Test Triumph Rocket 3 Storm R
Categoria: Le nostre prove

Si, l’aggettivo che esce spontaneo di fronte alla Triumph Rocket 3 Storm R è esagerata!


Tutto è grande, imponente, troppo se vogliamo, eppure questa tre cilindri Inglese ha una sua essenza particolare, che sicuramente non rispecchia i gusti di molti, ma questa muscle-bike, indubbiamente non lascia nessuno indifferente.
Eravamo curiosi di provarla dopo l’esperienza di dodici anni fa con una Special su questa base che già ne mostrava l’indole e finalmente eccoci in sella alla versione più recente, cresciuta di cilindrata ed evoluta in molti suoi aspetti.

Triumph Rocket 3 1

L’ESTETICA
Grande, grossa, lunga, esagerata anche nelle sue forme dominate da un voluminoso serbatoio, anche se la capienza è di solo 18 litri, che caratterizza la vista che si presenta al pilota che si trova con le gambe a stringere le sue larghe pance su cui spicca, disassato, il tappo del serbatoio con coperchio stile “Monza” che nasconde il vero tappo con chiusura a chiave.
Oltre il largo manubrio, con piccoli specchi bar-end, che sostiene anche la completa strumentazione TFT Multifunzione che abbiamo già visto sui prodotti Triumph di gamma alta.

Triumph Rocket 3 storm

Dietro la comoda sella la porzione, abbastanza dignitosa dedicata al passeggero sotto cui spunta il fanale posteriore e poi nulla, solo la grossa ruota da 240 mm e il portatarga a sbalzo che sostiene anche le frecce.
Questo caratterizza insieme al suddetto imponente gommone la vista posteriore.
La vista frontale ha quegli occhi da pazzo con il doppio faro circolare che ci ricorda tanto le più datate Speed Triple, e sotto l’altrettanto larga gomma anteriore da ben 150 mm.

Triumph Rocket 3 storm 2

Il lato destro è probabilmente il più scenografico con i tre collettori di scarico che confluiscono in due terminali sovrapposti, corti, sotto la linea della sella, mentre il terzo esce basso sul lato opposto.
La ruota posteriore che sembra sospesa in tutta la sua vista con il cerchio il lega a 10 razze. 
Davanti la grossa forcella (diametro 47 mm) upside down, guida la ruota da 17” dove è sono in evidenza i dischi da 320 mm con le grintose pinze Brembo M4.32 Stylema radiali monoblocco a 4 pistoncini.

Triumph Rocket 3 storm 3

Sempre il motore a fare da elemento estetico anche sul lato sinistro dove è in vista la batteria di iniettori che allunga la visuale facendo sembrare ancora più lunga la moto; a questo contribuisce anche il robusto e massiccio albero della trasmissione cardanica, sotto cui spunta il terzo terminale di scarico.
La linea superiore è una S che parte dalla piccola unghia sopra i fanali e segue la linea del serbatoio per poi scendere sulla curva della sella per una ultima ansa sulla parte del passeggero, una schiena massiccia, forte che denota tutta la potenza di cui questa moto esprime.

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COM’E’ FATTA
Il telaio in alluminio scompare sotto la struttura di serbatoio, radiatori e motore, con quest’ultimo come elemento sicuramente principale esteticamente ma anche tecnicamente.

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Il tre cilindri da 2458, raffreddato a liquido, è l’ultima evoluzione del motore di serie mai montato su una moto.
Esagerato come cilindrata potrebbe esprimere ben più dei 182 cavalli che offre, ma servirebbero? La risposta è di sicuro no, quello che invece esalta è la mostruosa coppia di 225 Nm che permettono una spinta notevole in tutte le marce e una ripresa anche da regimi davvero bassi.
Sei i rapporti del cambio serviti da una frizione servoassistita con comando idraulico.

Triumph Rocket 3 storm 6

Showa il reparto sospensioni con la forcella anteriore da 47mm a steli rovesciati con regolazione in compressione e ritorno che permette un’escursione di 120mm.
Al posteriore un monoammortizzatore con serbatoio separato completamente regolabile, precarico regolabile idraulicamente, con escursione 107mm. 
Abusiamo ancora del termine esagerato anche per le ruote in lega sportive con 10 razze, gommate generosamente rispettivamente 150/80 -17 e 240/50 – 16.
Per la frenata Triumph si è affidata a Brembo e al suo evoluto ABS Cornering. Davanti un doppio disco da 320mm, morsi da pinze monoblocco radiali M4.32 Stylema a 4 pistoncini, mentre dietro troviamo un disco singolo da 300mm, pinza monoblocco M4.32 a 4 pistoncini.

Rocket 3 storm 2

Full LED l’impianto di illuminazione decisamente efficace e ottima la visuale che permettono gli stilosi specchi retrovisori bar-end.
Classici in casa Triumph anche i blocchetti, retroilluminati, al manubrio che permettono anche di visualizzare e selezionare le funzioni del ben visibile (con luce notturna automatica) TFT multifunzione con sezione principale rotonda, tra le cui funzione troviamo: tachimetro digitale, contachilometri parziale, contagiri digitale, indicatore marcia inserita, livello carburante, spia manutenzione, temperatura ambiente, orologio e modalità di guida (Rain/Road/Sport/Rider-personalizzabile). Sistema di connettività Bluetooth disponibile in optional, mentre è di serie il cruise control.

Triumph Rocker 3 storm r 1

IN SELLA
Suscita timore reverenziale, la mole è notevole nonostante il look total black provi a renderla più minuta.
La sella è a 773 mm, quindi amichevole anche per i meno alti, ma quello che impressiona una volta seduti sono le dimensioni del serbatoio che occupa tutto lo spazio possibile tra le gambe, non che dia fastidio, solo visto così sembra ancora più grosso, esagerato (Rieccolo).

Triumph Rocket 3 storm 7

Le braccia si distendono ad afferrare il largo manubrio che permette un ottimo controllo della moto e che anche da fermo, complice probabilmente il baricentro basso, la ridotta altezza della sella e questo lungo braccio di leva, fanno sembrare decisamente più leggera la Rocket 3 rispetto ai 317 Kg dichiarati in ordine di marcia.

Triumph Rocket 3 storm r 2

Le pedane sono moderatamente avanzate che portano la triangolazione sella-pedane-manubrio alle classiche misure Cruiser.
La sella contiene bene anche la parte posteriore così da contrastare la spinta del motore e della sua corposa coppia.
Un minimo di apprendistato per la visualizzazione del TFT e con la chiave wireless in tasca il bottone di avviamento dà vita al Mostro!
Un suono esce dallo scarico pieno corposo, baritonale, mai fastidioso, una voce che mostra possanza senza bisogno di esaltarla, lo stesso che in rilascio magari scoppietta in modo gutturale per farsi un po’ notare.

Triumph Rocker 3 storm r 3

Una volta presa confidenza con la mole e l’impronta a terra delle gomme ci si accorge di quanto la guida della Triumph Rocket 3 possa essere appagante.
Nonostante un interasse esagerato (Ancora) di ben 1677 mm la moto segue i comandi del pilota docilmente e diventa quasi svelta nei cambi di direzione, le curve diventano un gioco a cercare la linea ideale seguirla con precisione coadiuvati dall’ottima ciclistica. Non aspettatevi una svelta Naked, ma questa Rocket 3 ci ha davvero sorpresi.

Triumph Rocket 3 storm r 4

La potenza, ma soprattutto la coppia, permettono di lasciare al palo chiunque e scattare in avanti per un sorpasso qualunque marcia sia inserita con una progressione lineare piena.
Tanta potenza che viene gestita da un cambio abbastanza preciso e una frizione “maschia”, ma non dura, decisamente ben modulabile che trasmette la rotazione ad un cardano robusto e sincero che non risponde in maniera brusca alle cambiate.

Triumph Rocket 3 storm r 6

Decisamente esuberante anche il sistema di frenata con la coppia di dischi anteriori che permettono arresti di tutto rispetto e con un posteriore che ne asseconda il comportamento e permette di correggere in sicurezza, nel caso, la traiettoria in curva.
Inutile parlare di protezione all’aria, a parte quel poco che permette la piccola unghia si è totalmente esposti all’aria, si soffre da eroi, ma alla fine forse anche questa diventa una caratteristica e poi nel caso pescando tra gli oltre 50 accessori dedicati possiamo trovare anche un piccolo cupolino.

Triumph Rocket 3 storm r 7

Le sospensioni sono ben tarate e assorbono abbastanza bene le disconnessioni più lievi delle strade e fanno quello che possono per filtrare i colpi alla schiena quando i tombini o le buche si fanno più accentuati. Per fortuna la sella aiuta il pilota, un po’ meno il passeggero che può contare solo su un cuscino rialzato e al corpo del pilota a cui tenersi.
Anche in questo caso tra gli accessori ci sono però soluzioni.

Triumph Rocket 3 storm r 7

Nella guida ci siamo sorpresi dalle doti ciclistiche di questa moto che sulla carta potrebbe sembrare ostica e che invece riesce a danzare tra le curve e persino disimpegnarsi in città, dove però le dimensioni e il calore del motore nelle soste ai semafori fanno rimpiangere spazi più aperti.
Tra le quattro mappe motore disponibili abbiamo evitato la Rider (Totalmente personalizzabile) visto che le altre tre erano più che sufficienti, tra la morbida, si fa per dire, Rain e la grintosa Sport capace di accelerazioni furiose, abbiamo alla fine quasi sempre usato la Road che permette quel giusto compromesso in tutte le situazioni dell’uso quotidiano.

Triumph Rocket 3 Storm R 8

Quasi 2500cc non possono inevitabilmente consumare poco e i 15 Km/lt promessi da Triumph sono effettivamente fattibili, ma quando si guida una Rocket 3 è difficile non cadere in tentazione e di conseguenza anche i consumi crescono in maniera proporzionale al divertimento.

PERCHE’ COMPRARLA
Una moto decisamente personale con caratteristiche che non lasciano compromessi, non è la moto da tutti i giorni e nemmeno probabilmente quella per i lunghi viaggi, ma non siamo noi ad escludergli queste possibilità.
La Rocket 3 Storm è una moto che si ama o si odia, e chi è tra i primi potrà accettare di spendere una cifra a partire da 25695,00 € che salgono a seconda degli accessori che si vogliono aggiungere.
Tra le tre colorazioni, che si differenziano solo dal serbatoio, a noi piace molto questa Sapphire Black/Grafite molto elegante che diventa più sportiva nelle più colorate Carnival Red/ Sapphire Black e Satin Pacific Blue/Matt Sapphire Black.

Triumph Rocket 3 storm R 9

Una moto questa Triumph Rocket 3 Storm R che si può descrivere in una sola parola, lasciatemela dire per l’ultima volta…ESAGERATA!

Tutta la gamma e i dati tecnici sul sito Triumph Motorcycles https://www.triumphmotorcycles.it/moto/rocket-3/rocket-3/rocket-3-storm-r-2024

Foto di Cristina Pertile

Abbiamo utilizzato: Giacca Clover Rebel - Casco LS2 Drifter - Jeans PMJ Legend Black - Scarpe Stylmartin Cruise - Guanti Clover KVS-2 - Occhiali Emblema Universal  - Intimo SIXS

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