Ducati Panigale V4, bella, rossa, spettacolare, un sogno per chi, nonostante non sia mai stato in grado di sfruttarle appieno, ha sempre ammirato e amato le supersportive.
Poi la vedi nella versione “Speciale” in quella livrea tricolore, tanto bella quanto patriottica, e il cuore comincia a palpitare forte.

Non sono un Ducatista, ma sono sensibile al bello e questa nuova opera Bolognese indubbiamente lo è davvero.
Cominci a fare il conto di quanto dovrai risparmiare per raggiungere nel caso i fatidici oltre 20000 €, abbondanti, per la “Standard” o i quasi 30000 € per la serie “Speciale”, mettendo in preventivo straordinari, notti nel caso sui viali o addirittura la vendita di organi.
Però poi i conti li fai anche con l’anno di nascita e forse non è il caso….
Poi guardi la scheda tecnica e scopri che tanto anche se ti spaventi in curva ... c’è l’ABS cornering in versione Evo che ti permette di pinzare anche in curva senza che ti si blocchi l’anteriore…
C’è il Wheeling control che mi evita di tirarmela in testa alla prima partenza…
Traction control, naturalmente EVO, che mi evita barbare perdite del posteriore…
Cambio elettroassistito (Quickshift) che mi permette di cambiare velenosamente sia in salita sia in scalata dosando anche ad angoli di piega fino a 40°…
Sospensione a gestione elettronica su tre livelli...  non mi serve più il tecnico…
Ma soprattutto lo Slide Control, cioè posso derapare come Casey Stoner o Marc Marquez…
L’entusiasmo è alle stelle, mi vedo già a girare al Mugello sui tempi di Andrea Dovizioso, miracoli dell’elettronica.
Entusiasmo alle stelle che torna alle stalle quando la ragione porta a comprendere che gli aiuti possono, appunto, aiutare, non fare miracoli.
Così ritorni all’inizio, gli anni son quelli che sono e non son capace, però, come la Volpe con l’uva, i soldi per comprarla non ci sono!
Il Mondiale anche per questa volta non lo posso vincere!

Flap