Immancabile l’appuntamento autunnale con la Mostra scambio del Parco Esposizioni di Novegro, una tradizione che ormai ci vede coinvolti da anni a cercare tra i banchetti quel pezzo particolare che ci manca per finire un restauro, piuttosto che la moto tanto sognata, oppure banalmente semplicemente lustrarsi gli occhi perdendoli poi su sogni impossibili a due ruote.
Questa volta poi avevamo un motivo in più; la presenza tra gli espositori di due dei Team che hanno tentato il record sul lago salato di Bonneville durante la SpeedWeek 2017.
La Scuderia Dafne, con le sue Vespa sidecar e il Team Speed-ITA di cui facevamo parte anche noi di aMotoMio in qualità di Media Partner.
Partiamo, infatti, proprio dal padiglione centrale, dove sono esposti i suddetti team, che ospita anche la rassegna tematica della 71^ edizione della Mostra scambio; questa volta è riservata ai trent’anni del Registro Storico della Federazione Motociclistica Italiana.
Venti pezzi pregiati, alcuni davvero da far girare la testa, rappresentativi delle cinque fasce d’età in cui è suddiviso il Registro Storico FMI:
- motoveicoli Storici ovvero quelli costruiti fino al 1944
- motoveicoli d’Epoca compresi tra il 1945 e il 1968
- motoveicoli Classici compresi tra 1969 e il 1975
- motoveicoli Post classici compresi tra 1976 e il 1988
- motoveicoli Pre-moderni compresi dal 1989 al 20°anno compiuto
Poi via verso gli altri padiglioni, ma soprattutto verso lo spirito vero della Mostra scambio, quella più rustica, pura, dello spazio all’aperto e delle piazzole, dei privati e non, che s’intrecciano in una fantasiosa interpretazione di stili e merce esposta.
A volte proposte al limite del confine della tematica della manifestazione, a volte spazi più simili a discariche ferrose e svuotamenti inconsulti di cantine e box, ma del resto vale quasi tutto.
Peccato perché forse si sta perdendo in serietà e qualità, la stessa che dovrebbe giustificare prezzi a volte da gioielleria.
Eppure non mancano, in mezzo a tanta ruggine, pezzi particolari, rari, interessanti.
Basta avere pazienza e un po’ di occhio e dalle ceste o sui banchetti compare proprio quel pezzo che cercavate.
Un grande mercato, forse bazar è più indicato, un commercio fatto anche di scambi, colorato multietnico, quasi babelico nelle diverse lingue straniere che si sentono tra i visitatori.
Un’edizione di successo come pubblico, complici delle giornate che seppur fredde, non sono state proibitive e spesso scaldate da un pallido sole.
Lunghe le code alle casse segno di costante interesse che non cala nonostante le critiche che si percepiscono tra espositori e visitatori.
Alla fine Novegro è un mondo particolare, non serve per forza dover comprare qualcosa, la curiosità è comunque appagata dallo spettacolo umano, oltre che di meccanica esposta, e ripaga il prezzo del biglietto.
Ora non ci resta che aspettare l’appuntamento invernale previsto nel mese di Febbraio.
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