Hansy Belbrok (nome di fantasia) è un designer. Anzi è a capo di dell’ufficio design di un colosso di automotive. Hansy si è fatto il culo.
Studi tecnici, l’accademia, la laurea, la gavetta. Hansy ci ha messo tutto, probabilmente ha trascurato scampoli di vita, sacrificando sonno e giornate alla sua determinazione. Hansy ha buttato il cuore oltre l’ostacolo ed è arrivato li dov’è. Mentre descrive le sue creature gli brillano gli occhi. Non ha bisogno di tirare la coperta con forza per svelare il prodotto finale, perché c’è la fierezza di chi sa già i numeri di vendita. Hansy si è sbattuto, si sbatte e si sbatterà sempre forte della sua esperienza, della condivisione con i colleghi, della sua genialità della sua preparazione.
La strada di Hansy si scontra spesso con quella di tantissimi Alby Qualcosa, professione “criticatrutto il critico tritatutto” (cit.) Il sig. Qualcosa vede una foto sui social e giudica, lapida, lancia precisi j’accuse! Che poi ci sta, la bellezza di un oggetto passa per la soggettività. Alby potrebbe semplicemente dire mi piace o non mi piace, ma lui no, lui entra nel campo più odioso del commento gratuito del “ io l’avrei fatta meglio”; per chi ha una formazione tecnica di base questa è la cosa che fa più ridere , di un riso amaro. Già Alby tu l’avresti fatta meglio, ma come mai tu non sei capo-deisgner ma l’unica cosa che sai disegnare è la “o” col culo del bicchiere?
Ecco il “libertarismo” dei social oggi è questo. Sputare sentenze, buttare melma ovunque su chiunque senza una minima base cuturale specifica per cui avere diritto a farlo. E a me questa cosa intristisce…come tecnico (eh si ho una formazione tecnica), come uomo, come redattore.
Il mondo va così…dobbiamo accettarlo? Può essere, ma non mi sentirete mai dire che è giusto.
Bravo Hansy, Alby accendi il cervello prima di parlare…oppsss di scrivere!
Ogni riferimento a cose e persone è puramente casuale, se ti senti offeso da queste righe...non ti curar di loro ma guarda e passa.
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