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- Scritto da Flap & Fagna
"Ciak si gira"
Possiamo iniziare dicendovi cosa non abbiamo visto. Non abbiamo visto la pioggia, temuta e da tutti profetizzata, solo qualche spruzzata qua e la.
"Ciak si gira"
Possiamo iniziare dicendovi cosa non abbiamo visto. Non abbiamo visto la pioggia, temuta e da tutti profetizzata, solo qualche spruzzata qua e la.
Long Test Cap. 1 - Abbigliamento
LA SCOZIA DEI FILM
Creney Près Troyes - Vittuone km 721
“Scende la Pioggia ma che fa...” fa che non ci possiamo fare nulla, ci aspettano oltre settecento chilometri e piove.
“Perché lo Stelvio?”
Già perché andare al Passo dello Stelvio? La risposta è molteplice, il fatto che sia considerata una delle più belle strade da percorrere in moto al mondo già potrebbe bastare.
Inutile nascondersi dietro a giubbotti borchiati o a caschi cattivissimi; dentro ad ogni motociclista alberga un bambino, amante dei suoi giocattoli in "ferro pesante" ma non solo, sicuramente amante anche delle favole; Il viaggio sulla romantic strasse è forse proprio questo una favola per motociclisti. E non parlo solo della natura, delle curve che segnano magistralmente una campagna tinta di colori come solo un'agricoltura consapevole può fare;
A dirla tutta un po' i maroni girano per non essere arrivati fino in cima, ma il muro di neve era invalicabile anche per la mia incredibile ST2. E si parla della fine di maggio non certo di dicembre. Alla fine ha vinto ancora lei questa primavera strana, togliendoci la soddisfazione degli ultimi km, ma non certo l'emozione nella scoperta di questa strada e di questa valle di cui ignoravamo l'esistenza.
"Non la ricordavo così bella" questo il pensiero fisso mentre mi ubriaco di curve e paesaggi che l'Elba ci offre senza soluzione di continuità. Eppure ci siamo stati credo non più di dieci anni fa...mi starò definitivamente rimbambendo lo so, ma questo viaggio è come se fosse stato il primo, meraviglioso, di grandi scoperte. E sapete cosa vi dico??? dannatamente meglio così.
Quando trascorri una vacanza così ricca di emozioni, posti e persone…diventa difficile racchiuderla in un breve racconto, ecco perché ho iniziato, scritto e riscritto più volte questo articolo.
Il mare d'inverno è come un film in bianco e nero che si colorerà...eh...inizio a pensarlo anche io, non tanto per i colori del cielo e della terra, visto che alla partenza la nostra pianura padana ci ha regalato un alba dalle tinte forti che ci ha riempito subito il cuore, quanto per le sensazioni, le emozioni e l'attesa del partire che trasformano il primo viaggio dell'anno in qualcosa di unico e atteso per tutto l'inverno;
“Fuga d’Inverno”
La scusa è che non fa ancora freddissimo, che si ha voglia di un giretto poco impegnativo e di buona compagnia.
Jaka è un giovane Sloveno, cordiale, acculturato ed dalla pazienza infinita; ci racconta in un perfetto italiano la storia delle trincee che stiamo visitando, con tanta passione e coinvolgimento che pare quasi le abbia costruite lui. Impressionante ascoltare dalla voce di un ragazzo le gesta di un esercito che ha combattuto proprio li, dove mettiamo i piedi, esattamente 100 anni fa.
“A Spasso per Passi”
Riprendendo il nostro viaggio sull’Appennino Settentrionale alla ricerca di strade inconsuete da mischiare abilmente con strade “Mitiche” ecco una sorta di traccia su cui ognuno potrà poi inventare il proprio percorso personale.
“Fuga di mezza Estate”
Siete della zona? O siete in vacanza in zona? Intendo quella del “ramo del Lago di Como che volge a Mezzogiorno…”, se si allora vi presentiamo un itinerario da fare con calma, facile, piacevole e fattibile senza problemi in giornata.
GIORNO 3
Cervarezza Terme – Vittuone Km 405
La notte scorre veloce al caldo del piumino, del resto è solo il 17 Agosto, e la sveglia sorride come noi mentre vediamo il sole e un cielo azzurro che ci aspetta.
“Perdersi con Piacere”
Il Monferrato lo conosciamo ci siamo andati diverse volte e ogni volta ci siamo stupiti del paesaggio che appare dopo ogni curva e che cambia secondo le stagioni.
“Profumi di una terra”
Si sente profumo di erba tagliata e resina di pino che arriva dai tronchi dei boschi che costeggiano le strade.
Una cascata a due passi dalle case di un piccolo paese, borghi di case colorate arroccate su rocce lambite da neve tardiva e assenza assoluta di traffico; in questi, poche, meravigliose immagini è racchiusa la vallemaggia.
O moto…o architetto! E perché non tutti e due? In barba agli invidiosi le due anime possono coesistere. Ma chi è il MotoArchitetto? Normalmente è un personaggio strano che si aggira nelle periferie delle città ormai sdoganate e trasformate in “cumuli” di loft, (che di inglese hanno solo il nome), a bordo della sua motocicletta che nella stragrande maggioranza dei casi sembra catapultata nel presente direttamente dalla grande guerra.