Categoria: Turismo

Ci sono alcuni termini nella nostra splendida lingua madre che in un colpo evocano buone cose e felicità, “mototurismo” è uno di questi. 

 

La possibile composizione in due termini moto+turismo è il pensiero migliore che noi girovaghi possiamo avere subito al mattino appena svegli finanche ad essere un anti-stress in un momento di particolare impegno pensando ad un bel viaggio in sella. Il turismo in moto si può fare in tanti modi, dal viaggio in solitaria, al tour organizzato con in mezzo un mondo di sfumature, che ognuno si cuce addosso a proprio piacimento. E’ un periodo storico in cui gli eventi organizzati di “off-road”, la fanno da padrone mentre su strada sono sempre di più i motociclisti che per scelta o convinzione “fanno da se”. <Che ci vuole?> è la discussione tipica da bar…<mi scarico qualche percorso dai vari siti, prenoto qualche alloggio etc>. Con conseguente “crisi” degli eventi organizzati per il turismo su strada.

castelluccio

CRISI? NE SIETE SICURI?

In questa nebbia di convinzioni (altrui) abbiamo partecipato per la seconda volta alla 20.000 pieghe (la prima volta in Sardegna nel 2021 link qui); un evento che intanto manifesta apertamente la sua longevità, visto che quella del 2025 è stata la XVI edizione, e che comunque raccoglie sia “veterani” dell’evento che esordienti in un sapiente mix che anche nel 2025 ha portato le presenze a circa una ottantina di moto, mica paglia!
Tra l’altro facendo base e percorrendo strade nel cuore di quell’Italia che tutto il mondo ci invidia e che è letteralmente “invasa” da turisti da ogni dove. Quell’Italia che ha tanto da offrire, ma che forse ancora oggi è sottostimata, e la sua immagine turistica, a parere di chi scrive, non è ancora messa a fuoco come dovrebbe.

20000 pieghe

E chi meglio dei motociclisti può conoscere un territorio nel suo intimo profondo? Chi va in moto non si limita alle città d’arte, ai piccoli centri storici con trasferimenti veloci da un punto all’altro…no…il centauro turista cerca di raccordare punti di suo interesse con un maggior numero di curve possibile, attraversando così davvero il tessuto del territorio riempiendosi gli occhi di meraviglie che magari il turista medio si perde, indaffarato com’è nell’unire i puntini del suo “italian tour”, puntando di più alla foto “istagrammabile” che non ai paesaggi nascosti. Intendiamoci non è una critica, ognuno viaggia come crede nella sacrosanto diritto di farlo, ma converrete anche voi che (in media) viaggiare in moto è diverso. La 20.000 pieghe sembra davvero voler interpretare tutto questo, portando i “concorrenti” (poi spiegheremo perché concorrenti) a scoprire i vari territori e a percorrere (o ripercorrere) strade “da urlo” anche se questo termine insieme a “mozzafiato” è fin troppo inflazionato.

20000 pieghe

NOI LO SAPPIAMO

Questo sembrano dire gli organizzatori della manifestazione capeggiati da Daniele Alessandrini. Noi, con alle spalle un’esperienza ventennale, lo sappiamo cosa vanno cercando i motociclisti e cerchiamo di offrirglielo al meglio. Intendiamoci queste affermazioni sono frutto delle sensazioni e del “percepito” di chi scrive nessuno lo ha mai dichiarato apertamente, ma appare evidente che sia così. Fatto sta che la “20K” come la chiamiamo noi è un evento itinerante che letteralmente ci porta a spesso per l’Italia, ogni anno in un luogo diverso. Se arrivati a questo punto della lettura ancora vi state chiedendo perché dovreste partecipare ad un evento organizzato come la 20.000 la risposta sta nelle grandi evidenze così come nelle piccole pieghe nascoste.  Le cose palesi sono “l’organizzazione” appunto, ovvero devi solo inforcare la tua moto e goderti il viaggio poiché tutto il resto viene pianificato dal team organizzativo. Poi ci sono le piccole (ma grandi cose) come le nuove amicizie che nascono, quelle storiche che si consolidano e su tutte la “condivisione” della bellezza…di una strada, di un posto, di un panorama. Si esatto quella “sensazione li” che ti solletica un po’ lo stomaco e che ti da la piacevolezza dell’essere parte di un qualcosa di speciale solo per il fatto di condividere la passione motociclistica. Certo sono il primo a dirlo, nel “gruppo” ci sarà sempre quello che vuoi prendere a testate da minuto uno, ma tolto il singolo scatta quel bellissimo meccanismo del vivere l’attimo e condividerlo con chi ti sta accanto anche se magari con le facce celate dal casco.

20.000 pieghe

 

20.000 PIEGHE UNA FORMULA VINCENTE

Poco sopra avrai sicuramente notato due termini “concorrenti” e “gruppo” che di base difficilmente stanno bene insieme.  Infatti partiamo dal secondo: alla 20.000 pieghe NON si viaggia in gruppo, non ci sono tour leader, insomma non c’è “traffico” ne dietro ne davanti alla tua moto. C’è una tabella di partenza e si parte distanziati di un minuto (a coppie) in modo tale che sul percorso pianificato non si viaggi mai in assembramento. Partenza tabellata perché chi partecipa alla 20.000 pieghe può farlo in due modi differenti. Il primo più basico è fare il “semplice turista”, oppure seguendo la formula della manifestazione che di fatto è una competizione turistica di regolarità. Leggi bene, non ho scritto “Tourist Trophy”, niente velocità e codice stradale polverizzato, ma regolarità appunto. Si ma come funziona?

road book

Ti viene consegnato un road book giornaliero e non la classica traccia preconfezionata. Con questo road book sei tu a costruirti la traccia da seguire per scovare i vari waypoint. Su alcuni di questi ci sono i controlli dell’organizzazione che “prende nota” del passaggio. Ad aggiungere poi un po’ di pepe ci sono le prove speciali dove bisogna percorrere un percorso prestabilito (ad esempio slalom birilli) in un tempo (Al centesimo di secondo) il più vicino a quello stabilito prestabilito, diciamo di norma variabile tra i 4 e i 12 secondi. Anche in questo caso non velocità ma semmai sapiente dosaggio del gas in rapporto al tempo che scorre.
Partenze e arrivi regolari nelle finestre orarie prestabilite, passaggio per i way point ,  timbri al pranzo e prove speciali messe insieme compongono la classifica finale divisa in “assoluta”, “lady”, “coppie”, “squadre” e “pionieri”.
Se stai pensando che gli accaniti sul punteggio siano una piccola percentuale ti stai sbagliando ed è una cosa che fa sorridere. Si è partiti in sordina alla prima prova speciale del primo giorno con una sorta di “finto” menefreghismo per poi arrivare, man mano che uscivano le classifiche giornaliere, ai boati tipo stadio per la prova speciale finale che di fatto ha decretato il vincitore, anzi la vincitrice Sofia Baroncelli.

 

 

EDIZIONE 2025 – IL CUORE DELL’ITALIA

Non crediamo di essere in errore nel definire bassa Toscana, Umbria e Lazio il cuore del nostro bel paese, e non solo per la posizione geografica decisamente centrale, ma soprattutto per la concentrazione di borghi, monumenti, architettura e paesaggio famosi in tutto il mondo. E come se tutto ciò non bastasse i tre giri a “margherita” hanno avuto come fulcro al splendida Orvieto…e quando dico Orvieto dico “centrissimo” storico con il bellissimo Palazzo Capitano in Piazza del Popolo come quartier generale. Credo nella mia storia motociclistica di non aver mai fatto un briefing in una sala affrescata e con soffitto ligneo come quella denominata “sala del 400” all’interno del suddetto palazzo. Così come credo che la partenza del terzo giorno valga tutto “il prezzo del biglietto” come si suol dire. Schierare le moto sotto le bellissime e imponenti forme del Duomo di Orvieto con le sue vetrate in strati di alabastro sovrapposte a vetrate istoriate credo sia una cosa unica, speciale ed esclusiva.

duomo di orvieto

Quasi 1000 Km in tre giorni divisi su tre percorsi che ci hanno portato su strade spettacolari (a volte l’asfalto un po’ meno) alla scoperta (o ri-scoperta) di angoli d’Italia meravigliosi. Così il venerdì le emozioni di tutti si sono concentrate sulla piana di Castelluccio di Norcia (e sulle ferite ancora aperte del terremoto), il sabato su tutto ha svettato (è proprio il caso di dirlo) il monte Amiata seguito dalla val D’Orcia. La domenica, giro finale, si lascia un piccolo pezzo di cuore alla vista di Pitigliano, tanto che solo il sole cocente ci ha convinti a lasciare il belvedere da dove si ammira parte della città arroccata sul tufo.
Come dici? Perché non entriamo più nello specifico dei percorsi?  Beh intanto perché un milione di parole non potrebbero descrivere il modo in cui abbiamo visto questi luoghi meravigliosi e unici, e in secondo luogo perché è più bello e più facile vivere l’attimo che non raccontarlo.

ALLA FINE…

Abbiamo partecipato ad una bella esperienza di mototurismo, organizzata con cura, con itinerari studiati nei dettagli e facendo base nel cuore storico di uno delle più suggestive città italiane non credo si possa chiedere di più…o forse si perché noi mototuristi siamo fatti così, non ci basta mai...e per fortuna aggiungo.
Noi abbiamo già uno spoiler su dove si terrà l’edizione 2026…ma ancora non possiamo rivelarlo. Segui la pagina www.20000pieghe.it e sta pronto a staccare il “famoso” biglietto.

 

UN GRAZIE ENORME E SPECIALE AGLI AMICI DI FOTOGRAFICA SESTRIERE (LINK) PER LE FOTO 

ABBIAMO UTILIZZATO


FAGNA: Honda CMX 1100 Rebel DCT e Honda XL750 Transalp (messe a disposizione da Honda Motor Europe-Italia) – Casco Caberg Levo X   - Giacca Clover Netstyle-3 WP  - Jeans Clover SYS-Pro light – Scarpe Stylmartin Zed Air – Guanti Clover Airtouch-2

FLAP: Honda CRF1100L Africa Twin Adventure Sports (messa a disposizione da Honda Motor Europe-Italia) - Casco Caberg Levo X   - Giacca Clover Rainjet-3 WP  - Jeans Clover SYS Light - Guanti Clover GTS-3  - Scarpe Stylmartin Tank Air Petrol – Intimo SIXS – Occhiali Emblema Universal

Per le riprese abbiamo utilizzato: Ista360 X4 – Ista360 Ace Pro2

 

GALLERY

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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