Colori di carene che si mischiano alla vernice delle pitture, forme di sculture e di serbatoi in un intreccio che è in mostra alla Reggia di Venaria (Venaria Reale – Torino).
Una mostra, questa Easy Rider – Mito della Motocicletta come arte, che è in scena, fino al 24 febbraio 2019, negli spazi della Citroneria delle Scuderie Juvarriane, della suddetta Reggia.
Un percorso suddiviso in nove tappe tematiche che raccolgono opere d’arte e splendide motociclette che hanno fatto la storia del mondo su due ruote.
Si parte accolti da un moderno Cavaliere in sella a una Triumph Tiger che fa da preludio a quello che ci aspetta dopo una pesante tenda di velluto: un ideale confine tra realtà e sogni.
LO STILE, FORMA E DESIGN ITALIANO
Questa la prima sala, dove oltre all’immancabile Vespa e tre moto che rappresentano l’arte di Massimo Tamburini, troviamo la moto del pittore Antonio Ligabue e il suo famoso autoritratto.
Presente ovviamente anche una rappresentanza di Gilera, Moto Guzzi e Moto Morini.
IL GIAPPONE E LA TECNOLOGIA
Alle pareti disegni manga e di fumetti giapponesi, al centro un modello per ognuna delle quattro sorelle Giapponesi: La Kawasaki 500 Mack III, la Honda Four 750, la Yamaha FZ750 e la Suzuki GSXR750.
Ognuna espressione della tecnologia e delle innovazioni tecnologiche che le case del sol levante da sempre trasmettono con i loro modelli.
MAL D’AFRICA
La sabbia e la storia dei raid nei deserti attraverso modelli che hanno rappresentato un’epoca e il sogno africano di molti.
Africa Twin, BMW GS, ma anche Gilera, tasselli che hanno lasciato la loro impronta sulla sabbia.
LA VELOCITA’
Simbolo di passione e di gare con pezzi davvero speciali arrivati direttamente dal Motomondiale: la Ducati di Casey Soner, la Yamaha di Valentino Rossi e la MV Agusta di Giacomo Agostini a fare da contraltare alla 250 di Pierfrancesco Chili e a una Gilera quattro cilindri da gara.
SI VIAGGIARE
Spazio ai viaggiatori dove il tipo di mezzo non è mai quello più logico, semplicemente è il “mezzo” per viaggiare e andare lontano sfidando a volte la logica.
Dalla Vespa di Giorgio Bettinelli che è giunta a Pechino alla Harley Davidson con cui Roberto Parodi ha attraversato l’Africa.
LONDON CALLING
Già, le Inglesi, Norton, BSA, Triumph, Matchless, le moto che hanno rappresentato l’offensiva d’oltremanica alle altre moto europee e Giapponesi.
IL MITO AMERICANO
Già, America vuol dire Harley Davidson, ma non viene dimenticata un’altra storica azienda che ha fatto la storia del motociclismo d’oltreoceano: la Indian.
TERRA, FANGO E LBERTA’
Non solo asfalto, anche la terra e il fango, tipici del fuoristrada sono rappresentati con modelli che hanno fatto epoca nelle varie discipline, senza dimenticare la voglia di fango che le Scrambler rappresentavano per molti cittadini e che Ducati ha ben interpretato con il suo famoso modello.
LA MOTO E IL CINEMA
Ultima sala dedicata ai modelli di moto che sono stati protagonisti dei film.
Una rappresentanza importante dove tra le altre si può ammirare il Chopper di Easy Rider, la Triumph guidata da Steeve McQueen ne “La grande fuga”.
Perdete qualche minuto seduti nel “Cinema” ricreato nella sala per gustarvi spezzoni di famosi film dove compare la moto.
Non solo moto, ogni sala accanto alle due ruote ci sono esposte opere d’arte di notevole interesse, naturalmente a tema con la sala espositiva.
Una sezione è dedicata a una raccolta di fotografie che, oltre a ritrarre personaggi famosi del mondo dello sport e dello spettacolo, rappresentano gli stili fotografici per interpretare il mondo delle moto.
Un percorso a poi da ripercorrere a ritroso prima di tornare al punto di partenza con occhi ancora sognanti. La ricca gallery che trovate a fine articolo può in qualche maniera darvi una piccola idea.
La Reggia di Venaria però non è solo questo e visto che ci siete, perché non ammortizzare le spese di benzina e autostrada per visitare anche la splendida Reggia e i suoi giardini?
Non rimarrete delusi, anche se vi consigliamo, per quanto riguarda gli immensi e incantevoli giardini, periodi meno caldi di questo afoso agosto che ci ha costretto a una frettolosa visita.
L’unica nota stonata di questa visita, non dipendente dalla mostra, né tantomeno dalla Reggia di Venaria è la totale assenza di posteggi moto.
Nei parcheggi segnalati è vietato l’ingresso alle moto, per il resto solo parcheggi a pagamento, sacrosanto per la carità, ma nessuno riservato alle moto (del resto il foglietto dove lo esponiamo sulla moto?) e nessuna spiegazione dove poter lasciare la nostra moto senza rischiare contravvenzioni.
Abbiamo rischiato, su suggerimento di alcuni negozianti, a lasciare il mezzo in un punto limitrofo al posteggio dove non recava fastidio ed in effetti non abbiamo ricevuto nessuna contravvenzione…a meno che non ci arrivi in seguito a casa.
Certo che per un punto di interesse come sta diventando Venaria Reale e viste le numerose mostre che vengono organizzate, secondo noi, non è una mancanza da poco.
Tutte le informazioni e le tariffe sul sito de LA VENARIA REALE
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