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Sportster 1250S VS Roadster 1200
Categoria: Le nostre prove

Inutile negarlo la Sportster 1250S è uno dei tasselli del nuovo corso Harley-Davidson, insieme alla Pan America 1250 ovviamente, e preceduta dalla Street 750 che nel 2017 confuse il branco e alla Livewire che voleva tentare la via dell’elettrico.


Ma se le ultime due non hanno lasciato particolari segni e la Pan America segue un nuovo filone per Harley che si orienta verso le maxi enduro, la Sportster 1250S ha il compito più difficile, quello di diventare l’erede di una serie, la Sportster appunto, che è stata per anni uno dei punti irremovibili, probabilmente il più longevo, della casa americana.

Roadster 1200

UN PO’ DI STORIA
Nata nel 1957 la “Sporty”, la serie si chiamerà da allora XL, con il nuovo motore "ironhead" proposto in due diverse motorizzazioni, 883 cm³ e 1000 cm³ (solo nel 1986 verrà portato a 1200 cm³).
Caratteristiche particolari il canonico motore a V di 45°, il piccolo serbatoio e la coppia di ammortizzatori posteriori e trasmissione a cinghia (A partire dal 1992).

Un primo cambiamento lo troviamo nel 1986 con il motore Evolution che viene montato anche sulla serie Sportster mantenendo la cilindrata più piccola di 883 e facendolo crescere per la versione più sportiva a 1.098 cm³ che poi raggiungeranno nel 1988 ai ben più diffusi 1202 cm³.

Un susseguirsi di migliorie tecniche e costruttive con l’introduzione del motore montato su silent block, il passaggio da carburatori a iniezione (2007) e adozione dell’ABS (2014) e altrettanti modelli e allestimenti disponibili sulla stessa base meccanica.

Tra le più iconiche la Forty-Eight (XL1200X 48), presentata nel 2010 sempre con motore Evolution 1202 cm³, che sarà, insieme alla 883 tra le ultime a cedere al nuovo corso Harley-Davidson che nel 2020 ha smesso di commercializzare la linea Sportster all’estero e che nel 2022 ne ha definitivamente cessata la produzione.

Sportster 1250S

Nel 2021 Harley-Davidson reintroduce il nome “Sportster” su una nuova moto, la Sportster 1250S, un modello completamente nuovo con il motore è un V-Twin Revolution Max 1250T raffreddato a liquido che dopo 37 anni sostituisce la piattaforma Evolution.

IL CONFRONTO
Eccoci quindi curiosi di provare la nuova Sporster 1250S e vedere davvero cosa cambia con la vecchia Sportster 1200.

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A dire il vero se guardiamo la 1250S ci vediamo tanta sportività aggressiva, con forcella a steli rovesciati e una posizione in sella allungata con manubrio relativamente basso, ma con delle caratteristiche della Forty-Eight come il ruotone dal piccolo diametro e la larga sezione e il mono disco davanti, una via di mezzo quindi tra quest’ultima e la Roadster 1200, che fa sempre parte della famiglia Sportster, con cui di fatto l’abbiamo messa a confronto e che forse gli assomiglia di più, senza contare che …questa abbiamo!



Cosa hanno in comune? Davvero poco, di sicuro la trasmissione a cinghia, una forcella a steli rovesciati e il nome sul serbatoio, per il resto c’è davvero una differenza enorme anche solo a vederle li, ferme una di fronte all’altra.

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Snella e filante la 1200, più tondeggiante e bassa la 1250 con quegli scarichi sovrapposti sul lato destro che ne caratterizzano la linea.
Una coda vera per la Roadster con parafango che termina con faro e portatarga, mentre la S ha la coda tronca a lasciare in vista il ruotone demandando a un archetto a fili ruota il sostegno delle luci posteriori, frecce comprese e ovviamente la targa. Una scelta moderna ma che forse non risulterà pratica in caso di pioggia, ma chi usa l’Harley con la pioggia? Si scherza, ma non troppo in effetti.

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Davanti la “nuova” si presenta con un faro quadrato orizzontale di piccole dimensioni lasciando le forcelle e le piastre in bella vista, un moderno faro a LED che fa il verso al classico tondo della Roadster, sopra entrambi la strumentazione rotonda, minimale seppur completa nel suo misto analogico/digitale a confronto con un modernissimo quadro TFT che sfoggia la 1250. Tanta strumentazione ed elettronica necessita di blocchetti al manubrio con innumerevoli tasti per poter gestire le funzioni di cui è dotata l’ultima Sportster.

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Entrambi i manubri abbastanza larghi, comodi, anche se la 1250 costringe ad una posizione in sella meno naturale, più allungata in avanti a contrasto con le pedane avanzate che invece nella Roadster sono centrali e riescono  a dare una postura  e un controllo della moto migliore, anche se da contro impacciano con la loro larghezza nelle manovre da fermo.

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Esagerato lo pneumatico anteriore della 1250 da 160/70 su cerchio da 17” in puro stile americano, snello invece l’avantreno della 1200 con un atipico 120/70 con un cerchio da 19”. Meno accentuata la differenza la posteriore anche se il ruotone da 180/70 sul cerchio da 16” riempie la coda della S mentre rimane snella quella della Roadster con “solo” 150/70 con un 18” di cerchio.

Già questo potrebbe far intuire le differenze di comportamento dinamico, più che la forcella anteriore a steli rovesciati da 43 mm per entrambi, anche se la più moderna permette la regolazioni in freno ed estensione. Sospensioni diverse dietro con la classica coppia di ammortizzatori che lasciano il posto a un moderno mono ammortizzatore con piggyback.

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Quello che cambia davvero radicalmente se quanto sopra detto non bastasse è il motore. Il moderno Revolution Max 1250T guadagna il raffreddamento a liquido doppio albero a camme e 4 valvole per cilindro, rimane con architettura a V ma con un angolo che passa dagli storici 45° agli attuali 60°.
Un motore che rinuncia alla corsa lunga, caratteristica del “vecchio” Evolution 1200 per una corsa ridotta che fa girare il motore più in alto e con prestazioni decisamente diverse, stiamo parlando di quasi il doppio dei cavalli.

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Nella Roadster 1200 la potenza, seppur ridotta, ma con una coppia sostanziosa, era tenuta a bada esclusivamente dal polso del pilota, mentre sulla Sportster 1250S i 127 cavalli possono essere domati nell’erogazione mediante tre mappe motore (Rain – Road – Sport) e cui si aggiunge la possibilità di personalizzare i parametri a piacere. Non solo, se si dovesse esagerare un ben tarato controllo di trazione aiuta soprattutto nelle situazioni di scarsa aderenza.

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Diversa la frenata che nella Roadster 1200 è affidata a una terna di dischi, da tutti da 300 mm, che non riescono però a competere, né in modulabilità né potenza, con la coppia, anteriore da 320 mm e 280 mm al posteriore, della Spostster 1250S che dalla sua ha la complicità di un impianto Brembo.
Per entrambe le moto la presenza dell’ABS rassicura, e sulla S addirittura nella evoluzione Cornering si fa apprezzare. Stranamente anche sulla moderna Sportster rimane il comando della frizione a cavo anche se l’azionamento è decisamente più morbido.

ALLA GUIDA
Passare da una all’altra è un’esperienza mistica, sono due moto completamente diverse a partire dalla posizione di guida e dall’effetto dimagrante che ha fatto risparmiare circa 30 kg che si percepisce sia da fermo sia in movimento.

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La Roadster 1200 è già un’Harley abbastanza maneggevole ma questa Sportster 1250S, alla faccia del ruotone, lo è sicuramente di più.
Il motore Revolution regala accelerazioni fulminee e la ripresa è eccezionale in ogni marcia, ti fionda letteralmente in avanti costringendoti ad aggrapparti al manubrio, va veramente forte, non che la vecchia non spingesse, ma qui abbiamo anche allungo. Il cambio rimane non velocissimo, ma resta abbastanza preciso come il predecessore, guadagnando la sesta marcia.
Quando la curva si avvicina ci rendiamo conto di quanto pronto e modulabile sia l’impianto frenante Brembo, mentre il doppio disco della Roadster ha bisogno di essere spremuto bene per avere lo stesso effetto frenante.

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Praticamente inesistenti le vibrazioni che già sul motore Evolution, montato su silent block, avevano perso il classico “Good Vibration” mentre il calore sprigionato da bicilindrico rimane di quelli da sopportare.
Il rumore degli scarichi sovrapposti è comunque pieno e personale, meno coinvolgente comunque di un after market come quello che abbiamo sulla nostra 1200.

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Sospensioni moderne, regolabili che rimangono comunque con ridotta corsa e risposta secca trasmettendo alla colonna vertebrale tutte le buche delle nostre martoriate strade.
Se a bassa velocità e in città la nuova sportster è più agile sul misto veloce la Roadster si prende la rivincita, probabilmente grazie a una maggiore direzionalità e alla posizione in sella che sulla 1250S costringe a guidare di più con il corpo nelle curve.

Per entrambe quasi nulla la protezione all’aria, anche se in tema di confort la moderna può contare su Cruise control, manopole riscaldabili e la possibilità di collegamento dei device al TFT, computer di bordo completo, pressione gomme compreso, tutte cose sicuramente comode che richiedono però un minimo di apprendistato per navigare con disinvoltura nei vari menù, mentre per la Roadster rimane un unico tasto per passare alle semplici funzioni (km totali, parziali, ora, ecc.) che scorrono sul display digitale inglobato nel contagiri analogico che fa da cornice, cinque spie e null’altro.

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Paritetici i consumi che dipendono molto dalla rotazione del polso ma che possiamo stabilire in circa 18/20 km/lt.

Entrambe sono a modo loro capaci di emozionare; la Roadster è un’Harley a tutti gli effetti, la senti sotto di te, è viva, più anonima, asettica, la Sportster 1250S.

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La Sportster 1250S si porta a casa a partire da € 17500,00 mentre le 1200, ora che sono fuori produzione stanno diventando richiestissime sul mercato dell’usato superando abbondantemente, soprattutto per modelli dal 2014 in poi, i € 10000,00 e raggiungendo in alcuni casi la quotazione della nuova.

QUALE SCEGLIERE?
La risposta giusta non c’è, se siete nostalgici, vi piace una moto dove la personalizzazione può diventare estrema anche con piccole mosse se volete una moto che vi accompagni a lungo con la sua storia, con i sui difetti che diventano pregi, che probabilmente rimarrà un’icona nel panorama motociclistico la Roadster 1200 (Ma comunque le “vecchie” Sportster) è la vostra scelta.

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Se invece seguite la logica evoluzione delle moto che ha coinvolto anche la tradizionalissima Harley-Davidson, volete una moto tecnologicamente all’avanguardia capace di prestazioni appaganti la scelta è inevitabile.
Difficilmente la Sportster 1250S saprà essere valida erede di un modello che ha fatto la storia di Harley-Davidson, ma il mondo va avanti, si evolve, cambia, diventa più giovane, potrebbe aver ragione la casa americana.

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Sarebbe bello averle affiancate nel box, ma questa è un’altra storia.

Insomma una vibra, fa rumore, frena poco e ha pochi cavalli, l’altra il contrario, ma entrambe sono Harley-Davidson.

Grazie a Harley Davidson per la Sportster 1250S 2022 in prova in configurazione standard, mentre la nostra Roadster 1200 del 2018 monta Scarico Vance&Hines 2 in 1 e filtro aperto, faro a Led, borsa in cuoio e piccoli dettagli estetici.

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#provatodavvero

Abbiamo utilizzato: Caschi Caberg Ghost - Giacca, pantaloni, guanti Befast by Motoabbigliamento - Giacca Carburo Nebula - Guanti Carburo Mode - Stivali TCX Fuel - Jeans PMJ Storm

Grazie a Drogheria Bolchi di Vittuone per l'uso degli spazi

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