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Categoria: Dentro al bauletto



“Moto Italiane nel cuore”
A volte gli intrecci della vita seguono linee imperscrutabili, così a distanza di anni mi trovo in un piccolo “Museo” ricco di splendide due ruote a pochi passi da dove ho trascorso la mia infanzia.


Era la metà degli anni sessanta quando la mia famiglia si trasferì a Bareggio, nella frazione San martino per la precisione, dove trai vasti campi di allora sorgevano poche case, tra cui appunto quella di Bruno.
Lui poco più giovane che mio padre e con una figlia quasi mia coetanea, quindi ovvio un buon rapporto di buon vicinato.
La vita scorre e ci si perde di vista nonostante gli incroci dell’esistenza ci hanno portato a incontri nello storico Motoclub Bareggese di cui per qualche anno abbiamo fatto parte entrambi.



Poi capito nella sua officina, ora quella del figlio Saverio, in effetti, a cui ha trasmesso l’arte del fabbro, per farmi aiutare nella piega di alcuni particolari per la mia moto e così mi rinnova l’invito per un incontro e per vedere la sua collezione di moto.
Eccomi quindi nel suo piccolo “mondo”, tre fari Guzzi mi accolgono appena aperta la serranda e da lì in poi è solo piacere per gli occhi.



Bruno mi presenta le moto, una piccola parte della sua collezione completa che conta un centinaio di due ruote, e mi descrive le foto, le targhe, le coppe e i trofei che fanno bella mostra alle pareti e sulle mensole del locale.
Nel frattempo mi racconta del piccolo paese che l’ha visto nascere nel 1937, la lontana Calabria da dove partendo da Petilia Policastro (CZ) nel 1953 è arrivato nell’allora piccolo paese della provincia Milanese.
La sua storia motociclistica comincia con una Isomoto, ovviamente presente nella collezione, per poi dedicarsi alle allora in voga Gincane con le Moto Baroni prima e poi con Mondial, Moto Morini e Gilera.



Oltre alle gimcane si dedica alle corse in salita e a campionati Lombardi di regolarità su strada e Motoraid.
Nel 1971 sceglie come compagna su due ruote una Moto Guzzi 750 Sport con cui, insieme alle altre prosegue l’attività anche con la partecipazione a raduni e Motoraid che continua tuttora.
Da buon fabbro e lavoratore del ferro realizza come telaista la struttura portante e lo scheletro su cui venivano poi montati i motori FBM e Franco Morini che equipaggiavano le apprezzate Moto Baroni citate anche sopra.



Amante delle moto Italiane, soprattutto quelle della sua epoca d’oro a cavallo degli anni ’50 e ’60 che trovo ben allineate una accanto all’altra, tutte funzionanti e tutte pronte per tornare a ruggire, MV Agusta, Moto Morini, Gilera, Parilla, Mondial, Benelli, Ducati, Motobi, ecc. insieme ad altri pezzi storici e qualche rarità della Bianchi.
Tutte Italiane a parte una rara bicilindrica militare Svizzera, la Condor, di cui nemmeno conoscevo l’esistenza.
Naturalmente nella sua collezione non mancano le preziose Rumi e qualche Vespa e Lambretta.
Un’altra caratteristica di Bruno è amare le moto con il cambio a destra, del resto le abitudini son dure a morire e comunque in quell’epoca era quasi una cosa normale.



Perché collezionare moto? Perché semplicemente piacciono, non le colleziona per loro valore, nella sua collezione ci sono le moto che piacciono a lui, difficilmente nate dopo il 1980, quelle a cui è legato per motivi affettivi a ricordi o semplicemente perché hanno una storia da raccontare.
La stessa che scaturisce prima dalle foto in bianco e nero e a colori che vengono raccontate scorrendo la vita, in qualcuna mi ritrovo anche io con una trentina di anni in meno in mezzo ad amici che un po’ ho perso di vista e qualcuno purtroppo per sempre.
Rivedo l’amico Gino Lombardi che fa parte di racconti di persone conosciute più o meno famose, ma tutte importanti nella vita di un uomo e della sua passione.
Talmente vivi da capitare, ancora per caso, a materializzarsi con la visita di Dante Mattioli, accompagnato dal figlio Paolo, che in passato è stato un campione di velocità e poi Regolarità con la maglia delle Fiamme Oro di cui faceva parte negli anni ’50 e ’60.



Un esempio di longevità motociclistica tanto da aver cavalcato le sue moto fino a qualche anno fa sulla soglia degli 80 anni.
Venuto apposta a donare il casco delle sue ultime gare all’amico Bruno che orgoglioso lo metterà tra i tanti Trofei.
Bruno ha fatto parte, oltre al già citato Motoclub "Bareggese", anche del Motoclub " I disubbidienti" di Petilia Policastro (Kr).
Ora e fa parte attiva del Motoclub scooter d'epoca di Lamezia Terme che ha come Presidente, nonché esaminatore nazionale moto d'epoca, il Sig. Nicola Cristiano.
Il tempo passa veloce come spesso succede quando si parla di moto, mi riprometto di tornare a vedere il resto della collezione e do appuntamento a Bruno al “Tasarigorda” 2014 dove sicuramente sarà ancora una volta in moto.
Ormai è risaputo che la moto mantiene giovani.



Flap


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