Il mare di Lombardia
Il nostro bel mare di Lombardia che ha cantato anche Ivano Fossati in “L’uomo dai capelli da ragazzo”, quel mare che io immagino verde come i campi che si perdono verso il sud di Milano, verso Lodi, verso la Lomellina e la bassa Novarese.
Campi delimitati da lunghe strade asfaltate, mai troppo grandi, che seguono i confini con improvvise curve a novanta gradi dopo interminabili rettilinei.
Una geometria definita dai campi che vengono coltivati a riso è a grano, a volte si tingono del giallo della colza.
Campi dove l’acqua dei canali specchia il verde dell’erba e quando si allagano le risaie riflette il cielo e i tramonti che spengono il giorno.
Strade su cui non serve correre veloci, anche se il traffico quasi inesistente porterebbe a questo, basta andare con un filo di gas e lasciare scorrere le ruote in questo quadro di colori in cui ci troviamo immersi.
Scorgere animali sul ciglio della strada, sorprendersi dall’alzarsi in volo di un airone che segue per un tratto parallelo il nostro andare.
Sono quei posti dove andare quando si ha voglia solo di guidare al ritmo dei pensieri senza fretta, magari lasciando che la dolcezza della campagna ci aiuti a darne un senso.
Un immergersi in un mare che non bagna ma che ci accoglie completamente.
Flap
“Così parlano del tempo
di questo vento che porta via
e ancora del mare
di questo bel mare di Lombardia
che cresce attorno ai muri
come seminato a grano
quando d'estate canta e soffia
qualche vapore lontano. “
Da “L’uomo dai capelli da ragazzo” di Ivano Fossati
