Vi avevamo già parlato dei Blue Bike Camp, soprattutto perché ci avevano aperto il mondo del fuoristrada con le moto bicilindriche.
Ok, fate pure i fenomeni, chi scrive però è cosciente dei propri limiti e una Yamaha XTZ700 Ténéré rappresenta per lui già una sorta di Maxi-enduro in fuoristrada.
Certo lui guida normalmente un GS su strada e le suddette Endurone non lo spaventano certo finché il fondo è asfaltato, ma appena il colore passa dal nero alle 50 sfumature di marrone, o grigio che dir si voglia aggiungere, ecco che il “passatello” pilota si inibisce e, diciamolo, mette in mostra tutte le sua ataviche paure, del resto a quasi sessant’anni non è facile inventarsi fuoristradista se non lo si è mai praticato.
Certo inventarsi no, ma nemmeno negarsi il piacere e i panorami che la guida off-road sano regalare.
La Blue Bike Camp era riuscita in qualche modo a sbloccare in parte quel timore intrinseco nell’animo motociclistico e permettergli di affrontare qualche esperienza in fuoristrada, che con la Hat Series e con il recente Sardegna Gran Tour ha avuto modo di verificare.
Però non si smette mai di imparare e soprattutto il lavoro sul motociclista era solo all’inizio.
Ecco che quindi siamo tornati da Daniele Madrigali e la sua Blue Bike Camp per rinfrescare, approfondire e incrementare, se possibile le capacità fuoristradistiche del suddetto pilota.
Questa volta ci siamo viziati e ci siamo regalati un corso One to One riservato tutto per noi e per di più, oltre alla Yamaha XTZ700 che conoscevamo, abbiamo utilizzato in parallelo una piccola, ma sincera Vent Baja RR 125 messaci a disposizione dalla casa Lombarda.
Insomma la possibilità di eseguire gli esercizi rilassati senza l’ansia del peso e nello stesso tempo confrontarsi con lo stesso che in questo caso è esattamente il doppio a svantaggio della Giapponese.
Si parte come sempre dal quartier generale della Blue Bike Camp a Castel San Giovanni (PC) dove si regolano, manubrio, leve e comandi per meglio adattarle all’altezza del pilota, poi veloce trasferimento su strada fino al campo pratica.
Un terreno in pendenza su cui è stato tracciato un fettucciato con esercizi specifici che via via verranno affrontati.
Si comincia dalla posizione in sella, dal triangolo mani sedere e piedi, dalle spalle, dallo sguardo e dalle ginocchia che vanno a stringere la moto e a sostenere il corpo.
Cose tutt’altro che scontate e diverse dalla normale guida su strada e comunque atipiche per chi scrive. Abitudini da forzare che all’inizio impacciano più che aiutare, ma che con il passare dei giri diventano automatiche e rendono la guida più rilassata e fluida.
La pendenza permette di confrontarsi con la posizione, e le sensazioni relative, sia in salita sia in discesa, così da prepararsi all’esperienza turistica del pomeriggio.
Così la mattina vola giocando con le moto sotto l’attenta guida di Daniele e del suo Staff, si affronta lo slalom, sempre più stretto, la scala e i tronchi con preziosi consigli che dovremo ricordare quando invece che nel campo scuola saremo sui sentieri e nel bosco.
Faticoso ma utile il lavoro che ci rende sempre più sicuri e pronti per affrontare la parte più divertente, ma anche impegnativa, del pomeriggio.
Dopo pranzo, occasione anche questa per ulteriori consigli teorici da verificare in sella, i prati, i sentieri e le stradine che costeggiano i vigneti sulle colline della Val Tidone diventano i protagonisti della seconda parte del corso.
Vengono proposti, nel nostro caso su circa 90 km di più di un terzo in fuoristrada, diverse situazioni che potremmo incontrare, erba, terra, sabbia, sassi, ghiaia, e guadi, sia in salita sia in discesa. Percorsi selezionati da Daniele secondo le capacità dell’allievo e cercando di spingerlo, in sicurezza, ad osare sempre un po’ di più e sempre sotto la sua attenta e ricca di consigli presenza.
Divertimento assicurato insieme alla consapevolezza di una capacità di guida e di sicurezza tangibilmente maggiore; ma anche il piacere di scoprire paesaggi e un territorio, a poco più di un’ora da Milano, che tanto ha da dare in termini di strade, anche asfaltate, natura e gastronomia.
La sera arriva a chiudere anche questa esperienza, intensa come sicuramente un corso individuale sa essere e che diventa più calzante alle personali esigenze, anche se anche un corso collettivo, che segue in effetti lo stesso programma, permette di acquisire tutte le nozioni necessarie.
Torno a casa con un po’ di consapevolezza in più, maggiore sicurezza e un sorriso stampato per la bella giornata passata in sella, di sicuro un corso avrà bisogno di un refresh e/o di uno step in più…mi sa che la Blue Bike Camp dovrà di nuovo presto sopportare la mia presenza.
Tutte le informazioni sui corsi sul sito Blue Bike Camp
Abbiamo utilizzato: Casco LS2 Subverter - Stivali Stylmartin Impact RS - Maschera Ariete RC Flow - Guanti Clover Airtouch-2
GALLERY
Flap
LA MOTO CHE ABBIAMO UTILIZZATO:
VENT BAJA RR 125 (Troverete a breve la prova completa su aMotoMio.it)
Piccola di cilindrata, ma non di dimensioni che la fanno sembrare più grande e con una buona componentistica che deriva direttamente dal passato HM di Vent Moto.
Bellissimo il telaio in alluminio su cui lavorano forcella e forcellone con sospensioni perfette per affrontare anche il fuoristrada più impegnativo.
Il motore 4 tempi è limitato dalle normative di legge ma si è rivelato divertente e adeguato all’utilizzo anche turistico in off-road, certo qualche cavallo in più avrebbe fatto comodo quando le salite si facevano più ripide, però non abbiamo mai dovuto mollare o rinunciare; grazie anche alle gomme tassellate Enduro di Michelin montate sul modello in prova.
Il peso ridotto, poco più di 100 kg, permette anche ai piloti meno smaliziati di disimpegnarsi in sicurezza e rilassati, migliorando di conseguenza il divertimento.
Una bella moto da fuoristrada capace di divertire a dispetto di una cilindrata che seppur ridotta diventa perfetta per mettere in sella i sedicenni o gli adulti che magari hanno solo la patente “B” e non vogliono rinunciare alla moto e in questo caso al fuoristrada.
Yamaha XTZ700 Ténéré
La moto che abbiamo usato in questa esperienza, una moto che avevamo provato su strada e che aveva già dimostrato una facilità di guida che prometteva ottime doti anche il off-road.
I fatti hanno ulteriormente confermato queste supposizioni dove a dispetto di un motore bicilindrico e un peso che, seppur di poco, supera i 200 kg, la moto resta facile da gestire in tutte le situazioni.
Vuoi per una ciclistica azzeccata, vuoi per quella bella ruota da 21” davanti e anche per un motore che è davvero ben sfruttabile ed elastico nell’erogazione pur disponendo di ben 75 cavalli.
Frizione morbida, cambio preciso e freni modulabili, basta ricordarsi di disinserire l’ABS in fuoristrada.
Ottime caratteristiche che non hanno mai messo in difficoltà il pilota principiante a cui si è aggiunto, come ciliegina sulla torta, l’equipaggiamento con gomme Continental TKC80 che si sono rivelate ottime alleate su ogni tipo di fondo.