Ci sono certezze inconfutabili, tra le tante sicuramente la notorietà della Vespa e le serate da Ciapa la Moto.
Se metti insieme le due cose il successo è assicurato, magari non in termini numerici ma sicuramente in qualità. Ecco che presso Motosplash, ormai riconosciuto come punto vitale della Milano motociclistica, Ciapa la Moto ha messo in scena, mercoledì 17 ottobre, la presentazione del libro “La prima Vespa non si scorda mai” di Paola Scarsi.
Un libro dichiaratamente condiviso visto che Paola ha raccolto ben sessantacinque appassionati che attraverso altrettanti racconti legati al loro rapporto con la Vespa.
Una varietà di personaggi noti e meno noti che a volte in maniera casuale si sono trovati coinvolti in quest’opera.
Un testo quindi non solo dedicato alla Vespa ma anche alle emozioni che questo unico mezzo a due ruote è capace di portare, trasmettere, far rivivere.
Sul palco un esordio in questa veste per chi scrive, reclutato con la complicità di un amico e che si è trovato catapultato in un mondo che conosce relativamente poco e che soprattutto non conosceva l’autrice.
Sono bastate però un paio di telefonate per trovare quel feeling per trovare la giusta rotta da dare alla serata.
Il dialogo, lasciare correre le parole, ascoltare le emozioni e condividerle con alcuni dei coautori presenti durante la serata.
Infatti dopo qualche domanda di rito, di quelle curiose che portano a aneddoti divertenti di un passato che non sembra poi così tanto lontano, sul palco si sono alternati amici che con i loro racconti hanno contribuito alla riuscita del libro e della serata.
Una passerella in rigoroso ordine alfabetico inverso, perché altrimenti sarebbe stato troppo normale, che ha portato al pubblico la voce di Marzia Patrignani che, inevitabilmente, ha raccontato del padre Roberto, con una dolcezza che solo una figlia sa avere.
Denys Maiorino, il “Boss delle Vespe” con il suo racconto di come è nata la Vespa Capirex realizzata con il Campione del Mondo Loris Capirossi.
Andrea Costa che oltre ad essere un viaggiatore in Vespa ha dedicato allo Scooter di Pontedera anche la sua passione artistica come ad esempio le sue opere “Vespette”. 
Claudio Cicchetti, ex collega di Paola in Piaggio con il suo ricordo della Vespa di famiglia dove in piedi sulla pedana tra le braccia del padre, con la madre seduta di fianco sulla parte posteriore della sella, viaggiava come si faceva a quel tempo.
Il collega Valerio Boni, allievo di Roberto Patrigniani che gli ha evidentemente infuso un po’ di follia, capace di realizzare un record, tra i tanti, di 24 ore no-stop con una Vespa 50 - 940,114 km che purtroppo al tempo non son stati registrati nel Guinness, ma che rimane tuttora imbattuto
Conclude la serata Fabio Bianchi, autore di due pubblicazioni dedicate al motociclismo giovanile, che porta la sua esperienza a bordo della Vespa come fuga dal paese, dalla città, i primi viaggi per andare sempre più lontano, allargare gli orizzonti a sfogare quelle pulsioni giovanili oggigiorno ormai relegare a uno schermo dello Smartphone.
Una serata fatte di intrecci, di conoscenze affinità, esperienze comuni e soprattutto il caso, ad unire le persone come solo la Vespa sa fare, un raffinato macramè bellissimo che appariva sui visi dei partecipanti, sguardi fatti di allegria, di ricordi, di unione sotto la stessa bandiera della passione.
Coinvolti tutti, dai Vespisti incalliti rappresentati da alcuni Vespa Club presenti a motociclisti curiosi che sicuramente non possono essere immuni al fascino della pungente saetta dalle ruote piccole.
Una serata di quelle riuscite, ma del resto con Ciapa la Moto e la Vespa era impossibile il contrario.
Un grazie particolare a Paola Scarsi per la fiducia riposta in me.
Foto di Massimo De Martin
GALLERY
