Una faccia pulita
Così, a tre gare dalla fine, Marc Marquez ha bissato il titolo conquistato lo scorso anno nella massima classe del motomondiale.
Un ragazzino dalla faccia pulita, sorridente e gentile che quando abbassa la visiera del casco entra in simbiosi con la sua Honda.
I maligni sostengono che vince perché ha la moto migliore ma dieci gare di fila non si vincono solo con la moto, altri hanno cominciato a parlare di crisi quando la serie si è interrotta e due volte ha voluto accarezzare l’asfalto in gara.
Lui non si è scomposto, non si è mai lamentato o dato colpe alla squadra.
Ha digerito anche l’errore di non fermarsi a sostituire la moto nella bagnata gara di Aragon, ha continuato imperterrito a sorridere e continuare a dare gas a manate pesanti danzando sull’asfalto delle piste mondiali.
Non ha patito il progresso della Yamaha e la rinascita di Lorenzo, ha tenuto testa a Rossi divertendosi insieme a lui come al parco giochi tra bambini.
Con un sorriso sotto la visiera ha lasciato a un imprendibile Lorenzo la gara in casa Honda regalando però alla casa dell’ala dorata nello stesso istante il titolo mondiale della classe MotoGP, un altro che va ad aggiungersi ai precedenti 3 che il ragazzo ha nel carniere.
Sul podio la faccia pulita tradisce un po’ di emozione ma trasmette anche il messaggio chiaro che non si fermerà qui.
Flap