BMW R 1250 R
Categoria: Le nostre prove

Rendere monoposto una naked che ha comunque una vocazione per il turismo? E perché mai?

Beh se ci sommiamo i colori M sport, una “Akra” decisamente roboante e appariscente direi che il risultato che ne esce è tremendamente figo! E che questa BMW R 1250 R fosse un po’ una “primadonna” lo avevo capito subito, quando al momento del ritiro la hanno tolta letteralmente dal piedistallo nella Hall di ingresso di BMW Italia a San Donato Milanese. Che la se la tirasse un po’ aggiungendo la parola “sport” c’era da aspettarselo.

BMW R 1250 R nuda, dalle forme muscolose, quasi da bull-dog incazzoso pronto a scattare e a punire gli impertinenti, sfrutta al massimo le potenzialità del boxer e dei suoi 136 cv. Niente sovrastrutture o carene ferma il peso a 218 kg, sicuramente non un fuscello ma decisamente più snella delle altre sorelle bavaresi.
Che a Monaco avessero virato dal trattare la serie R (e la sorella RS) da paciose turistiche quasi da “pensionati” (mi si passi il termine, visto che chi scrive è alla soglia dei 50) a bombardoni per divertirsi un po’ tra le curve lo si era capito già da tempo, ma con i modelli 2023 e nella fattispecie questa “Sport” direi che di dubbi non ne rimangono più.  



Si è innegabile, i numeri di vendita o più semplicemente gli esemplari che si vedono per strada non sono molti, almeno qui da noi in Italia, perché in Germania lo zoccolo duro degli amanti “naked boxer” resta eccome, altro che monopolio GS. E basta guidarla per capirne il motivo.

Agile, reattiva, con un motore che spinge forte da subito con i suoi 143 Nm di coppia massima disponibile a poco più di 6000 giri ma il boxerone spinge forte da ben più in basso con una schiena infinita ed una elasticità inaspettata per una bicilindrica; tutto merito del sistema “shifcam” che non solo aiuta in questi frangenti ma contribuisce, se mai servisse, alla potenza del boxer che si traduce poi in spinte davvero da urlo.

Il peso, con tutti i liquidi si fa sentire solo quando la sollevi dal cavalletto, perché la seduta bassa aiuta nella manovre da fermo e in movimento il bilanciamento di pesi è tale da far sembrare la R 1250 R ben più leggera. Le masse in gioco però restano e ce se ne accorge nelle staccate più violente e negli inserimenti in curva al limite della cattiveria pura, cose che su strada non è consigliabile fare. Tolti gli estremismi tra le curve ci si diverte eccome, il manubrio largo offre una buona leva per guidare di corpo e inserire in curva senza sbavature.

L’elettronica ci consente di forzare la mano e non poco, con un traction control ben tarato e mai troppo invadente; si scende in piega con inaspettata velocità, anche se nelle prima curve mi devo violentare per contrastare la paura atavica (del tutto priva di fondamento) di grattare con le teste dei cilindroni che sporgono davvero tanto;  sono piazzati talmente in alto che se gratti le teste contemporaneamente vuol dire che sta grattando nell’ordine ginocchio, anca, gomito, casco...insomma ci siamo capiti.

 
La BMW R 1250 R quindi non ama le forzature, ma chi dice che non va veloce nel misto si sbaglia di grosso. Se è vero che è nata (anche) per viaggiare questa 1250 MY 2023 lo fa in maniera dannatamente veloce. Inutile poi tirare il collo sugli alti regimi, la schiena muscolosa sta più in basso, ed è decisamente godibile ed adrenalinica.

Poco sopra abbiamo parlato di elettronica in quantità notevoli e ben venga. ABS Pro davvero efficace, piattaforma inerziale e gestione di ben 4 mappe: la nuovissima “eco” che si spiega da sola e che io, vorrete scusarmi, praticamente non ho mai usato, seguita dalla Rain, Road e Dynamic. Optional poi troviamo la modalità di guida “pro” che permette tra le altre, la gestione dell’erogazione del motore.

Molto utile il Dynamic Brake Control ottimo assistente della frenata, dedicato alle situazioni più delicate come le frenate di emergenza. In pratica analizza velocità e decelerazione per attivare l’ABS in modo corretto al fine di far fermare la moto nel modo migliore, in maniera più efficace, insomma nel minor spazio possibile.

Divertente la possibilità di trasformare la classica grafica del display TFT nella versione “sport” che indica gli angoli di piega istantanei e il massimo raggiunto; insomma una istigazione a delinquere.

A livello ciclistico troviamo una forcella rovesciata non regolabile per l’anteriore e sistema paralever con mono ammortizzatore al posteriore. Doppio disco freno da 320 mm all’anteriore morso da pinze radiali a 4 pistoncini. Al posteriore un disco da 276 e pinza a due pistoncini.

Esprimendo un mero giudizio soggettivo, quindi opinabile, questa versione monoposto, con questa colorazione mi piace molto, ma molto davvero, donando un pizzico di “monelleria” in più alla R 1250 R che veste decisamente sportivo. Il valore aggiunto poi è che il Kit è facilmente reversibile, togliendo il tegoline dal posto passeggero e montando di nuovo le pedane. Il sound della Akrapovic posso definirlo davvero irrinunciabile (prezzo a parte naturalmente). E potendo attingere ad un portafoglio ben fornito mancano ancora tutti gli accessori della serie 719 con molti particolari scavati dal pieno.

Ma adesso non c’è più tempo la BMW R 1250 R sport scalpita per andare tra le curve a far ricredere gli scettici.

Fate un test ride e ne riparleremo.

Tutte le informazioni tecniche, la gamma e il pratico configuratore sul sito BMW Motorrad

Grazie a Sbiello Park Mesero per la location fotografica

Abbiamo utilizzato: Casco Caberg Drift Evo - Giacca LS2 Alba - Jeans PMJ Deux - Guanti LS2 - Sneakers TCX

Foto di Flap

 

 

 

 

 

 

 



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