Categoria: trafiletti

L’anno non lo ricordo, né quello scolastico né tantomeno quello del calendario. Erano però le elementari, sezione D, della scuola più grande del paese. La maestra ci propose un esperimento che potremmo definire editoriale, ovvero realizzare il giornalino di classe.


Eravamo in tanti, e a piccoli gruppi fu affidata una “sezione” del giornale. A noi dell’ultima fila, toccò lo sport, come a dire che “cronaca, attualità e interni” non era nelle nostre corde. E la sezione sportiva si concentrò fin da subito in una sorta di sondaggio di classe su chi fosse il calciatore migliore. Già tutti…tranne due, alieni, che chiedevano al resto della classe <secondo te è meglio Spencer, Lawson o Mamola?>, perché a me e al mio compagno di banco del calcio non ce ne poteva fregare di meno. Però sottolineo….anni 7 o 8, ripeto non ricordo, e sapevamo già chi erano Spencer Lawson e Mamola…mentre i nostri compagni sapevano a memoria tutto l’album delle figurine Panini, con Tardelli in testa alla classifica dei più rari. Poi si cresce, la scuola più bella finisce e con le medie si entra nel mondo degli adulti e s’inizia a perdersi di vista. Qualche volta avevo notizie del mio compagno di banco, sapevo che era diventato un giovanissimo pilota di moto, che faceva faville in pista con la sua 125; anni di oblio di lontananza, di “fidanzatine” riluttanti alle due ruote. Ci s’incrociava ogni tanto, la passione sempre a mille, addirittura tutti e due con la stessa moto, una Yamaha TDR 125, la “brucia semafori”. La scuola tecnica per me, quella dei cordoli per lui. Ancora buio, in contrasto con la luce fortissima un giorno di vederlo in Tv, e sulle copertine dei giornali specializzati di moto. Tanta invidia ma tanta ammirazione e quel desiderio di “ribeccarci” per condividere la passione; ma non c’erano né i cellulari né tanto meno facebook.  La storia si ripete sempre uguale, ci s’incrocia qualche volta, qualche stretta di mano, la sua passione è diventata il suo lavoro, io di lavoro faccio altro, ma con orgoglio posso dire che la mia passione arde ancora, e il destino si sa è “sensibile” a volte, così anche per merito della nostra avventura ci si riavvicina, ci si confronta, e perché no si butta lì qualche idea da fare insieme. La mia ammirazione resta sempre alta, il tempo che posso dedicare alla moto in proporzione è molto meno. Il gioco ogni tanto è mandargli qualche sms quando è in diretta a commentare la superbike…e lui super Max (non chiedetemi come fa) risponde immediatamente, anche appunto durante una gara serratissima. E questa cosa mi fa tornare là su quei banchi di scuola, ultima fila, sempre distratti in altro, sempre a parlare…di motori e di moto, per quanto ne potessi capire allora. Il 2016 ci ha riavvicinati ancora di più, noi sempre convinti che la sicurezza in moto sia un tema fondamentale, lui a metterci faccia, notorietà e tanto impegno perché il motociclista guidi sempre più sicuro e consapevole, il “Piega&Spiega Day by Max Temporali” ne è l’esempio. Non credo alle coincidenze, ma è saltata fuori una vecchia foto in occasione del mio matrimonio, Max ed io all’ultimo banco. Cazzus siamo sempre uguali, lui sorrisone infinito, io con i miei capelli più radi ma sempre ingovernabili.  
Oh Max, con questo trafiletto ormai diventerai famosissimo…ah no, lo sei già, ma con la passione e l’umiltà di sempre. Dai facciamo che torniamo indietro di almeno 35 anni a chiedere…oh ma secondo te è meglio è meglio…Mamola???

Fagna

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