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Il Battesimo
Categoria: Biker World

A volte quando racconto qualcosa della mia vita motociclistica, l’aneddoto sembra sfiorare l’incredibile.


E credo accadrà di nuovo la stessa cosa; infatti si stenterà a crederlo ma alla soglia dei 49, dopo una vita passata in moto, con anche l’abilitazione ad istruttore di guida…beh ecco io non ho mai messo le ruote fuori dall’asfalto, anzi adesso devo usare il tempo verbale al “passato” e scrivere 2non avevo” mai messo le ruote in fuoristrada.

Anche il “mai” potrebbe essere discutibile, ma le eccezioni sono per lo più “mattate” giovanili, quando ragazzino mi avventuravo in folli quanto pericolose sgasate sulle strade di campagna attorno a casa…senza casco, senza protezioni, senza coscienza. Mi sono sempre reso conto, sia chiaro, che non praticando enduro o anche solo fuoristrada leggero mi potessi perdere strade interessanti e panorami a volte da urlo, ma tant’è alla fine sono sempre e solo rimasto su asfalto.

battesimo fuoristrada

Ma…c’è sempre un “ma”, la cosiddetta congiunzione astrale, un allineamento planetario che in poche batture mi ha fatto pensare seriamente a “provarci” e portare le ruote sulla polvere. Galeotto fu il Motor Bike Expo di Verona, dove una carissimo amico (il Kiddo), toscanaccio DOC mi disse, dai su <<cala Fagna, cala in Toscana si va a fare l’EroTica>> un giretto con strade belle. 50% su asfalto e 50% su strade bianche, ma aggiunse lui, percepito 80%. Con quest’ultima frase in testa a mezza via tra le previsioni del tempo, la goliardia e la passione l’idea si è piantata in testa.

L’ORGANIZZAZIONE

Servivano un po’ di cose, un complice innanzi tutto, ma quello sapevo di trovarlo in un batter di ciglia visto che il buon Flap frequenta sterrati e mulattiere (A modo suo) già da qualche anno e non manca mai di ricordarmi quanto sia bello. Serviva una moto, visto che nella mia piccola collezione di vecchi ferri non c’è nulla che possa assomigliare anche lontanamente ad una moto da enduro. Pensa che ti ripensa al Flap viene un’idea. E cosi ecco che recuperiamo una Honda CRF300L direttamente dal parco moto a noleggio degli amici di Only Helmet (clicca qui). Poi naturalmente serviva furgone per il viaggio dove caricare la suddetta Honda e la Yamaha XT di Flap, ed in ultimo la dispensa papale della famiglia.



Ottenuta anche quest’ultima carta bollata in un battibaleno siamo in viaggio verso Borgo San Lorenzo, prima, e Tavarnelle val di pesa come punto di ritrovo per i partecipanti al motogiro “L’EroTica”. Come spesso accade queste cose, l’evento è anche una scusa per ritrovare amici, e quindi ciliegina sulla torta della trasferta un ottima cena casalinga a parlare di passione, di moto, varie ed eventuali del mondo…moto. Perché diciamocelo alla fine noi siamo così, quando ci si ritrova l’unico argomento interessante è la passione per le due ruote, di tutti gli altri argomenti “ansiogeni” ne abbiamo già piene le borse nella vita di tutti i giorni.

L’EVENTO

Qualcuno leggendo poco più su avrà pensato ci fosse un errore di ortografia avendo scritto “L’EroTica” (clicca qui) al posto della più famosa “L’Eroica”; no, nessun errore l’evento organizzato dai ragazzacci della Moto Mappa capeggiati dal vulcanico Kiddo (al secolo Carlo Nannini) si chiama proprio così “l’EroTica”, un gioco di parole che fa ovviamente il verso alla più famosa manifestazione (e percorso) prettamente ciclistica che si tiene sui colli senesi. Si ma cosa ci sarà di erotico? C’è il fatto che <a fare sti percorsi co sti panorami un po’ ci si eccita> (cit.)

battesimo del fuoristrada

Immagino si debba spiegare bene cosa sia la MotoMappa, ma credo serva un articolo dedicato. Ma provate a digitare motomappa appunto su Google, vi si aprirà un database pressoché infinito di waypoint utilissimi a creare altrettanto infiniti percorsi motociclistici.

L’EroTica stessa è un anello sui colli senesi de della val D’Elsa creato appunto “ricucendo” tutta una serie di waypoint, sia su strada che in fuoristrada, strade bianche regolarmente aperte al traffico veicolare.

IL MIO BATTESIMO IN FUORISTRADA

Ma sto divagando dall’argomento principale, il mio esordio su strade non asfaltate. Devo dire che l’emozione e la tensione erano davvero altine, complice anche una lievissima pioggerella che pur non essendo insistente e di breve durata aveva comunque trasmesso l’idea di “viscidezza” delle strade da percorrere. Tensione sciolta e svanita affrontando la prima salita in “sterrato” dove la “Hondina” mi ha preso per mano, quasi a dire tranquillo ci sono io. Un filo di gas, posizione in piedi anche se goffa e il mono da 300 cc con una erogazione perfetta per portarmi su senza troppi rischi.

Che spettacolo! Un mondo che si è aperto di colpo aprendomi un mondo nuovo. E lo dico sul serio. Intanto perché dovendomi concentrare con tutto me stesso sulla guida ho dimenticato altri pensieri e lo stress della quotidiana vita lavorativa. Quindi mente leggera concentrata solo nell’ascoltare le reazioni della moto, sempre misurate, sempre sincere e dirette, posto che le mie velocità erano poco più del “minimo sindacale”.



Su e giù per i colli su strade di ogni tipo, con fondi pressoché regolari anche se a tratti (per me) impegnativi. Del resto vi erano moto adventure di ogni foggia e tipo con pneumatici poco più che stradali, ma io ero felicissimo del mie gomme dal tacchetto alto e cattivo, manco dovessi fare chissà quale gara.

Scopro così che quello che dicono è “vero veramente” ossia che se non vai su strade bianche ti perdi il 50% dei paesaggi da cartolina e anche in alcuni tratti le vedute non sono da incorniciare guidare in piedi mentre tratti di bosco ti sfilano accanto con una somma di profumi, rumori, emozioni…beh ecco in effetti devo ammettere che “non ha prezzo”.  Il panorama migliore (eufemismo) è stato quello della pausa pranzo…panino rude, portato al sacco, in zona pic nic...immersi nella nebbia; oh…sottolineo…l’unico punto con la nebbia di tutta la giornata. Meno male che alla fine qualche super organizzato aveva portato una moka per un caffè caldo. Che paradosso aver freddo da fermi e non mentre vai in moto!



Una giornata così alternando sterrato ad asfalto, incrociando per un piccolo tratto finale il percorso, quello vero dell’Eroica, nella cornice delle crete senesi che si presentano verdissime nonostante la penuria d’acqua.

Ho passato la giornata in piedi, sulle pedane di una “motina” fantastica che consiglio a tutti gli esordienti, scortato da un amico che non mi ha perso di vista un secondo (IL Flap) e scatenando risate fragorose nel casco di un altro amico (Il Kiddo) felice di avermi fatto fare “outing” nell senso che mi ha portato “out/fuori” dall’asfalto. In realtà quello che rideva e gridava come un bimbo al luna park ero io alla fine di ogni tratto sterrato tanta era la felicità per averlo fatto.

battesimo fuoristrada

E’ stato tutto perfetto? Diciamo di si, fatto salvo per due intraversate (per mio errore) compensate con una buona dose di culo e un pizzico di mestiere.
200 km percorsi in tranquillità in 6 ore circa pause caffè comprese,  ma che complice la tensione mi hanno stancato come se ne avessi fatti mille. Gli altri partecipanti erano decisamente meno provati, ma tutti felicissimi. Il tempo di ricaricare le moto, dare le chiavi del furgone a Flap e mi sono risvegliato in quel di Modena. Stanco e felice. Il dado è tratto! Solo che mi conosco…per stare tranquillo mi servirà ancora quella Honda li.

Gli amici di Only Bike sono avvertiti, e con loro il team di Adventure Riding che gentilmente si è occupato di recuperarmi la moto.

Esordio in enduro? Buona la prima!

Abbigliamento del viaggio: Giacca Befast Valchiria - Pantaloni Befast Gladiator - Casco LS2 Explorer - Stivali Stylmartin Impact RS

 

 

 

GALLERY

 

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