore a coadiuvare l’intervento e /o correggere la traiettoria. A punto l’ABS che difficilmente interviene se non necessario.
Strumentazione completa e ben leggibile con comandi al manubrio che dopo un minimo di apprendistato diventano di facile e pratico utilizzo.
Stabili e con una buona visibilità gli specchietti e davvero efficiente l’impianto di illuminazione con un faro capace di illuminare anche la notte più buia.
La sella bassa permette di gestire in maniera ottimale le manovre da fermo nel traffico, oltre che far percepire il peso inferiore dei 237 Kg dichiarati da Honda in ordine di marcia.
La protezione all’aria, vuoi per la seduta bassa, vuoi per il piccolo cupolino, non è poi così male, diciamo un po’ migliore dello standard della tipologia di moto.
Il bicilindrico da quasi 1100 cc non è particolarmente assetato e i circa 20 km/litro promessi dalla casa sono effettivamente reali.
Una moto che ci siamo divertiti a portare nell’ambiente teoricamente meno congeniale, quello fatto di quel susseguirsi di curve strette dove la ciclistica ha rivelato doti inaspettate, il motore e il cambio sempre pronti a portarci velocemente fuori dalle curve, magari raschiando un po’ le padane.
Certo un lungo tratto di strada bianca non le è stato congeniale, ma sarebbe stato strano il contrario.
Da qui a dire che Honda CMX1100 Rebel Plus sia una ottima moto da turismo ce ne passa, si può anche fare turismo, sicuramente è una moto che rompe gli schemi del mondo Custom con doti ciclistiche, di trasmissione e componentistica moderne e con la qualità che le moto giapponesi, Honda in testa, sanno tradizionalmente garantire.
Una qualità che si paga 12750,00 € in questa ricca versione Plus (disponibile anche in colorazione Matte Ballistic Black Metallic, più elegante anche se anonima), circa un migliaio di euro in più rispetto alla versione “Nornale” e circa altrettanti per la versione “Tour” con cupolino (Bat wing) più accentuato e borse rigide di serie.
Tutta la gamma e le caratteristiche tecniche complete sul sito HONDA Motor Europe-Italia
Foto di Flap 27 (Statiche) Fotografica Sestriere (Action)
Abbiamo utilizzato: Casco Caberg Levo X – Giacca Clover Rainjet-3 WP – Jeans Clover SYS Light – Guanti Clover GTS-3 – Scarpe Stylmartin Tank Air Petrol – Intimo SIXS
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